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Guadagnare, Youtube

6 Modi per far Crescere il proprio Canale Youtube

Marzo 2, 2019by Christian Salerno (Krikko)Nessun commento

Oggi vediamo 6 metodi per aumentare velocemente la visibilità del tuo canale YouTube.

Il primo metodo in assoluto, che non ha bisogno di grandi spiegazioni, è quello di pagare per avere visibilità: non intendo fare “cose strane” come siti di scambi visite e così via, ma intendo pagare per annunci pubblicitari ovvero per posizionare il tuo video o il tuo canale, all’interno di altri canali che ospitano una pubblicità.

Questo lo puoi fare con YouTube o con Adwords. In alternativa a YouTube Ads, puoi acquistare campagne in cui il video viene sponsorizzato e riprodotto su siti web esterni a YouTube. Puoi ad esempio trovare questo servizio su Lenos.

Perché bisogna pagare in un primo momento? È essenziale proprio per poter iniziare e far decollare il tuo progetto: questa, infatti, è la parte più difficile.

Nel momento in cui il tuo progetto inizia ad avere molti iscritti, la macchina che hai creato, si autoalimenta da sé. Partire è veramente difficile, quindi, bisogna farti conoscere e quale metodo migliore se non la pubblicità a pagamento?

Questo è un problema mentale perché molti dicono “Perché dovrei investire dei soldi in qualcosa…?” Io ti rispondo in questo modo: se hai aperto un canale YouTube, vuol dire che vuoi comunicare con un determinato tipo di pubblico, probabilmente vuoi comunicare i servizi che puoi offrire, i beni che la tua azienda ha da vendere, insomma, se hai YouTube, stai comunicando con un determinato pubblico.

Hai bisogno che i tuoi messaggi arrivino ad un determinato pubblico, ad un determinato target e questo lo scegli tu, in modo specifico tramite le inserzioni a pagamento.

Un altro consiglio che voglio darti è quello di curare molto l’immagine di anteprima dei video: avrai visto che, quando ti compaiono i video correlati oppure dei video in Homepage su YouTube, ogni video ha una “miniatura”.

Questa miniatura deve essere accattivante perché può fare davvero la differenza fra un video che viene aperto e un video che non viene aperto. Il nostro obiettivo è quello di riuscire ad ottenere quante più aperture possibili, in modo tale che questi potenziali clienti possano diventare dei clienti reali.

Ci sono tanti siti che che ti permettono di creare delle miniature personalizzate, il migliore in assoluto è Canva che ha già dei template predefiniti e non devi fare altro che cambiare il titolo o cambiare l’immagine di sfondo e il gioco è fatto. Chiaramente, se sei uno “smanettone” al pc o sei abile con Photoshop, non c’è niente di meglio che realizzarsi la miniatura da soli.

Un altro consiglio fondamentale è quello di invitare all’azione gli utenti: questa è una cosa che io non ho fatto per parecchio tempo perché davo per scontato che, se a qualcuno interessava fare una determinata azione, la faceva.

In realtà, non è così! Devi sempre dare un comando agli utenti perché se non glielo dai, si perdono tra la rete. Quindi, quando arrivi alla fine del video, puoi consigliare a chi guarda il tuo video a:

  • iscriversi al tuo canale;
  • guardare un altro tuo video (che tratta un argomento affine a quello che hai appena trattato);
  • lasciare un commento (perché altrimenti non lo fa).

Insomma, consiglia sempre qualcosa, invita sempre ad un’azione: si tratta della “call to action”.

Un altro modo per crescere velocemente è tramite le collaborazioni: soprattutto se si riesce a collaborare con canali più grandi dei tuoi.

Riuscire a comparire all’interno di un video cioè essere ospitato all’interno di un video di un altro Youtuber, ti permette di entrare in contatto con la sua community.

In che modo puoi farlo?

Innanzitutto, puoi vedere se ci sono nelle tue zone o nelle tue vicinanze, altri Youtuber: a questo punto, puoi contattarli e proporre di trovarvi a casa tua o sua o in un’altra location e fare un video insieme.

Oppure, dato che con Internet le distanze non sono più un problema, potete tranquillamente fare tu il tuo video da casa tua e lui il suo video a casa sua e, tramite il montaggio, inserirvi all’interno dello stesso video oppure mostrare prima un video e poi l’altro.

Insomma, è possibile comparire uno nel video dell’altro anche se non si è fisicamente nello stesso posto. Spesso si fanno le interviste di questo tipo: io intervisto una persona così questa entra nel mio canale YouTube e poi quella persona pubblica sul suo canale un’altra intervista in modo tale da entrare io nel suo canale.

Così si crea un circolo virtuoso: stringere collaborazioni è un modo ottimo per aumentare la visibilità. Non bisogna avere paura perché spesso in Italia si pensa “Se io faccio conoscere lui ai miei iscritti, poi i miei iscritti si disiscrivono dal mio canale YouTube e vanno a seguire lui” ma in realtà, è difficile che si disiscrivano dal tuo canale YouTube e vadano a seguire lui perché al massimo si iscrivono al canale dell’altra persona.

Non devi essere geloso perché, se sei sicuro che stai facendo buoni contenuti, non devi temere che qualcuno si disaffezioni al tuo canale per seguire un altro Youtuber.

Un altro metodo che può sembrare scontato e banale è quello di creare video belli e talmente di qualità che la gente li vuole condividere sui Social. Succede una cosa incredibile: quando tu riesci a creare un video che diventa virale (non perché ci sono scherzi o cose del genere) ma perché i contenuti sono ottimi, questo va a generare automaticamente delle condivisioni (come per esempio su Facebook).

Quindi, creare contenuti buoni è sempre un modo ottimo per far avanzare velocemente il proprio canale YouTube.

Un’altra cosa che io personalmente ho sottovalutato (ma che da quando ho preso in considerazione, ha cambiato radicalmente i miei canali YouTube) è quella di monitorare.

Monitorare i dati, ci fa migliorare. Ad esempio, sulle Analytics di YouTube, possiamo vedere tutto:

  • quante entrate ci ha generato ogni video;
  • quanti minuti è stato guardato ogni video;
  • il target;
  • da dove arrivano le visite.

Andando ad analizzare il video che ha avuto il maggior numero di “mi piace” oppure quello che ha avuto il maggior numero di interazioni o che è stato il più guardato in questo mese oppure quello che è stato maggiormente condiviso sui Social, possiamo raccogliere tutti questi dati e, se capiamo che alla nostra community piace un determinato tipo di video, significa che dobbiamo andare in quella direzione.

Infatti, non bisogna fare quello che piace a noi (YouTube è anche divertimento ed intrattenimento) ma dobbiamo assecondare quello che il mercato vuole perché, se si fa marketing, non dobbiamo fare quello che piace a noi (perché non è detto che quello che piace a noi, piace anche agli altri), ma dobbiamo sempre assecondare il mercato.

Quindi, guarda i video che hanno avuto maggior risultato (puoi controllarlo gratuitamente sulle Analytics di YouTube) e segui quella direzione.

Questo penso sia un ottimo consiglio che ti porterà via poco tempo (anche perché è tutto registrato da YouTube) ma ti aiuterà a migliorare ulteriormente il tuo canale YouTube.

firma per computer

Blog, Guadagnare

Guadagnare online con un solo Progetto

Febbraio 1, 2019by Christian Salerno (Krikko)Nessun commento

Internet offre tante possibilità di fare business online: quella che vedo molto di moda ultimamente, sotto moltissimi video YouTube di grandi canali, è quella di poter acquistare delle magliette con il brand del canale su cui è postato quel video.

Qual è il problema?

Che “Lo stanno facendo tutti e quindi lo faccio anch’io”. Potrei farlo anche io sul mio canale YouTube, ma non lo faccio perché quelle magliette non le comprerebbe nessuno.

Fare una cosa soltanto perché adesso YouTube sta sponsorizzando e “spingendo” con le magliette sotto un video, secondo me, è una cosa che non serve a niente. Se hai un brand potente che ha a che fare con il settore della moda, può anche funzionare ma se, fino ad ora, hai sempre fatto esperimenti sociali, scherzi e così via e, ad certo punto, ti metti a vendere magliette con sopra il tuo logo (che magari fino a quel momento nessuno sapeva nemmeno che esisteva), non serve.

Infatti, non serve a niente fare questa operazione solo perché la fanno tutti, non serve fare Amazon FBA perché adesso ne parlano tutti (e fino a qualche mese fa nemmeno si sapeva cosa fosse).

Il mio consiglio è quello di concentrarti solamente su una cosa (o, almeno, poche cose) e farle bene. E te lo dice uno che ha provato di tutto nel settore del guadagno online.

Ho aperto infinità di blog e di siti e so bene cosa ti spinge a cominciare a fare un certo business: è una sorta di idea di freschezza. Nel mio business pianosolo.it (che funziona da anni, va sempre bene e mi andrà sempre meglio), ad esempio, non c’è molto questa idea di freschezza.

Per questo, per me, l’idea di intraprendere un nuovo progetto è sicuramente un nuovo stimolo e, ancora oggi, infatti, mi capita di avere in mente tanti nuovi progetti e, ovviamente, mi faccio aiutare da alcuni collaboratori perché il mio tempo è chiaramente limitato.

Però so che, ogni volta che c’è un nuovo progetto, c’è il “gasamento” all’idea di provare a lanciare una nuova idea e c’è anche quella che definisco “la sfida dell’imprenditore” cioè “Vediamo se anche questo nuovo progetto che lancio riesce a diventare un successo!”.

Diventa ad un certo punto una mania.

Anche i miliardari, non è che abbiano bisogno di altri soldi, ma continuano sempre, ad esempio, a costruire e a vendere case proprio perché è una sfida per loro. Magari in quei casi entra anche in scena l’ego, però l’idea è un po’ quella. Tante volte ho aperto dei siti su cose di cui non mi interessava niente ma mi piaceva l’idea di poter guadagnare in quel modo.

Fino a qualche mese fa, si poteva acquistare un certo dominio (ovvero il nome del sito, ad esempio, www.abc.com) e prima di poter operare su quel sito (a meno che non avessi un hosting potentissimo), era necessario aspettare 24 ore (per la propagazione dei DNS).

Adesso non è più così perché non bisogna aspettare quel tempo. Comunque, fra il tempo in cui avevi comprato quel dominio e quelle 24 ore di inattività (perché essenzialmente non si poteva fare niente), già ti passava la voglia di quel progetto.

A me è capitato tante volte.

L’impulsività non sempre funziona anche perché bisogna saper guardare le cose con obiettività e capire se quello è un “gasamento” momentaneo o è veramente un’opportunità di business che può portarti lontano. Riuscire ad avere obiettività è una cosa che impari soltanto con il tempo.

Io, per esempio, sono riuscito ad impararla adesso.

La tendenza comune è, infatti, quella di lasciarsi trascinare da tutte le infinite opportunità che il web offre (perché ce ne sono un’ infinità e ne usciranno sempre di più e proprio questo è il problema). Quindi, se stai seguendo una strada e sei all’inizio di questa, chiaramente se non vedi i risultati, è molto facile per te cambiare strada e pensare che quella sia quella del successo.

Poi, magari, inizi a seguirla, non vedi risultati nemmeno in quella e ne segui un’altra e così via… Continui a passare da una strada all’altra ma, in realtà, si tratta di un business appena cominciato e, ovviamente, non si può pensare che, con uno schioccare di dita, possa avere successo. Il mio canale YouTube dedicato al pianoforte l’ho aperto nel 2009 e quindi, ormai, sono 10 anni di continua attività di comunicazione.

Il punto è che, in poco tempo, non si può ottenere nulla (se non tramite sponsorizzazioni, ad esempio). Stiamo parlando di creare un progetto, di portarlo avanti nel lungo periodo, anche tramite del posizionamento organico, perché, a meno che tu non ti chiami Donald Trump, non puoi continuare  a pagare e a fare test.

Quello puoi farlo quando sei già irrobustito, quando il tuo business comincia a darti 1000, 2000, 3000 euro al mese e allora decidi di investire una parte di quel guadagno (ad esempio) in Facebook ADS per testare delle cose.

In quel caso, può andare bene e recupererai quei soldi (e magari anche di più) oppure, può andare male, ma quello è un tuo esperimento. Ma quando sei all’inizio e hai già molte spese (per il sito, per il template, per un certo plug in), non puoi metterti a fare sponsorizzazioni a caso (e fare dei tentativi) oppure lanciarti in qualche nuova possibilità, senza pensarci.

Il mio consiglio è quello di rimanere focalizzato sul tuo progetto. Chiaramente, un altro errore è quello di restare sempre sulla propria idea senza mai prendere in considerazione l’idea di cambiarla.

Cioè, il fatto di innamorarti così tanto della tua idea originaria, da non volerla mollare. Ad esempio, un mio errore è un sito sul trading. Ce l’ho da due anni, pago dei collaboratori che pubblicano contenuti periodicamente (io suggerisco continuamente delle keywords per scrivere nuovi articoli e così via) e, nonostante io mi stia impegnando tantissimo, stia mettendo tutte le mie conoscenze, l’ambito del trading è molto difficile: c’è una competizione incredibile, ci sono tanti siti autorevoli,…

Nonostante io ci stia mettendo tanto, tanto impegno, tanta passione ma, soprattutto, tanti soldi, questo sito non riesce a superare le 50 visite al giorno. E ormai sono due anni che continuo. Come metodo di guadagno sto utilizzando il buon vecchio Adsense perché su questa nicchia, ahimè, funziona ancora molto molto bene: non devo vendere niente a nessuno e guadagno sui click.

Mi arrivano anche click da 1,90 euro o da 2,10 euro (o, talvolta, da 40 centesimi) e, insomma, la media è molto alta… ma non sono ancora rientrato nell’investimento e non penso che ci rientrerò, se le cose non migliorano. Penso di essermi così tanto incaponito e innamorato di questa idea del sito sul trading e sul sogno che un giorno potrà avere 500 o 1000 visite al giorno e farmi guadagnare soltanto con Adsense, che adesso solo l’idea di venderlo mi distrugge.

Ma è proprio quello che farò perché le spese sono veramente tante (ho utilizzato un servizio di hosting fra i migliori, quindi ogni 3 mesi spendo circa 60 dollari). Il succo è: non innamoratevi troppo delle vostre idee se vedete che non portano a niente e, allo stesso tempo, non innamoratevi troppo velocemente delle nuove idee e delle nuove opportunità perché, se non le conoscete a fondo, non potete sapere dove vi porteranno e, soprattutto, sappiate che non tutto è adatto a voi.

Quando era di moda il network marketing, anch’io ci ero finito dentro e mi ero fatto convincere. Però poi mi sono reso conto che, essendo un musicista innamorato del marketing, non avevo un target di utenti o amici interessati ad acquistare quelle cose che vendevo. Quando si parla di network marketing, infatti, si tratta di vendere cose come capsule di caffè, integratori o creme e io non sapevo minimamente come venderle.

Quindi, mi sono ritrovato in un business che non funzionava e non poteva funzionare per me. In più, immaginate un insegnante di pianoforte che inizia a vendere creme ai propri allievi: vuol dire proprio essersi ridotti male, anche la credibilità viene meno.

Se, invece, sei un’estetista o un dottore, allora lì funziona benissimo questo tipo di business. Si tratta, infatti, di un business complementare che, anzi, può anche far incrementare il proprio business principale. L’idea del “Qualcuno è riuscito a fare soldi in quel settore e ad avere successo”, non deve spingerci a fare quella cosa, perché ci sono tante variabili in gioco da considerare.

Occorre valutare bene in quale di questi business entrare. Bisogna puntare su uno e vedere nel medio o lungo periodo ci sono dei risultati: se non è così, meglio smettere, perché il rischio è solamente quello di spendere tanti soldi in un’idea che in realtà non funzionava dall’inizio.

firma per computer

 

 

Guadagnare, Migliorarsi

Consigli per i Giovani che vogliono Guadagnare Online

Gennaio 21, 2019by Christian Salerno (Krikko)Nessun commento
tramonto fidanzati

Oggi mi rivolgo ai giovani perché vedo che fra i marketers ci sono sempre più giovani (anche ragazzi di 17 anni, ad esempio). Bisogna fare attenzione perché ci sono tante persone che si spacciano per Marketer e Formatori, dando i propri consigli. Ma i consigli sono veramente validi solo se c’è dietro l’esperienza, altrimenti sono solo qualcosa che si può trovare tranquillamente online o su qualche blog o canale YouTube.

L’esperienza fa la differenza perché quando qualcuno spiega una cosa e ha dietro l’esperienza, riesce davvero a dare dei consigli utili cioè a dire come fare per non sbagliare, quali sono le difficoltà che ha incontrato nel suo percorso e come raggiungere veramente un obiettivo. Al giorno d’oggi tutti spiegano tutto, ma bisogna fare attenzione.

Quello che dico sempre io è che il giudice supremo fra quelli che parlano solo per il gusto di parlare e quelli che effettivamente guadagnano online, è il tempo.

Quanti sono apparsi e quanti sono scomparsi?

Fra qualche anno, meno della metà di queste persone sarà ancora presente online. Proprio l’altro giorno ho visto un paio di canali YouTube, nati da poco, di ragazzi di 17 anni che parlano come se fossero dei grandi e dispensano i propri consigli. Come dice Montemagno, sono solo degli “sbarbati”: è evidente che non hanno alle spalle l’esperienza necessaria per farlo.

Io ho iniziato a fare i miei primi soldi online dopo le superiori (a 19 anni) e a 20- 21 anni ho veramente iniziato a guadagnare online. Collaboravo con riv-eu, l’azienda di Mauro Franco e con le affiliazioni riuscivo a portare a casa circa 400 euro al mese. Ora, non è che con quei soldi fossi ricco ma l’importante era il netto che riuscivo a portare a casa.

Se, ad esempio, una persona guadagna 2500 euro al mese (che possono sembrare tanti) ma, fra le spese, l’affitto, l’assicurazione, il mutuo e così via, spende 2100 euro in un mese, rimangono comunque 400 euro.

Quello che conta, quindi, è il bilancio: se una persona che guadagna 2500 ha un netto di 400 euro, allora non è tanto. In pratica, è lo stesso che guadagnavo io quando ero più giovane e senza avere spese (perché abitavo ancora a casa con i miei): per me era un bel guadagno.

Quindi, vedo tanti ragazzi che parlano di cose che non sanno, anche imitando altri personaggi. Uno di questi è Giorgio Tavazza che ha un canale YouTube molto seguito ed è stato anche intervistato da Montemagno in uno dei suoi video (che ora non è più disponibile, proprio perché Montemagno l’ha rimosso).

Sulla rimozione del video, per alcuni, l’ha fatto perché forse si è reso conto che Giorgio non era in realtà una persona da intervistare (io ho visto l’intervista e, in effetti, a mio parere, durante questa, il ragazzo si limitava solo a sorridere ma non diceva nulla di che, mancavano, cioè, dei contenuti).

Per me è, comunque, un ragazzo che si sta dando da fare, nonostante tutto ha solo 18 anni! Ma, per quanto una persona possa essere più matura dell’età che ha, a 18- 19 anni sei giovane e, comunque, per fare un qualsiasi business, è necessario un minimo di capitale su cui investire.

Quando ho iniziato con il mio primo blog, il capitale che avevo lo ricevevo dalle rendite di Adsense di Pianosolo (che, all’epoca, mi rendeva 150 euro al mese) e dai guadagni delle lezioni di pianoforte. Quei soldi li investivo per creare un blog o per fare una consulenza (come quella da 200 euro con Carlo D’Angiò, anche se non avevo tanti soldi da spendere).

Ma un ragazzo di 17 anni come fa a partire se non ha un minimo di entrata? Come fa a dire di guadagnare?

Se qualcuno nei suoi video dice cose che non conosce totalmente, finirà per esaurire i contenuti perché se non è esperto della materia e non ha il “sudore addosso”, ad un certo punto non saprà più cosa dire.

Attenzione, quindi, a non seguire falsi miti e falsi idoli! Mi rivolgo ai giovani: siate voi stessi e cercate la vostra personalità perché alla fine è proprio la personalità a fare la differenza!

Quando era uscito il boom Montemagno, tutti si facevano i video con la libreria dietro piena di libri, proprio come era solito fare lui. In molti, addirittura, hanno iniziato ad acquistare libri (anche se magari non ne avevano letto mai neanche uno), solo per avere una bella libreria “ricca”. Lo stesso Montemagno, all’interno di uno dei suoi tanti video, ha detto di aver iniziato a fare video in quel posto proprio perché era l’unico della casa dove non ci fosse qualcosa di imbarazzante e non era stata una scelta assolutamente “calcolata” per sembrare più intelligente.

Quindi il mio consiglio è: seguite voi stessi e non quello che fanno gli altri perché non sempre è la cosa giusta. Infatti, difficilmente la massa ha ragione. E poi: fate un po’ di esperienza prima di buttarvi.

Io ho diversi canali YouTube (e chi mi segue lo sa): essenzialmente il mio business principale è dedicato al mondo del pianoforte e lì, parlando di cultura, la gente che mi segue ha un minimo di cervello.

Ma quando parli di guadagno e business online, “raccatti tutta la feccia di YouTube” perché essenzialmente c’è chi:

  • cerca “guadagno online” su Internet, perché è realmente interessato;
  • pensa di sapere tutto ma cerca ugualmente informazioni online ma, appena gli viene detto qualcosa, è subito pronto a criticare;
  • invece di ascoltare ciò che qualcuno ha da dire, cerca, in questa persona, un difetto fisico.

L’altro giorno guardavo un video su YouTube di un ragazzo che seguo che parla di aerei e di come fanno le compagnie aeree ad imporre dei biglietti che costino così poco…

Questo ragazzo ha il monociglio e tutti gli commentavano facendo riferimento a questa sua caratteristica fisica. Quindi, lui stesso ha fatto un video per spiegare il perché di quella scelta estetica.

A questo proposito voglio parlare degli haters. Gli haters non riescono a capire che tipo di persona hanno davanti perché per loro sono tutti uguali e cioè dei truffatori. Quando ci si trova davanti un hater, bisogna saperlo gestire.

E lo si può fare in vari modi:

  • facendo finta di niente;
  • rispondendo al suo commento, sconvolgendo totalmente quello che lui si aspetta.

A questo proposito, ho letto un libro molto bello, Transurfing, che diceva che, quando si presentano queste situazioni, nella vita reale o nel mondo online, occorre rispondere con qualcosa che la gente non si aspetta.

C’è un video bellissimo su YouTube dove si vedono due tipi che iniziano a fare a cazzotti vicino ad una pizzeria e, ad un certo punto, il cameriere che aveva la pizza in mano, va dai due e offre loro un trancio di pizza.

Ovviamente, questa cosa ha spiazzato i due che litigavano. Invece che cercare di aizzarli o di separarli (le due azioni più comuni in queste situazioni) il cameriere offre un trancio di pizza, mettendo fine alla lite fra i due litiganti.

Quindi, bisogna cercare di rispondere con cose il più assurde possibile. Gli haters sono persone talmente inutili e che non hanno nulla da fare, che non ha senso perdere tempo con loro, rispondendo ai loro commenti.

Se proprio è necessario farlo, è meglio farlo in maniera pacata, educata e stravolgendo un po’ le regole del gioco. Quando un hater legge una risposta, da quella può capire che si trova davanti ad una brava persona e non ad un truffatore. Se, invece, si risponde ad un commento di un hater, insultandolo a sua volta, ci si potrebbe conquistare l’antipatia di chi, invece, fino ad allora vi seguiva pensando che foste una persona intelligente.

Io, a riguardo, ne ho passate tante: ho avuto e ho tanti haters sui miei canali però ho imparato a gestire queste cose. Infatti, puoi ricevere tanti commenti positivi che ti accrescono l’ego ma, basta anche solo un commento negativo per non farti dormire la notte. Questa gente non vi conosce, non vale nulla e fa il “leone da tastiera” senza avere niente di meglio da fare.

A questo proposito, ci sono stati anche degli episodi delle Iene in cui facevano ritrovare faccia a faccia dei personaggi famosi con i propri haters. Il risultato è stato che questi haters senza la tastiera e il monitor davanti, erano innocui e negavano di aver scritto quei commenti negativi ed offensivi.

Quindi un altro consiglio è: imparare a gestire gli haters. Io credo che a 17- 19 anni si possa essere ancora troppo vulnerabili per riuscirci.

firma per computer

Guadagnare

Come guadagnare soldi velocemente online

Gennaio 10, 2019by Christian Salerno (Krikko)Nessun commento

Oggi voglio mostrarti un sito che magari conosci già (oppure no) che ti permette di ricevere qualche entrata per aiutarti a fare qualche sponsorizzazione.

È chiaro che quando ci si mette in proprio, c’è bisogno del denaro liquido da utilizzare per investire, per creare blog, per creare nuovi progetti e così via. Il sito si chiama “Fiverr” e, in alto, ci sono tutte le categorie fra cui scegliere.

Ho sempre usufruito di Fiverr come committente cioè come colui che paga per ottenere determinati servizi. Su “Graphics & Design” si possono trovare, per esempio, loghi per la propria azienda o per il proprio blog oppure delle photoshoppate per risultare più magri e così via.

Su “Digital Marketing”, c’è la sezione SEO in cui si trovano anche servizi a 4,60 euro. Attenzione però!

Anche se queste persone hanno 5 stelle come recensione e quindi sembrano affidabili, per esperienza dico che con 4,60 euro non si può pretendere troppo e, quindi, a questo punto è più conveniente pagare un pochino di più ma ottenere sicuramente dei servizi più buoni.

Inoltre, si possono creare anche dei nuovi servizi (chiaramente in lingua inglese perché di italiani ci sono pochi in questo sito). Ci sono sempre delle nuove categorie che vengono inserite e man mano ne vengono inserite sempre di nuove. Oppure, per chi se la cava con l’animazione, è possibile creare loghi animati o servizi nella musica, così come trovare cose e spunti divertenti.

Per vendere servizi basta andare su “Selling” mentre per comprare servizi su “Buying”. Io, ultimamente, ho messo in vendita due servizi:

  • uno per creare dei guest post sul mio blog guadagnocolblog;
  • un altro per chi ha voglia di indicarmi delle canzoni in modo che io possa tranquillamente suonarle sul mio canale YouTube dedicato al mondo del pianoforte (su cui ho circa 50.000 iscritti).

Anche se non ci sono stati ordini, per il momento, non mi importa più di tanto (e nemmeno sto spingendo molto): se qualcuno compra, è bene altrimenti fa niente. Poi chiaramente si può messaggiare con i vari utenti: ad esempio, prima di fare un ordine, si può contattare l’utente per chiedere se è in grado di fare quello che sto chiedendo, in quanti giorni e così via.

Insomma, è un ottimo sito.

Ce ne sono anche molti altri che permettono sempre di guadagnare offrendo un proprio servizio. Ad esempio, “Upwork” in cui si viene pagati ad ora, a differenza di Fiverr in cui c’è un prezzo fisso.

In pratica, si offre il proprio servizio, ad esempio, un aiuto per migliorare il posizionamento di un certo sito e si fissa un costo di 30 euro ad ora. Quindi, ci sono una serie di progetti continuativi in cui si paga chi fa il progetto, di volta in volta. Poi, si deposita l’intera somma su Upwork e, man mano che il progetto va avanti, si possono rilasciare dei soldi a chi ti sta aiutando.

Questa è un’ottima soluzione per entrambe le parti, sia per te sia per la persona che lavora per te perché entrambi avete la giusta garanzia e, chiaramente, Upwork si prende una percentuale. Questi sono i siti più famosi ma ovviamente ce ne sono anche altri come Peopleperhour, in cui, come in Upwork si lavora ad ora.

Quindi, offrendo diversi servizi e risorse, sicuramente si può riuscire ad avere, grazie ad Internet, una piccola rendita che permette di aiutarti a far prendere un po’ piede ai tuoi progetti.

firma per computer

Blog, Guadagnare

Guadagnare Viaggiando: Un Sogno che Diventa Realtà

Gennaio 7, 2019by Ilaria CangelliNessun commento

Mai sentito parlare de “il giro del mondo in 80 giorni”?
È un romanzo molto divertente in cui i protagonisti, ricchi e annoiati dalla solita vita,
decidono di partire per girare il mondo in soli 80 giorni.
Se anche tu sei stufo della solita vita e sogni di guadagnare viaggiando, sei nel posto
giusto! In questo articolo scoprirai come trasformare la tua passione in un lavoro!

Guadagna viaggiando: diventa un travel blogger

La possibilità di scrivere e condividere le esperienze di viaggio sul web ha dato vita ad
una nuova professione: il travel blogger. Hai letto bene, si tratta di una vera e propria
professione!

Il travel blogger o viaggiatore moderno utilizza il web per organizzare i suoi viaggi e li
condivide su un blog e sui social. Grazie alle agenzie online come eDreams oggi è
possibile pianificare un viaggio in modo semplice e Low cost. Si tratta quindi di un
piccolo investimento iniziale per raggiungere il tuo sogno, cosa stai aspettando?
Se vuoi trasformare la tua passione in un lavoro, devi diventare un vero travel blogger.

Non è esattamente un “gioco da ragazzi”, dovrai impegnarti con costanza e sviluppare
determinate competenze. Non basta pubblicare qualche foto su Facebook o su
Instagram: devi conoscere gli strumenti giusti per raggiungere il tuo obiettivo.

Devi condividere le tue esperienze di viaggio, pubblicare articoli interessanti in cui offri
consigli preziosi ai tuoi lettori. Solo offrendo il meglio potrai differenziarti dalla massa! Più
sei convincente, più sarà alto il numero di followers conquistati. Maggiore è il numero di
followers, più aumentano le possibilità di guadagno.

Racconta i tuoi viaggi su un Blog

calcolare investimenti

Lo strumento di cui hai bisogno è un blog di viaggio dove raccontare i tuoi viaggi.
Un blog è un sito web dove puoi comunicare con il mondo.
Non è necessario che sia tuo. All’inizio puoi limitarti a scrivere articoli per altri blogger e in
futuro aprirne uno completamente tuo.

A questo punto non ti resta che raccontare i tuoi viaggi. Decidi tu come e quando farlo:
alcuni travel blogger pubblicano in tempo reale, altri preferiscono recensire il viaggio una
volta tornati a casa, scegli tu la modalità che preferisci!

Ricordati di raccontare le tue esperienze come un vero narratore, devi fare innamorare i
tuoi lettori dei posti che hai visitato. Se sarai convincente, con molta probabilità chi legge
il tuo racconto sarà invogliato a seguire il tuo stesso percorso, a ricercare quei luoghi che
ha ammirato grazie alle tue foto. Le immagini sono importanti perché coinvolgono più
profondamente i lettori. A chi non è capitato di scegliere una destinazione grazie ad
alcune foto trovate sul web?

Travel Blogger: come guadagnare

Il blog offre diverse possibilità di guadagno:

  • Affiliazioni
  • Articoli sponsorizzati
  • Spazi pubblicitari

Se sei all’inizio e non possiedi ancora un blog, puoi guadagnare con gli articoli
sponsorizzati e con le affiliazioni. Gli articoli sponsorizzati sono articoli in cui ti viene
richiesto di promuovere un prodotto o un servizio dietro compenso.

L’azienda che commissiona l’articolo, offre un compenso fisso stabilito in base al numero dei tuoi
followers. Con il tuo articolo stai pubblicizzando un brand, più visibilità offri al tuo
committente, più alto sarà il tuo compenso!

Le affiliazioni invece ti permettono di guadagnare una percentuale fissa (dal 5 al 15%) su
ogni singolo prodotto/servizio venduto. Guadagni in base a quanto vendi: dipende da te.

Se invece hai già conquistato un importante numero di lettori, puoi guadagnare sfruttando
la visibilità del tuo blog: immagina di avere tra le mani una vetrina davanti alla quale
passano ogni giorno 5.000 persone (i tuoi 5.000 lettori). Con una visibilità del genere puoi
offrire alle aziende la possibilità di essere visibili sul tuo blog. Grazie agli spazi
pubblicitari puoi affittare uno spazio della tua vetrina.

Diventa Travel Blogger in 3 mosse

1. Pianifica il tuo viaggio
Per diventare travel blogger non serve fare centinaia di viaggi l’anno, scegli tu dove e
come viaggiare. Pianificare con anticipo è indispensabile per assicurarsi un’ottima
esperienza di viaggio. Scegli la tua destinazione e pianifica il tuo viaggio su un’agenzia di
viaggi online come eDreams.

2. Racconta il tuo viaggio
Racconta con passione i luoghi che hai visitato, racconta anche dei posti più nascosti, di
quelli meno conosciuti, e pubblica foto per conquistare i tuoi lettori.

3. Guadagna viaggiando
Dedica tempo e impegno a questa attività, anche se all’inizio avrai pochi lettori non
scoraggiarti, ogni seme ha bisogno di tempo! Quando avrai conquistato un buon numero
di lettori potrai iniziare a guadagnare con il tuo blog.

Ogni viaggio lo vivi tre volte: quando lo sogni, quando lo vivi e quando lo ricordi

Viaggia e condividi la tua esperienza, in bocca al lupo!

Ilaria Cangelli

 

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