Desideri scoprire com’è possibile monetizzare il tuo sito tramite l’inserimento di annunci pubblicitari? Ti stai domandando se AdSense sia la soluzione migliore per guadagnare con le visite sul tuo sito?
In questo articolo tratteremo di alcuni tra i servizi più diffusi per creare un’entrata grazie alle visite sul tuo sito. Scopriremo come l’inserimento di annunci pubblicitari può essere una valida soluzione per generare un ritorno economico legato al tuo blog, ma non l’unica!
Ho chiacchierato con Giulio Cinelli, mio socio e collaboratore di pianosolo.it da 10 anni. Questo anno sono 10 anni che la nostra amicizia e il nostro blog (che è quasi riduttivo chiamarlo blog) compiono 10 anni. Oggi siamo nella sua Web Agency che ha aperto 5 anni fa, il posto in cui progetta siti, campagne marketing online ed offline e, soprattutto, si è specializzato nel posizionamento sui motori di ricerca.
Oggi parliamo dell’importanza dei titoli: questi ultimi sono fondamentali. Avete presente quando andate a comprare il quotidiano? Ci sono sempre i titoli in alto, questo perché devono attirare l’attenzione. È una fortuna che sia così!
Il caso del giornale è assolutamente trasferibile sul discorso online, la cosa non cambia. Qui ho preso, come esempio – e ne vedremo anche altri – un canale che conosco, anche se sicuramente ce ne sono tanti altri che parlano di curiosità.
Questo è il canale di Quby dove l’utilizzo di titoli interessanti, entusiasmanti, che balzano subito all’occhio, ha permesso di rendere questo canale così grande, con 868.000 iscritti al momento attuale. Andiamoci sopra e vediamo titoli più popolari, che hanno ricevuto milioni di visualizzazioni. Il primo titolo è “10 Ragazze Non Crederai Siano Ancora Delle Bambine“: qui Quby ovviamente ha tolto ogni tipo di congiunzione, ed è una tecnica che si metteva in pratica nel vecchio online marketing, mentre adesso Google ama le congiunzioni, come “che” (parola che prima si tendeva a togliere).
Il secondo esempio è “5 Persone Riprese Usare Superpoteri“, in più con una freccetta rossa e un cerchio. E poi, voi non aprireste questo video? “10 Segreti Di Whatsapp Che Non Conosci”, titolo che mette in evidenza anche la propria conoscenza, facendo porre la domanda: vuoi vedere che io non conosco questo?
Poi “Top 10 Scivoli D’acqua Più Pericolosi e Strani al Mondo”, “5 Trucchi Intelligenti su ANDROID che non Conoscevate”, “15 Coincidenze Assurde”, “5 Cose Che Non Sai A Cosa Servono”.
Che cosa possiamo imparare, quindi? Che i numeri, come 5, 10, 15, sono l’ABC di tutto questo, basti anche vedere “5 Misteriose Creature Marine”, che fa anche vedere un grande mostro in copertina, che all’interno del video non comparirà mai. Già un’immagine di copertina fatta così ed un titolo accattivante spinge ad aprire il video; poi, magari, quando lo apri, resti deluso (1600 dislike!).
Nonostante questo ci rendiamo conto che è un buon modo per crescere con un canale. Invece se andiamo a creare un canale con dei contenuti eccezionali ma con dei titoli di video che non verrebbero aperti neanche da nostro nonno, il problema diventa grave.
Andiamo a vedere un altro canale: si chiama “Il lato positivo“. Gli iscritti sono un po’ meno ma il sistema è lo stesso. Il primo dei video più popolari con due milioni di visualizzazioni si chiama “Che Faresti Per Sopravvivere?“: qui si mette in gioco la propria sopravvivenza.
Il secondo si chiama “9 Indovinelli che solo persone con un QI elevato risolvono“: qui, attenzione, abbiamo un numero dispari. Questi ultimi, come il 9 e il 13 di un altro video, creano maggiore attrazione rispetto a quelli pari.
“Scopri chi è segretamente innamorato di te”, “10 consigli veloci per perdere peso se siete pigri”: è ovvio in questo caso che tutti coloro che sono sovrappeso e non riescono a perdere peso, non hanno voglia di fare attività fisica o andare in palestra. Quindi questi sono tutti titoli di video che ognuno di noi aprirebbe. Si tratta della curiosità dell’essere umano: si dice sia donna ma anche i maschi ce l’hanno. E questi numeri ne sono la conferma, come 1,3 milioni, 1,2.
Come si diceva prima, ci si può impegnare per creare un super video, dargli valore, regalando gratuitamente informazioni assurde con 30 minuti di video. Ma magari cose come queste, di soli 5 minuti, possono fare milioni di visualizzazioni in più.
Se questo personaggio è partner di YouTube, 2 milioni di visualizzazioni corrispondono a 2000 euro circa di introiti pubblicitari. Questo è proprio il metodo di monetizzazione di questo canale di YouTube.
Tornando invece al canale di prima, Quby, possiamo trovare anche altri metodi di monetizzazione. Oltre alle pubblicità, sull’header del canale riusciamo a scoprire un altro canale collegato. Si riesce quindi a trovare tutti i canali di questa persona.
Guardando infatti i video ci si accorge che la voce è la stessa e ha infatti un altro canale, “Infinito“, con un milione di iscritti. In più questo youtuber ha scritto un libro autopubblicato su Amazon e di conseguenza è possibile che monetizzi i suoi video anche attraverso la vendita.
Vediamo se la descrizione dei video offre qualcosa: c’è scritto compra il libro e ci sono dei link che portano ad IBS ed Amazon. Le recensioni però hanno solo una stella, perché evidentemente il libro non è il massimo.
È interessante non solo capire i titoli ma anche gli altri metodi di monetizzazione; in questo caso non è comprensibile tutt’oggi per quale motivo abbia fatto due canali, ma ci è servito per capire che, appunto, non ci sono solo i titoli ma altri metodi di monetizzazione.
Se vuoi veramente migliorare il tuo modo di scrivere titoli accattivanti, io non posso fare altro che consigliarti un libro. È uno dei miei autori preferiti in assoluto, si chiama Joe Vitale e l’avrai sicuramente visto nei video di The Secret. Il libro che ti consiglio di acquistare, del costo di 13 euro (quindi non c’è guadagno!), si chiama “La scrittura ipnotica“. Penso che sia la Bibbia di qualunque copywriter e di qualsiasi persona che voglia generare profitti su Internet.
Una delle maggiori sfide che i blogger e i content marketer affrontano è la scrittura di contenuti ottimizzati per i motori di ricerca, ma che piacerà anche alle persone. Se vuoi incrementare il bacino di utenti del tuo blog, devi realizzare con più astuzia i tuoi contenuti.
Ti è mai capitato di visualizzare un prodotto in un e-commerce (Amazon, Shopify ecc…) e dopo pochi giorni, di vedere sempre ed incessantemente la pubblicità di quel prodotto ovunque tu navighi? Nel tuo server di posta, mentre sei nell’home di Facebook e così via.
Ecco, quando questo accade, significa che sei stato oggetto di una campagna di retargeting.
Proprio l’altro giorno ho acquistato un dominio e spazio web suBlueHost e continuo a vedere sconti e pubblicità su Bluehost per acquistare altro spazio web, ma non solo!! Nella mia casella di posta (con cui mi sono registrato al sito) mi arrivano offerte provenienti da mittenti di dubbia realtà, che mi invitano a cliccare su link (di dubbia qualità), in cui mi promettono un blog wordpress per 0€ al mese. Wow, fantastico! Si tratterà certamente di attività di phishing.
Prima di parlare di retargeting, dobbiamo parlare di un’altra cosa molto importante, ovvero della differenza fra web marketing e digital marketing.
Il passaggio dal web marketing (ieri) e il digital marketing (oggi) è avvenuto tra il 2015 e il 2016. In particolare questo tipo di evoluzione è stata legata a:
uso di dispositivi mobili come smartphone, tablet ecc…
crescita importante dei social network e dei sistemi di messaggistica (WhatsApp, Telegram ecc…)
Se il web marketing basava la propria strategia essenzialmente sugli utenti che utilizzavano computer fisso e computer portatile e che quindi accedevano alle informazioni tramite un browser, il digital marketing invece include tutte le strategie per tutti i dispositivi e le piattaforme utilizzate.
Anche il monitoraggio è cambiato. Si è passati da strumenti di web analytics (Google Analytics) a piattaforme di tracciamento per la raccolta dati da qualsiasi dispositivo. È dunque la raccolta dati il punto forte del digital marketing.
Così come noi siamo disposti ad investire nella pubblicità per ottenere un indirizzo email in più, al quale poter inviare i nostri contenuti e successivamente le nostre offerte, così, coloro che fanno digital marketing investono per ottenere tutti i dati possibili di una persona. Più il profilo di una persona è specifico, meglio funzionerà la pubblicità.
Dunque è necessario conoscere l’orientamento sessuale, l’età, gli interessi, gli hobby, il lavoro che l’utente svolge ecc… Ecco, tutti questi dati noi li forniamo gratuitamente a Facebook quando inseriamo per chi lavoriamo o i lavori precedentemente fatti, quando inseriamo il nostro stato sentimentale, quando mettiamo un like innocente ad una pagina e così via.
Pensa che in Cina il buon Mark Zuckerberg ha avuto un’idea geniale. Nelle grandi metropoli c’è veramente tanto traffico. Immaginate il traffico di Milano, Roma e Napoli messi insieme nell’ora di punta. Quindi si scorre più facilmente con una bicicletta, rispetto ad un’auto o uno scooter. Perciò ha piazzato delle aree in cui poter noleggiare gratuitamente delle biciclette (marchiate Facebook) in cambio del rilascio dei dati. Pensa quanto sono importanti i dati nel digital Marketing.
Ti starai domandando: non poteva acquisire i dati direttamente dall’iscrizione a Facebook? Purtroppo no perché in Cina è uno dei tanti siti vietati dal governo. Tuttavia, quando uno è un genio, riesce a scavalcare qualsiasi tipo di ostacolo.
Hai in mente quando utilizzi la tua impronta digitale per sbloccare il tuo telefono? Quelle sono tutte informazioni che tu regali gratuitamente. La Apple è stato in grado di prendere le impronta digitali di tutti i suoi clienti senza mai dovergliele chiedere, geniale.
Da questa immagine sopra si evincono diverse cose. Il Web Marketing portava a mostrare l’offerta a chi in quel momento effettuava una ricerca. Con il digital marketing, invece, si identificano tutti i potenziali clienti interessati ad un determinato prodotto, con lo scopo di mostrare più volte quel prodotto e convincerlo infine all’ordine.
Un utente entra nel mio sito, blog, e-commerce, in cerca di un dato prodotto;
Lo guarda per qualche secondo, magari lo aggiunge anche nel carrello ma poi decide di lasciare il sito;
A quel punto creiamo un inserzione per quel dato utente in modo tale da mostrargli il nostro prodotto in modo persuasivo;
Gli mostriamo quel prodotto praticamente ovunque;
Alla fine l’utente procede all’acquisto.
Nel Web Marketing funziona in questo modo. Un utente cerca su Google “Pianoforti digitali” e il motore di ricerca gli dà i risultati inerenti alla sua parola chiave, con relativi annunci pubblicitari. Nel Digital Marketing, invece, vengono identificati tutti gli utenti possibilmente interessati ad un pianoforte digitale (indipendentemente dalle sue ricerche su Google) e gli verrà mostrato il pianoforte digitale più inerente alla sua personalità. Se è una persona che spende molto e non bada a spese pur di avere il prodotto di marca e di qualità, allora gli verranno mostrati i pianoforti di categoria top, e così via. Il Digital Marketing crea annunci su misura dell’utente. Ecco perché si parla di pubblicità intelligente.
Addio computer desktop
Gran parte dei consumatori oggi non utilizza più il computer fisso, a mala pena quello portatile o il notebook. Predilige lo Smartphone e il tablet per navigare. Proprio per questa ragione, chi inizia ad intraprenderà un’attività online oggi, deve iniziare prima a pensare al mobile e poi a tutto il resto. Secondo gli studiosi, presto la realtà diventerà only mobile, come in Cina, dove i consumatori non hanno un computer e usano il loro dispositivo mobile per ogni tipo di operazione online.
Il mobile esclude il predominio del browser, favoreggiando le app. Dunque per tracciare un utente non ci si avvale più dei cookie ma di nuovi sistemi (come quello dell’impronta digitale). Inoltre sono stati inseriti anche sistemi di tracciamento che facciano riconoscere l’utente quando passa da un dispositivo all’altro. Infatti quando navigo dallo smartphone, mi escono le pubblicità relative ai prodotti che cercavo sul computer fisso.
Retargeting
Dunque il retargeting consiste nell’intercettare nella Rete, coloro che precedentemente hanno mostrato un certo interesse verso un determinato prodotto o servizio e di convincerlo ad acquistarlo.
Alcuni, oggi, credono che per guadagnare onlinebasti aprire un e-commerce e iniziare a vendere prodotti. Poi pagare qualche esperto di SEO che lo posizioni fra le prime pagine di Google e sono a posto. Forse 5-10 anni fa poteva funzionare. Oggi no. Anche un e-commerce richiede spese pubblicitarie, spese di tempo e di denaro per realizzare contenuti (content marketing) atti ad informare gli utenti su cosa offrono i tuoi prodotti e perché si differenziano dagli altri concorrenti.
Gli utenti che dopo aver visionato il tuo e-commerce escono dal sito senza comprare, rappresentano proprio l’obiettivo del retargeting.
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