L’altro giorno stavo guardando un video su YouTube e, come al solito, mi è comparsa una pubblicità e ci ho cliccato sopra.
Mi sono stupito di come in questa pubblicità ci fosse ancora qualcuno che cercasse di sponsorizzare modi per guadagnare online con il trading in modo semplice.
In più, c’erano delle falsissime testimonianze di persone che stavano, in maniera davvero evidente, recitando un copione per far credere che il metodo funzionasse alla grande! Mi rammarica sempre il fatto che in Italia si cerchi sempre di truffare gli altri e, soprattutto, di guadagnare truffando gli altri.
I pochi che hanno ancora un po’ di etica (e io credo di essere fra questi) continuano ad essere visti sotto una cattiva luce, perché la gente pensa sempre di poter essere truffata. Allora, visto che vi voglio truffare, per trasparenza, vi descrivo le entrate di novembre del mio sito e la media delle mie vendite giornaliere (100 €).
Certo, un giorno si guadagna di più, un giorno di meno (anche se solitamente si recupera sempre). Non è detto che si guadagnino 100 euro ogni giorno! Infatti, dipende: un giorno di più, un giorno di meno…100 € è la media!
Voglio darti un’ulteriore prova che è possibile farcela online: te lo dico, non è facile perché bisogna impostare diverse cose. Infatti, i risultati che ho raggiunto, non li ho ottenuti dopo un mese e, anzi, dato che sono partito da solo e senza nessuno che mi spiegasse nulla (senza alcun “guru”, in pratica), ho commesso spesso degli errori, ho avuto dei rallentamenti, ho dovuto rifare tutto e ho incontrato altri “incidenti di percorso”.
Posso dirti che il business che ho attualmente è frutto di tutta la mia esperienza passata e, ovviamente, ha preso piede più facilmente perché ormai so come procedere, quali passi fare, le strategie che funzionano e così via. Certo, non si parla di guadagni stratosferici da migliaia di euro (ma sono sicuro che si può arrivare a questi risultati, anche se non è il mio caso).
Onestamente, una media di 100 euro al giorno per 30 giorni permette tranquillamente di valutare di abbandonare il proprio lavoro perché si è raggiunta una certa stabilità nel lavoro online. Prima di prendere questa decisione, è bene chiaramente valutare diverse cose, anche se è proprio questo il punto di partenza per fare quello che si vuole.
Ho raccolto nel video corso online “Deus Pecunia” come si imposta un business di questo tipo ed inoltre, potrai trovare altre prove che quello che dico è vero: saranno sicuramente spunti molto interessanti per te.
L’era digitale ha aperto le porte a nuove possibilità di guadagno mai viste prima: soltanto uno sciocco resterebbe diffidente verso le miriadi di opportunità in continuo aggiornamento sul web.
Non sfruttare queste chance e girare la testa dall’altra parte, è un errore enorme: perché privarsi di un po’ di soldi extra, di un’entrata passiva, o in alcuni casi addirittura di una rendita vera e propria?
Nella lista che segue, ti offriamo una variegata panoramica su sette tra i migliori metodi per fare soldi online.
Può darsi che tu ne conosca già alcuni, oppure che ne abbia solo sentito parlare e desideri approfondirli. Non sono gli unici esistenti, ovviamente, ma migliaia di persone li utilizzano già con successo e alcune idee proposte ti sorprenderanno.
Queste strategie ti permetteranno facilmente di guadagnare un bel gruzzolo e accumulare dei risparmi, ma possono anche arrivare a fruttare €500 al giorno.
Ovviamente si tratta di una grossa cifra, ma anche se può sembrarti esagerata, è un guadagno quotidiano assolutamente realizzabile se si dispone del metodo giusto e di una strategia di business avviata a dovere.
Ad ogni modo, come regola generale, ricorda di restare sempre aggiornato tramite il web, informandoti, nonché captando tutte le news possibili sui metodi per fare soldi online: è il requisito indispensabile per trovare la quadratura del cerchio e il sistema più adatto per te.
Ad esempio, un sito come pensionedare.com, seleziona i migliori modelli di business e le strategie più fruttuose da attuare in rete.
Ecco alcune tra le migliori.
Il network marketing
Premetto che questo sistema di guadagno non fa al caso mio. Sono un tipo fondamentalmente timido e non mi piace “stressare” o forzare le persone. Tuttavia lo voglio inserire perché ci sono reali possibilità di guadagno.
Ne parla molto bene il grande Kiyosaki all’interno del libro “Il Business del 21° secolo”:
Il passaparola esiste dall’alba dei tempi ed è lo strumento più potente di pubblicità: fare rete tra i propri conoscenti e non, è cento volte più efficace di un semplice annuncio, di uno spot pubblicitario o di altre metodologie, in quanto si basa sul contatto umano.
Perché non sfruttare le proprie conoscenze e le proprie capacità social per guadagnarci?
Il network marketing possiede un enorme vantaggio: una volta che entri a far parte del sistema e ti sei guadagnato un buon numero di affiliati (persone a cui hai consigliato/venduto un servizio o prodotto), questi a loro volta si metteranno in moto e lavoreranno anche per te, in quanto riceverai una percentuale sui loro ricavi.
Si crea così uno schema ramificato vero e proprio, in cui più è la gente che entra a far parte della rete, più i soldi aumentano.
Nella fase iniziale, la più difficile, punta sul cavallo migliore scegliendo un prodotto o servizio dal buon impatto commerciale: in giro esistono un’infinità di programmi e di aziende che assoldano networker.
Ma scegli anche in base alle tue passioni ed ai settori che conosci meglio: sei un amante dei prodotti bio? Dell’energia rinnovabile? Ami gli accessori griffati? Etc….
Capitalizza su questa passione e usa tutti gli strumenti a tua disposizione, come i social network, per ricavarne soldi tramite il programma di affiliazione.
Non dovrai fare quasi niente, salvo spargere la notizia on ed offline ed attuare le principali regole di digital marketing.
Naturalmente tieni sempre gli occhi aperti, perché in rete girano diversi schemi ponzi o sistemi piramidali, perciò meglio appoggiarsi sempre ad un’ azienda o a un nome conosciuto.
Entrare in questo universo non fa per te? Nessun problema: dai un’occhiata al metodo seguente.
Il Dropshipping
Anche tu puoi diventare un venditore senza possedere un magazzino fisico o aprire un negozio.
Come si fa? La risposta è dropshipping, un metodo per avviare un e-commerce personale in veste di intermediario.
Con questo sistema, non fai altro che appoggiarti a marketplace ben più grandi, per poi rivendere gli stessi prodotti a un prezzo maggiorato.
I marketplace migliori dai quali selezionare la merce, sono soprattutto quelli cinesi, come Aliexpress, Wish o Alibaba, perché ti permettono di acquistare oggetti all’ingrosso a cifre bassissime.
Se ti sembra troppo bello per funzionare, prova un attimo a dare uno sguardo alla medesima categoria di prodotti sui siti che abbiamo appena citato, per poi andare a vedere su Amazon.
Ti renderai conto che ci sono un sacco di prodotti in comune, solo che su Amazon costano circa tre volte tanto.
Il principio è lo stesso: scegli un fornitore/sito che si occupi della merce e della logistica in tua vece. Il tuo compito sarà soltanto sponsorizzare il tuo e-commerce.
E se non sai come crearne uno, ci sono un sacco di società che ti offrono e-commerce già fatti.
Vendere corsi online
Un’altra strategia con cui si possono guadagnare tranquillamente 500 euro al giorno è la vendita di corsi online.
Ti sarà sicuramente capitato, mentre navighi in rete o guardi un video, di imbatterti in tutta una serie di imbonitori che ti propongono corsi a pagamento. Meglio lasciar stare la suddetta categoria, concentrandosi su qualcosa di più concreto.
Ti proponiamo un’idea ben diversa, ovvero capitalizzare sul tuo sapere e sulle abilità che già possiedi, grazie alla scuola o all’esperienza.
L’istruzione possiede un forte appeal ed è un mercato che non conosce crisi: c’è sempre qualcuno alla ricerca di un corso o di un insegnante online.
Chiediti cosa sai fare bene, o in quale campo possiedi esperienza e conoscenze sufficienti, e poi crea un corso tra le mura di casa tua, stilando un programma per punti sugli argomenti e filmandoti con l’ausilio di una videocamera.
La vendita necessita di tempo per ingranare, ma con un po’ di insistenza e un buon programma di video editing, ci riuscirai.
Esistono diverse vie da intraprendere: ad esempio, puoi registrare una serie di lezioni, per poi metterle in vendita su una delle centinaia di piattaforme di e-learning in circolazione.
In tal caso, farai il lavoro un’unica volta, ma guadagnerai ogni volta che un utente acquista un tuo contenuto.
In alternativa, puoi aprire un sito tuo e proporre direttamente i tuoi servizi, per esempio dedicandoti al coaching online: un coach, ovvero un insegnante che si dedica in esclusiva ad una sola persona, percepisce guadagni orari alti.
Il coaching ultimamente va molto di moda: esistono coach per qualsiasi cosa, soprattutto in ambito crescita personale.
Ognuno di noi segue qualche Youtuber: è risaputo che questi personaggi guadagnino cifre da capogiro. Il loro lavoro da fuori può sembrare facile e divertente, ma porta via diverso tempo ed energie. Eppure all’inizio anche loro erano comuni mortali che hanno iniziato a fare video nella propria cameretta.
Una piattaforma come YT, ti permette di farti conoscere pubblicando i contenuti che più ami, o semplicemente vloggando la tua vita quotidiana. Non serve studiare o essere preparati, ma solo avere un po’ di creatività.
La maggior parte degli Youtuber, ha costruito la propria fortuna nell’arco di anni, ma trattasi sempre di una forma di guadagno quasi passivo (come tutte le altre proposte).
Infatti, una volta che un video è pubblicato, non si smette mai di guadagnare in base alle visualizzazioni che riceve.
L’ostacolo più grande, è costituito dal raggiungimento della soglia degli iscritti e delle visualizzazioni, entrambe necessarie per ottenere il lasciapassare del sito per poter monetizzare i propri contenuti.
Diversi Youtuber, negli ultimi anni si sono spostati su Twitch, piattaforma di live streaming famosa soprattutto tra gli amanti del gaming.
Lì è più facile iniziare e si ricevono un po’ meno grane rispetto a YT.
Scegliere qual è il più appropriato tra i due siti, dipende molto dal tipo di video che si intende portare al pubblico.
Per chi preferisce l’interazione in chat con gli spettatori, passa un sacco di tempo a giocare o vuole semplicemente filmare la propria vita, Twitch è l’ideale.
YouTube invece è più concorrenziale, perché vi sono già diversi creatori e il livello dei suoi video nel tempo si è alzato sempre di più: occorrerà portare un’idea originale e video montati alla perfezione per spiccare.
Se vuoi imparare sul serio a guadagnare con Youtube, all’interno del corso video empirescopri come faccio a fare €180 al giorno grazie ai miei canali.
Faccio video su Youtube dal 2009 e qualcosa posso dire di averla imparata. All’interno dei Video Empire condivido tutta la mia esperienza in merito a questa potentissima piattaforma che mi ha permesso di arrivare ad avere quell’indipendenza finanziaria che tanto desideravo.
Diventare freelance
Tante persone hanno mollato lavori malpagati e impieghi part-time, quando le cose hanno iniziato a decollare sui siti di freelancing come Fiverr o altri marketplace di servizi similari.
Le testimonianze di questi casi sono molteplici e la maggior parte delle volte veritiere: ci insegnano che quando l’opportunità migliore non esiste, bisogna crearsela.
Ma come in tutti i casi elencati in questa lista, a fare la differenza sono la determinazione e la perseveranza, perché è impossibile raggiungere risultati eccellenti sin da subito. La maggior parte delle persone fallisce proprio perché molla agli inizi.
Di vantaggioso, c’è che queste piattaforme permettono di costruirsi una carriera da zero, o al minimo di fare esperienza in determinati settori lavorativi, arricchendo il proprio curriculum vitae.
Il fatto che ognuno possa offrire i suoi servizi al prezzo che ritiene appropriato, è un fattore notevole che ha conquistato migliaia di utenti: questi hanno potuto finalmente darsi il valore che meritavano, in contrapposizione ad una misera paga oraria.
Se coltivi la passione per la scrittura e hai sempre desiderato far uscire un libro, oggi puoi cimentarti nella pubblicazione delle tue opere online, tramite un investimento minimo.
Per raggiungere il suddetto risultato, esistono diverse vie.
Ti segnaliamo innanzitutto le piattaforme di self-publishing: esse ti permettono di trasformare il tuo manoscritto in e-book a poco prezzo e in pochi passi, per poi inserirlo nei cataloghi di tutte le più grandi catene di distribuzione. Da Feltrinelli a Mondadori, ma anche Amazon: non ne manca nessuna.
Chiunque potrà acquistare, leggere ed apprezzare i tuoi scritti originali, ma anche stavolta l’ostacolo principale è costituito dall’aspetto promozionale.
Tuttavia puoi guadagnare vendendo e-book perfino se non hai nessuna velleità letteraria: il successo dei coloring book parla chiaro.
Esistono programmi per assemblare libri da colorare in poco tempo, che ognuno potrà acquistare su Amazon (che stamperà il libro per te e lo spedirà al destinatario) o altri e-commerce, sempre al prezzo stabilito da te.
Concludiamo la carrellata con un sistema molto conosciuto, il quale, in un certo, senso rientra nel network marketing.
Con un enorme vantaggio: stavolta ci si appoggia ad Amazon, la piattaforma di vendita più forte di tutte.
Come abbiamo appena visto, potremmo decidere noi stessi di vendere prodotti digitali su questo marketplace, rendendola così una buona fonte di ricavo, ma in realtà si può guadagnare anche sui prodotti altrui.
Nel momento in cui qualcuno arriverà ad un prodotto Amazon e lo acquisterà tramite il nostro link, ne riceveremo automaticamente una percentuale.
Pensa a quanti link potresti sponsorizzare e alle possibilità applicative che offre una strategia simile.
La chiave di volta sarà inserire i link a dovere e nel contesto corretto, promuovendoli nel modo giusto e dandogli buona visibilità.
Quando inizi un progetto, che sia online o offline, hai bisogno di collaboratori. Sarebbe bellissimo saper fare tutto da soli! Immaginati di fare tutto quello che hai nella testa, esattamente come lo vuoi tu, perché sei tu che metti le mani su ogni singolo aspetto del progetto. Sarebbe fantastico vero? Utopia!
Abbiamo bisogno di collaboratori, che ci piaccia o meno. Non si può essere competenti specializzati in tutti i settori. Ti voglio fare un piccolo esempio. Tre mesi fa ho deciso di dare il via alla mia prima applicazione. Avevo in mente tutto, come progettarla in ogni singolo dettaglio, quali sarebbero state le funzionalità, i fini, la grafica ecc… C’era solo un piccolo neo in tutto questo: non sapevo dove partire! Sì, sul mio taccuino avevo appuntato tutto, ma praticamente non sapevo come mettere in piedi tutto ciò. Così ho dovuto cercare dei collaboratori.
Ho trovato sui vari forum le figure di cui avevo bisogno:
Programmatore;
Web Designer;
Fumettista.
Queste tre figure stanno tutt’ora lavorando per me, e se tutto andrà secondo i piani, per Marzo l’app sarà pronta (non ti svelo ancora di che cosa si tratta!).
I collaboratori però vengono pagati da te per svolgere un compito che tu non sei in grado di svolgere. La loro motivazione principale dovrebbero essere i soldi stessi. Tuttavia, spesso e volentieri, questi non bastano. Allora come fare per riuscire a motivarli? Ecco qui qualche soluzione.
Accelerare il cambiamento
Il ruolo del Leader è quello di tenere sempre alto il morale dei collaboratori in modo che tutti siano sempre ottimisti e pronti ad affrontare fino in fondo il cambiamento. Nulla è statico in questo mondo e tutto si trasforma. I tuoi collaboratori passano attraverso quattro stadi:
Obiezione: questa cosa non ha utilità;
Consapevolezza ridotta: non voglio avere a che fare con tutto ciò;
Esplorazione: come posso trarre profitto da questo?;
Acquisizione: ho capito come posso trarne vantaggio.
È nella natura umana resistere al cambiamento e tutti noi lo facciamo. Siamo stati programmati per trovare una via sicura e perseguirla. Tuttavia, se il leader è davvero in gamba conosce questi quattro stadi e sa come far avanzare i propri collaboratori fino all’ultimo.
Prima di tutto bisogna comunicare il cambiamento nel modo più positivo possibile. Devo informarmi il più possibile sul cambiamento così da poter essere d’esempio e di guida per gli altri.
Mi ricordo quando nel lontano 2010 dissi ai miei soci di Pianosolo.it che il sito aveva bisogno di un autoresponder che raccogliesse le e-mail dei visitatori, in modo tale da poterli contattare in futuro su eventuali offerte o altro. La loro risposta fu “ma quando loro si registrano sul nostro sito o forum, ci lasciano già l’email“. La mia risposta alla loro fu: “Sì ma in questo modo non ce le hai raccolte tutte in un unico database e poi è illegale inviare newsletter a chi non ha accettato il trattamento dei dati personali!!”
I miei soci non ne vollero proprio sapere e girarono il capo dall’altro lato. Due anni dopo fu inserito l’autoresponder su Pianosolo e nel giro di due mesi avevamo oltre 1.000 contatti (Grazie ad Aweber). L’errore era stato mio! Ero io che non ero stato in grado di entusiasmare i miei collaboratori e di far capire a loro l’importanza di un simile strumento.
Essere d’esempio
Non puoi cambiare le persone. Devi essere tu il cambiamento che vorresti vedere nelle persone.
Niente è più motivante di un esempio. Quando ti trovi in prima linea e risolvi i problemi da solo, stimoli gli altri. Quando fai le cose che vorresti che facessero loro, li ispiri. I tuoi collaboratori preferiscono essere ispirati che rimproverati.
In termini di motivazione, essere di esempio ha un impatto maggiore rispetto a qualsiasi altra tecnica e cambia le persone in modo più profondo e più completo. Quindi sii quello che vorresti vedere negli altri.
Se vuoi che i tuoi collaboratori siano più positivi, allora devi essere tu in primis più positivo. Se vuoi che siano più orgogliosi del loro lavoro, sii tu più fiero del tuo lavoro. Vuoi che i tuoi collaboratori, quando rappresentano te e la tua azienda abbiano un aspetto professionale? Allora inizia a vestirti tu in modo impeccabile.
Come diceva il generale George Patton: La Leadership si basa su tre principi:
esempio;
esempio;
esempio.
Concentrati sui risultati
Se sei un direttore di vendite e provi frustrazione per gli scarsi risultati ottenuti durante il mese, allora hai bisogno di dare una rinfrescata al tuo modo di agire.
Arrivare al successo è semplice. Ormai quasi tutti sappiamo cosa bisogna fare. Potrei dirti come diventare una Facebook Star in due mesi, però dovresti mollare tutto quello che stai facendo e concentrarti solo su questo. Nel giro di questi due mesi avresti migliaia di utenti che ti seguirebbero fino in capo al mondo.
Non sono le nozioni sul come raggiungere quell’obiettivo che mancano ma è l’intenzione. Alcuni dicono di avercela ma invece è solo una parvenza. Credono di avercela ma nel loro inconscio non c’è. Allora non serve a nulla dire a queste persone come fare, ma bisogna piuttosto farle ritrovare la motivazione.
Nutrire il proprio Ego
Una leadership forte, creativa e coraggiosa trova il metodo di portare alla luce la migliore e più alta espressione di autostima negli altri. Ma si deve cominciare a casa propria. Il leader deve innanzitutto avere una grande autostima.
Una persona che sente di non meritare il successo non è in grado di stimolare alte ambizioni negli altri. I leader non possono tirare fuori il meglio degli altri se loro stessi si chiedono se quello che stanno facendo è giusto o meno. Un leader ha bisogno di avere un ego sufficientemente sano per non percepire se stesso come sotto esame in ogni occasione.
Un Ego sano chiede: “Come deve essere fatto?” Un Ego insicuro chiede: “Come faccio a non fare brutta figura?”
Perché motivare i propri collaboratori?
Nel 2017 non abbiamo bisogno di informazione sul come fare. Io penso che più o meno tutti sappiamo come fare una cosa. Faccio un esempio banale. Voglio dimagrire. Non penso che serva qualcuno che ti dica come devi fare. Sappiamo tutti ormai quali sono i cibi più calorici da evitare. Sappiamo tutti l’importanza dell’attività fisica e sappiamo tutti che c’è bisogno di fare una dieta dissociata (non ingerire nello stesso pasto i carboidrati con le proteine).
Certo, possiamo andare da un dietologo oppure comprare uno dei soliti libri “rivoluzionari”, ma la verità è che sappiamo già tutto. Non abbiamo bisogno di altre informazioni ma solamente di motivazioni per muovere il culo e andare diritti fino al nostro obiettivo.
Ti parla uno che ha perso 20Kg senza seguire nessuna dieta particolare. Mi sono messo in testa che dovevo dimagrire e… l’ho fatto!
Fai il poliziotto buono e cattivo
Se sei davvero capace di motivare gli altri, sai allora come interpretare il ruolo del poliziotto buono e di quello cattivo. Non bisogna essere sempre buoni o sempre cattivi perché ogni “poliziotto” ha i suoi pregi e difetti:
Poliziotto buono: educa, guida, prepara, supporta, rimuove gli ostacoli,.
Poliziotto cattivo: è cattivo fino al midollo. Non transige sul mantenimento delle promesse. Non da spazio a lamentele e non ha rispetto per le vittime. È determinato, chiaro e sa quel che vuole.
Usa il rinforzo positivo
Il rinforzo positivo batte sempre il rinforzo negativo. Non importa se stai addestrando pecore, cani, un esercito o un team di collaboratori. Non vedrai mai gli addestratori dei delfini di Gardaland picchiare i delfini con mazze da Baseball quando non saltano nell’anello giusto (rinforzo negativo). Invece, vedrai che li ricompensano con un pesciolino quando saltano bene (rinforzo positivo).
Fai una pausa prima di mandare un’email o di fare una telefonata a un membro del tuo team. Aspetta un momento e decidi quale piccolo segno di apprezzamento puoi offrirgli. Comprenderai sempre che il rinforzo positivo ha un grande potere nel guidare e modellare la performance umana. Questa rivelazione ci sorprende ogni volta, perché siamo stati addestrati dalla società a identificare l’errore e a correggerlo.
Una volta Napoleone, molto stupito, affermò: “La cosa più stupefacente che ho imparato sulla guerra è che gli uomini sono disposti a morire per una decorazione“.
In generale, si può dire che la sensazione di poter influenzare il proprio successo in modo decisivo proviene da intensi ricordi emotivi, che, di solito, si riferiscono a successi « sudati », conquistati grazie al proprio impegno.
Solamente i successi ottenuti con l’impegno danno la
sensazione di essere un vincente. I successi casuali o di
scarsa entità sono soltanto incoraggiamenti di breve durata.
È qualcosa di molto simile al «sapere tacito ». Anche qui i venditori migliori dispongono di un’ottima memoria, alla quale sono in grado di attingere nelle situazioni decisive per propiziare il successo. In altre parole, dispongono di una formidabile «gestione dei ricordi». Una caratteristica che offre diversi vantaggi, in quanto i venditori migliori:
Si ricordano bene e in fretta dei successi precedenti.
Oltre a ricordare i metodi che in passato li hanno portati al successo, sono in grado di rievocare anche le sensazioni pro
In tal modo, hanno anche la conferma della loro capacità e della loro competenza, che culmina nella convinzione che, se ce l’hanno fatta in passato, ce la faranno ancora.
Grazie a questi ricordi — dei metodi, delle sensazioni e della propria competenza —, provano una sensazione di fiducia in se stessi che spazza via ogni paura, permettendo loro di concentrarsi sull’impegno che li attende.
Liberi da qualsiasi pensiero negativo, sono in grado di esprimere tutto il loro potenziale.
La « marcia in più » dei tennisti più forti
Nel tennis si parla di « big points », ossia dei punti decisivi. Sono i colpi che, alla fine, risultano determinanti per l’incontro. Per lo più, si tratta di colpi assai difficili, per esempio un rovescio su una palla bassa veloce scagliata in un angolo del campo. Proprio da qui parte il nostro studio. Gli psicologi dello sport dell’Università di Magonza hanno condotto una ricerca su ciò che accade nella mente dei migliori tennisti nelle situazioni di estrema difficoltà, confrontandolo con ciò che avviene nella mente dei giocatori delle categorie inferiori. Ecco il sorprendente risultato.
Quando uno dei tennisti migliori corre verso una palla difficile, i suoi impulsi cerebrali sono lenti: il giocatore è concentrato solo sul colpo successivo e non pensa a nient’altro. Contemporaneamente, dentro di lui si svolge un dialogo interiore positivo, accompagnato da immagini di situazioni precedenti che ha saputo affrontare con bravura e che gli confermano la sua capacità. Entrambi questi fattori — la concentrazione sul colpo e la conferma della propria competenza — permettono al campione di dare il meglio di sé.
I tennisti delle categorie inferiori, invece, reagiscono in modo opposto. Quando uno di questi giocatori si precipita verso una palla difficile, i suoi impulsi cerebrali sono frenetici. Al contrario dei tennisti più forti, questi non si concentra solo sul colpo, ma pensa anche alle conseguenze di un possibile sbaglio, che potrebbe fargli perdere il game e il set. Poi, invece di cercare una conferma della propria competenza, tende a ricordare le situazioni passate in cui ha fallito un colpo simile. Con queste immagini negative che gli scorrono nella mente, unite a un dialogo interiore concitato, il giocatore, di solito, sbaglia il colpo, così come inconsciamente già sa e si aspetta.
Quale conclusione possiamo ricavare da questo studio? Soltanto la completa concentrazione sul cliente, accompagnata da immagini incoraggianti dei successi precedenti e da un dialogo interiore positivo, genera nel venditore quell’aspettativa positiva che gli permette un’azione ottimale.
L’esempio che segue ci dimostra quanto sia importante «immagazzinare» ricordi intensi e incoraggianti, in grado di confermarci la nostra competenza nelle situazioni più difficili.
Presentarsi da venditore vincente
Ilfamoso alpinista estremo austriaco Bubendorfer ha detto in una conferenza: «Il primo appiglio è decisivo per il successo della scalata». Con questa frase intendeva dire che, se non sceglie la via giusta fin dal primo passo, egli non avrà la possibilità di raggiungere la vetta in un tempo stabilito, e poiché fa arrampicate senza zaino e non ha niente per ripararsi, ciò potrebbe avere per lui conseguenze mortali. Traducendo queste parole a uso del venditore, diremo che:
La vendita si conquista o si perde davanti alla porta.
Se, quando mi trovo davanti alla porta chiusa, non credo in me e nel mio successo, nel prodotto che vendo e nella sua utilità per il cliente, allora ho già perso. Perché non mi presenterò al cliente da vincente, bensì come un perdente. Ma i clienti ‘acquistano soltanto dai vincenti!
Il primario di una grande clinica una volta mi ha confidato: «Capisco se un rappresentante farmaceutico ha qualcosa di nuovo da propormi da come entra nella stanza ».
Da che cosa lo capisce? Dal fatto che gli informatori farmaceutici, quando portano con sé una novità, hanno il volto raggiante: l’atteggiamento schietto e sicuro di sé fa capire che hanno in serbo qualcosa d’importante. Chi si sente un vincente comunica questa impressione anche agli altri. Se, invece, un informatore farmaceutico si reca a un appuntamento con i preparati di sempre, allora è probabile che si presenti con l’atteggiamento da perdente, perché sa di aver già parlato di quei prodotti e di aver già detto le stesse frasi. Con il risultato che il primario, oberato d’impegni, perderà subito interesse e, nel giro di pochi secondi, lo spedirà dalla sua assistente, dicendogli di lasciare i campioni a lei.
Soltanto il vincente ha l’opportunità di fare un’esposizione ampia ed esauriente.
Un venditore deve sentirsi un vincente davanti alla porta del cliente. Deve percepire la fiducia nel proprio successo. E questa sensazione ce l’ha quando sa di poter presentare al cliente un prodotto davvero interessante o vantaggioso. «Quando vado da un cliente, devo avere con me qualcosa di esplosivo », diceva un rappresentante di mia conoscenza.
Dal momento, però, che non possiamo disporre ogni volta di un prodotto nuovo, abbiamo bisogno di qualcos’altro, qualcosa di « unico », per sentirci vincenti davanti alla porta. Per esempio, di un’informazione interessante. Ci sono tre cose che interessano a ogni cliente:
un’informazione interessante;
una presentazione che gli offra un vantaggio;
il racconto di successi o d’insuccessi altrui che consideri importanti per sé.
Durante i seminari, mi viene chiesto spesso dove si possano attingere notizie che suscitino interesse. La mia risposta è sempre la stessa: «Le idee e le soluzioni migliori vengono sempre dai clienti».
Le idee, le informazioni, gli esempi e gli argomenti migliori vengono dagli stessi clienti, purché li si osservi con attenzione e li si interroghi.
Il vostro lavoro comincia con l’attività d’informatore. Tenete occhi e orecchi sempre aperti per ottenere buone informazioni, che poi riferirete ad altri clienti in cambio delle loro informazioni. Per me, un buon venditore è come un’enciclopedia ambulante he conosce il proprio settore come le sue tasche. È una sorta di centro di raccolta di nuove informazioni.
Supponiamo che in una giornata facciate visita a dieci clienti e otteniate, grazie alle vostre domande e all’osservazione, una sola buona informazione da ciascuno: alla fine del mese avrete collezionato circa duecento nuove informazioni. E, anche se doveste ricavare una buona informazione solo da un cliente su dieci, in un mese ne avrete ottenute pur sempre una ventina! Più che con i vostri argomenti, otterrete i maggiori successi grazie a buone domande sui migliori argomenti, racconti, informazioni ed esperienze dei clienti!
Perché solo pochi sono dei venditori vincenti?
Per tre ragioni:
I perdenti sottovalutano l’importanza della preparazione e vi dedicano troppo poco tempo. Credono che sia preferibile visitare il maggior numero di clienti. Ma è vero il contrario! Dovreste dedicare almeno un decimo del vostro tempo alla preparazione e alla riflessione: se lavorate, poniamo, cinquanta ore alla settimana, dovreste riservarne almeno cinque per quello. Quando Reinhold Messner scala una vetta himalayana, l’ascensione, compreso il periodo di acclimatazione, durerà forse un paio di mesi. Ma per preparare l’impresa ci vogliono almeno due anni. La preparazione dà sicurezza e fiducia in se stessi.
I perdenti devono lottare con il proprio ego. Pensano troppo a sé e poco ai clienti. Interessati essenzialmente al profitto, trascurano i desideri degli interlocutori. Parlano soltanto dei loro prodotti, invece d’informarsi sulle esigenze dei clienti e di aiutarli a risolvere i problemi. Cercano di confutare le loro obiezioni, anziché domandare quali siano le ragioni della loro perplessità. In breve: trasudano egoismo, attirando scetticismo. Si mettono sotto pressione da soli e generano stress. Comportandosi in questo modo, dimenticano una vecchia regola: il cliente è interessato solo all’offerta di chi si interessa a lui.
I perdenti credono di sapere già tutto. Cercano di dare l’impressione di essere onniscienti per nascondere i punti Considerano ogni domanda sgradita dei clienti come un attacco, e ogni silenzio come un’ammissione della loro ignoranza. In definitiva, se il venditore non ha la pretesa di sapere tutto, neanche il cliente avrà la pretesa di conoscere già tutto.
E ora facciamo un passo avanti. In un seminario sulla vendita, i partecipanti si sono occupati della questione che analizzeremo nel paragrafo seguente.
Che fanno di diverso i vincenti?
Ecco quali sono state le risposte dei partecipanti al seminario. secondo loro, i vincenti:
Credono in se stessi, nel loro successo, nel loro prodotto e nella sua utilità per il cliente.
Sanno che, grazie alle preziose informazioni di cui dispongono, un colloquio con loro costituisce già di per sé un vantaggio per il cliente.
Hanno una grande fiducia in se stessi per via dei numerosi
Si presentano al cliente come persone cordiali e ottimiste, esercitando in tal modo un influsso positivo.
AI primo incontro con il cliente, i vincenti drizzano le antenne e sono in grado di trovare buoni appigli già nei primi dieci secondi.
Preparano in anticipo il loro discorso, dando così un’impressione di sicurezza e di fiducia in se stessi.
Sono concentrati sul cliente in ogni fase del colloquio per individuare e capire le sue idee e le motivazioni che lo
Prima del colloquio, si pongono un obiettivo (ideale) e s’impegnano per raggiungerlo, ossia per ottenere un risultato.
Vogliono avere successo e non si arrendono facilmente di fronte a un rifiuto.
Sono flessibili e non esitano ad adottare strategie diverse quando non ottengono i successi sperati.
Si aspettano sempre il meglio. Programmano se stessi per il successo e si premuniscono contro gli insuccessi.
Come affrontare le trattative
Il compratore ha meno tempo di una volta. Sarà disposto a dedicarvi 20 minuti, non di più, perché c’è un altro colloquio che lo attende.
Gli appuntamenti si sono moltiplicati. Ormai, è quasi impossibile ottenere un appuntamento immediato. Può capitare anche di doverne fissare uno con sei mesi d’anticipo.
Il virus delle riunioni interne si diffonde a macchia d’o Il lunedì e il venerdì non vale neanche più la pena di telefonare: sono tutti in riunione!
La burocrazia interna è in aumento. Spesso, i compratori prendono tempo perché devono sottoporre le loro scelte all’organo decisionale competente.
Sempre più compratori tendono a trasformarsi in « rac-. coglitori di offerte ». Anziché prendere decisioni, hanno soprattutto il compito di collezionare offerte al ribasso (che consentano promozioni ecc.).
Tra i compratori cresce la paura di fare un buco nell’ac Temendo di perdere il posto di lavoro, vogliono prima essere certi delle prospettive di successo dei nuovi prodotti.
I compratori non decidono più da soli. Le decisioni vengono demandate sempre più spesso a un category-management, un’équipe composta da compratori e venditori.
I colloqui sono sempre più brevi. È necessario andare subito al punto, usando, per esempio, la formula: « Oggi vorrei discutere sei punti… »
Non c’è più tempo per le chiacchiere. E neanche per coltivare rapporti personali. Certi compratori non ne vogliono sapere nemmeno nel tempo libero!
Bisogna saper presentare subito il «piano vincente» in poche parole. Per esempio, dando informazioni precise sugli spot pubblicitari e sulle promozioni in programma.
I compratori temono il licenziamento. Ristrutturazioni, nuovi reparti, nuovi dirigenti, tagli alle spese e programmi per il mantenimento degli utili pendono come una spada di Damocle su di loro, minacciandone il posto di lavoro. Perciò vanno sempre sul sicuro e rinunciano a priori a qualsiasi esperimento.
L’intervallo fra un appuntamento e l’altro si fa sempre più lungo. Chi non riesce a far valere i propri argomenti durante un incontro non avrà un’altra opportunità prima di sei mesi, a volte un anno. «Mi occupo solo una volta all’anno dell’assortimento », ha detto un compratore.
È indispensabile essere in perfetta forma. In occasione di una visita, bisogna essere in grado di eseguire una presentazione magistrale. Altrimenti, l’opportunità sarà persa e il posto verrà preso da un concorrente.
E necessario presentare un intero assortimento. Non più singoli prodotti, come un tempo. Il compratore vuole farsi subito un’idea precisa dell’ottica globale e delle potenzialità dei prodotti. Niente va lasciato al caso.
Con la logorrea non si arriva più da nessuna parte. Così come è inutile fare gli spiritosi o parlare a vanvera. Il compratore non ha né tempo né pazienza per dare ascolto agli imbonitori.
Fate tesoro di questi suggerimenti: i venditori preparati e creativi sapranno sfruttarli per aumentare le opportunità. Le possibilità di successo potranno addirittura raddoppiare, se terrete presenti le raccomandazioni emerse dai colloqui con Armin Linhart e con altri venditori di successo.
Raccomandazioni per affrontare le trattative con i clienti
Convincete il compratore dell’« eccezionalità» della vostra offerta. Fategli notare soprattutto i dettagli che, spesso e volentieri, vengono considerati secondari: se non prevedete tariffe di deposito, se le ordinazioni possono essere differite entro l’anno, se avete a disposizione un parco veicoli moderno, se le consegne a domicilio sono gratuite, se avete turni di consegna settimanali regolari, se usate un sistema speciale di palette di carico ecc. Ricordate che niente si vende da sé e niente persuade il compratore al vostro posto.
Offrite al compratore un confronto qualitativo tra la vostra offerta e quella della concorrenza. Tenete presente che molti compratori non prendono appunti quando si parla di caratteristiche qualitative. Aiutateli fornendo comparazioni di mercato scritte, in cui siano messe in rilievo le differenze.
Nel corso della trattativa, mostrate i vantaggi della vostra offerta. Non date per scontato che il compratore abbia in mente il vostro profilo qualitativo. Anche se i vantaggi che offrite sono per voi evidenti, fate in modo che l’interlocutore li abbia costantemente sotto gli occhi.
Suggerite al compratore soluzioni nuove e alternative per i suoi problemi. Mostrategli, per esempio, come potreste rendere il rifornimento più veloce, razionale o conveniente, oppure come ottimizzereste il magazzinaggio.
Fornite argomenti validi per la vendita. Convincete il possibile acquirente della migliore qualità dei vostri prodotti, che potrà essere usata come argomento dai suoi venditori.
Fate giungere al compratore un’eco del mercato. Ditegli, per esempio, che cosa pensano gli altri clienti della sua azienda e dei suoi prodotti, e qual è il loro successo di I compratori sono sempre molto interessati ad avere un feedback di questo tipo. Sono ansiosi di sapere se i loro sforzi per trattare al meglio con i fornitori hanno un riflesso positivo sul mercato. Non perdete l’opportunità di presentare la vostra offerta come un sostegno per il suo successo di mercato.
Riflettete bene prima di porre limitazioni alle consegne. Per esempio, pretendendo prezzi troppo alti per gli articoli poco redditizi, o addirittura rifiutando la fornitura. Tali limitazioni suscitano malumore nella maggior parte dei compratori e hanno conseguenze negative anche per gli altri articoli.
Tenete conto dell’influenza che i cambiamenti nel processo produttivo hanno avuto sugli ordini. Oggi l’industria tende a ridurre la produzione, appaltando a fornitori esterni la realizzazione d’interi componenti.
Offrite informazioni di prima mano. I compratori sono sempre più avidi d’informazioni confidenziali. Vogliono sapere che aria tira nel settore per non essere colti di sorpresa da fusioni, sostituzioni di personale, crisi finanziarie o sviluppi imprevisti del mercato, che potrebbero minacciare il loro posto di lavoro e la loro azienda.
Chiedete al compratore un’opinione sulla vostra azienda. Domandategli, per esempio, come vi vede rispetto ai concorrenti, quali sono i vostri punti forti e i punti deboli, che pensa di determinati prodotti, che esperienza ha avuto con i fornitori esteri ecc.
Stendete un profilo sintetico delle caratteristiche della vostra offerta. Mettete in rilievo le qualità principali dei vostri prodotti rispetto a quelli della concorrenza. Fate in modo che emergano anche gli svantaggi, perché i confronti netti sono quelli che rimangono più impressi.
Fate parlare il compratore del suo problema più pressante. Chiedetegli qual è il problema o la mansione che lo tiene più occupato. E questo che gli interessa veramente! Se riuscirete a offrirgli una soluzione, non solo assumerete ai suoi occhi il ruolo di consulente, ma farete anche ottimi affari con lui.
Non affrettatevi a proporre soluzioni. Spingete il compratore a parlare del suo problema più impellente, ma non proponetegli immediatamente una soluzione. Fategli qualche domanda per capire che cosa lo preoccupa e quali provvedimenti ha già preso. Prima di promettergli una soluzione, consultatevi con la vostra azienda.
Vincolate il compratore. Chiedetegli subito su quale volume di ordini potrete contare nel caso in cui siate in grado di offrirgli la soluzione adatta. Dalla risposta capirete fino a che punto è interessato a trovare una soluzione.
Come accrescere le persuasione con la fiducia
Fate attenzione alle parole. Le frasi che formulate diventeranno le vostre leggi. Se, per esempio, vi dite: «Non riuscirò mai ad avere un appuntamento con quel cliente», I vostra profezia si avvererà. Il mio consiglio è di formular frasi che mirino al vostro obiettivo, per esempio: «Come posso ottenere un appuntamento con quel cliente?»
Credete nelle vostre parole. Abbiate piena fiducia nelle frasi che formulate. Per esempio: «Sono convinto che riuscirò a far colpo sul cliente grazie al mio slancio e al mio entusiasmo». Chi esprime forti emozioni su qualcosa, l’attira a sé. Il mio consiglio è di credere nei vostri desideri e cominciare fin d’ora ad assaporare la gioia che proverete quando si esaudiranno.
Aspettatevi la realizzazione dei vostri desideri. Maggiore sarà l’aspettativa, prima arriverete al risultato sperato. Il mio consiglio è di fare tutto il possibile per accrescere l’aspettativa, per esempio preparandovi a fondo ed elaborando un’offerta unica per il cliente.
Dimostrate la vostra fiducia. Per essere efficaci, la fiducia nel successo va dimostrata. Il mio consiglio è di farlo, per esempio, investendo denaro (e tempo libero) nell’aggiornamento professionale. Una maggiore competenza è ciò che ci vuole per accrescere la fiducia nel proprio prodotto e nella sua utilità per il cliente.
Anticipate il successo. Coinportatevi come se la realizzazione dei vostri desideri (il successo) fosse già avvenuta. Il mio consiglio è di vestirvi come una persona di successo, di guidare l’automobile come una persona che merita l’apprezzamento degli altri, di presentarvi come una persona che ha qualcosa d’importante da dire.
Evitate i dubbi e le paure. Sgombrate la mente dai dubbi e dalle paure, sostituendoli con pensieri sulla realizzazione del vostro obiettivo. Dubbi e paure non sono altro che sfiducia nel proprio successo. Il mio consiglio è questo: ogni volta che essi s’insinuano dentro di voi, immaginate di raggiungere l’obiettivo sperato. Per sconfiggere i dubbi momentanei e rafforzare la fiducia nel successo, formulate affermazioni positive come: «Ce la farò! Io credo nel mio successo».
7 Individuate un obiettivo. Rafforzate la fiducia nel raggiungimento dei vostri obiettivi, individuando con precisione ciò che volete ottenere e in che modo. Il mio consiglio è di prevedere in ogni dettaglio il raggiungimento dell’obiettivo, ma anche tutto ciò che dovete fare per raggiungerlo.
Considerate gli insuccessi «sorprese positive». Aspettatevi sempre un successo, ma siate preparati anche a eventuali rovesci di fortuna. Il mio consiglio è di non reagire alle difficoltà con disappunto e frustrazione; prendetele piuttosto come « sorprese positive », cioè come lezioni che vi mettono in guardia dalle strade sbagliate, indicandovi la via giusta per raggiungere l’obiettivo.
Accettate le sfide. Non scansate le « situazioni critiche » della vostra professione, come le obiezioni dei clienti o i confronti con la concorrenza. Così facendo, contribuireste soltanto ad accrescere le vostre paure. Vi consiglio, piuttosto, di chiedervi: «Che posso fare per superare queste sfide?»
Aiutate i clienti. Dimostrate di credere nell’utilità del vostro prodotto per il cliente senza pensare ai vantaggi che ne trarrete, ma riflettendo su come potete aiutare il cliente nel migliore dei modi in una data situazione. Mettetevi nei panni del cliente, aiutatelo a trovare la soluzione ottimale ai suoi problemi e gioite con lui una volta che l’avrete individuata.
Nelle situazioni normali non è difficile credere in se stessi. Ma come riuscire a mantenere la fiducia anche quando la lotta con i concorrenti si fa dura? Che fare quando il cliente ci esorta a eseguire la presentazione del nostro prodotto sotto forma di confronto diretto con la concorrenza? In sostanza, come possiamo conservare un atteggiamento fiducioso anche nelle situazioni critiche? Anche per questo ho in serbo per voi ottimi suggerimenti.
Se c’è una cosa che alcuni non hanno ancora capito del mondo del guadagno in generale è che per guadagnare bisogna vendere. Puoi mettere AdSense nel tuo blog, puoi iniziare a guadagnare guardando video, oppure ancora facendo dei sondaggi, ma non ti aspettare di ritrovarti con un Mercedes a casa tua fra qualche anno.
Ricordati che quando apri il Blog lo fai sì con passione, ma il fine ultimo è quello di guadagnare. Il tuo tempo vale denaro perciò devi cercare di farlo fruttare il più possibile. Investi il tuo tempo e le tue risorse in qualcosa che ti permetta di avere quella dannata Mercedes a casa tua (e che ti permette di mantenerla).
Ma cosa bisogna vendere?
Quello che vogliono i clienti della tua nicchia! Parli di musica? Allora vendi a loro dei dischi, dei libri, delle recensioni, dei biglietti per concerti, dei videocorsi e quant’altro. Qui di seguito lo screenshot dei guadagni degli ultimi due giorni con la vendita di corsi musicali:
Possono essere dei prodotti creati da te oppure creati da altri e che tu distribuisci in cambio di percentuali. Dai un’occhiata alla mia pagina in cui parlo di Affiliazioni.
I guadagni tramite i miei siti non sono gli unici. Ci sono anche altri siti che mi pagano. Uno di questi è Amazon. Cosa faccio? Vendo articoli e prodotti.
Bisogna vendere, vendere, vendere.
Vendere non è una cosa spiacevole o brutta. In Italia il venditore viene visto come quello che insiste per cercare di venderti qualcosa di cui te ne importa davvero poco. Ecco, tu non devi essere quel venditore. Tu devi essere quello che invece cerca di aiutare i clienti offrendo a loro ciò che di meglio c’è sul mercato per quello che stanno cercando.
Prima di essere un venditore però devi essere un vincente. Il Vincente è:
Colui che sa vedere opportunità dove gli altri non le vedono;
Colui che vive la propria professione con estrema gioia e vocazione;
Colui che è consapevole dei propri mezzi e dei propri punti di forza;
Colui che si pone puntualmente sfide per tentare di andare oltre ai propri limiti.
Essere un vincente però non significa essere sempre al top di ogni situazione. Non significa essere sempre il primo della classe, non significa essere sempre il miglior venditore dell’anno o altro. L’essere vincenti è uno stato mentale.
“Il Successo è pace interiore: è il frutto della soddisfazione di un individuo consapevole di aver dato il meglio di sé per ottenere il massimo”
Perché i clienti acquistano solo dai vincenti? La ragione è solo una: perché anche loro voglio avere successo. Ti faccio un esempio pratico. Sono stato assunto da non molto dalla Roland, una casa costruttrice di pianoforti digitali. Il mio compito è quello di dimostrare i pianoforti e se possibile cercare di venderne qualcuno.
Per farmi imparare il mestiere mi hanno affiancato al miglior venditore Roland. Un grande maestro e persona che solo a vederla ispira la massima fiducia. Passando diverse giornate a contatto con il migliore è stato lui stesso a dirmi: “Christian, sai perché io vendo così tanto? Perché quando un cliente mi chiede cosa ne penso di quello strumento, io mostro a loro la mia foto mentre accompagno la Pausini o Mengoni con quel pianoforte. Da lì a breve la maggior parte di loro si fiondano ad acquistare quel pianoforte”.
Capito l’importanza di essere un vincente?
Come si fa ad esserlo? Studi recenti hanno dimostrato che:
L’entusiasmo rappresenta il criterio decisivo per il successo nelle vendite;
il 66% delle vendite nel settore industriale e il 78% in quello del consumo avvengono grazie al fascino e all’entusiasmo che il venditore riesce a trasmettere al cliente (Rolf Berth, Econ, Dusseldorf, 1996, p.219)
l’87% delle persone afferma che la prima impressione si trasforma in un giudizio definitivo.
Tutto ciò si trasforma in:
Solo il venditore entusiasta e convinto della propria offerta è in grado di convincere il cliente;
Soltanto il venditore che è in grado di trasmettere fascino può vendere davvero qualcosa;
Soltanto al venditore che già al primo incontro sa dare un impressione positiva riesce a instaurare un buon rapporto emotivo.
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