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Autoresponder

5 Migliori Piattaforme di E-mail Marketing in Italia

Ottobre 21, 2017by Christian Salerno (Krikko)Nessun commento


Abbiamo già discusso su questo blog dell’importanza dell’email marketing. Per chi ancora non è al passo con i tempi, l’email marketing è l’invio di messaggi commerciali attraverso l’email. Tuttavia l’azione non si riduce solamente all’invio di offerte, promozioni e novità dal nostro catalogo, ma bisogna coltivare una comunicazione col cliente per costruire un rapporto di fiducia e qualificare il proprio brand.

Se hai perso il mio corso gratuito sull’email marketing allora ti consiglio di dare un’occhiata qui.

Ci sono tante piattaforme che ti offrono la possibilità di raccogliere indirizzi email dal tuo sito (minisito, blog, landing page, sales page, lead page). Molte di queste sono straniere e ne abbiamo già parlato in altri precedenti articoli. Concentriamoci invece sulle piattaforme italiane che offrono questo tipo di servizio.

1. MDirector

MDrector è a mio avviso la migliore piattaforma di email marketing poiché ha un grande vantaggio rispetto alla concorrenza. Permette di fare comunicazione con una strategia di cross-channel Marketing. Questo significa che puoi gestire 4 canali di comunicazione diretta: email, sms, social e web.

Ecco le principali caratteristiche:

  • numerosi template per l’invio delle newsletter;
  • facile da gestire e utilizzare;
  • ottimo rapporto qualità prezzo;
  • analisi dettagliata sulle tue campagne (puoi verificare i tassi d’apertura, i dispositivi con cui le email vengono aperte, i browser, la frequenza di rimbalzo e molto altro);
  • possibilità di test A/B per le tue campagne. MDirector selezionerà in automatico la campagna più profittevole.
  • integrazione facile con wordpress;
  • programmare invio di newsletter;
  • le email inviate con MDirector hanno un’alta reputazione e quindi difficilmente vengono bloccate o mandate nella cartella “spam” o “posta indesiderata”;
  • creazione di più liste per gestire al meglio la tua comunicazione.

2. MailUp

Sono stato cliente di Mailup per molti anni e mi sono trovato sempre molto bene. Trovo che il punto di forza di questa piattaforma sia il prezzo. Molti software li paghi in base al numero di indirizzi email che hai raccolto. Se il tuo database ha 1.000 indirizzi email pagherai tot, se ne hai 10.000 pagherai tot. e così via. Gli altri sistemi sono più democratici, nel senso che se hai appena iniziato e hai appena 200 indirizzi email raccolti non ha senso pagare €400 l’anno per mantenere il tuo database. Tuttavua se hai più liste e ogni lista contiene migliaia di indirizzi e-mail, mailup ti permette di pagare un canone fisso annuale e tu puoi tranquillamente immagazzinare sempre più indirizzi email senza preoccuparti di un eventuale aumento di prezzo.

Ricordo, quando utilizzavo altre piattaforme, di avere la fobia di passare nello scaglione successivo (per esempio da 0-4.999 email a 5.000-10.000 email) perché si aveva un notevole incremento del canone mensile!

In più Mailup ti fa pagare poco se non hai una necessità urgente di far recapitare la tua email ai tuoi contatti. Per quel che mi riguarda, se un’email arriva fra 10 minuti o fra 24h, non mi ha mai cambiato nulla. Se vuoi invece l’immediatezza della consegna allora pagherai di più.

Ottima come piattaforma dunque, ottimi prezzi ma poco adatta per creare dei buoni form d’iscrizione sulle tue pagine.

3. Squalo Mail

Hai tanti indirizzi e-mail e invii poche newsletter al mese? Allora questa è la soluzione che fa per te. Squalomail ti propone degli abbonamenti mensili in base al numero di iscritti. Il piano base costa €29 al mese e ti permette di avere fino a 150.000 indirizzi email (follia!).

In più ecco gli ulteriori vantaggi:

  • 50 template predefiniti per l’invio delle tue newsletter;
  • possibilità di suddividere gli iscritti in varie liste e cercarli per filtri;
  • programmare email e verificarne i risultati;
  • alto tasso di deliverability dei messaggi;
  • funziona anche da autoresponder;
  • bei form di iscrizione da integrare nel tuo sito, anche tramite pop-up;

Se vuoi provare, Squalomail ti offre una prova gratuita di 15 giorni. 

4. MailForce

Sempre di produzione italiana, MailForce è uno strumento che può facilmente adattarsi alle tue esigenze. Infatti ti offre diverse possibilità. Puoi scegliere di pagare solamente gli invii che fai oppure di scegliere un piano con abbonamento annuale. La prima possibilità è la più smart. Se un mese non invii nessuna email allora non pagherai nulla. Molto comodo se stai ancora prendendo confidenza con l’email marketing. Il secondo piano invece non ha un prezzo fisso. Puoi scegliere tu il prezzo in base a quanti contatti prevedi di avere nel tuo database e alla velocità di spedizione delle email. Facciamo un esempio:

Con 10.000 indirizzi email e invii illimitati di email, con ricezione di quest’ultime entro 4 ore, pagherai €527 l’anno.

Con invece 15.000 contatti email e una velocità di invio di 24h, il prezzo è sceso notevolmente, nonostante l’aumento di 5.000 indirizzi del nostro database. Circa €300 l’anno.

Al di là del prezzo, le caratteristiche offerte da questa piattaforma sono:

  • Newsletter con template responsive;
  • utilizza template predefiniti o puoi crearne di personalizzati;
  • creazione di semplici form per l’iscrizione da implementare nelle tue pagine;
  • condividere le tue campagne email sui social;

Anche qui puoi provare il sistema per 15 giorni in modo gratuito.

5. Sendinblue

https://www.youtube.com/watch?v=DrFeKcJNlYo

Molto simile a Mailup, Sendinblue è un servizio che ti offre la possibilità di gestire la tua comunicazione con i tuoi utenti via e-mail in modo elementare.  Le funzionalità sono essenziali, ma quel che basta per cominciare.  Il piano tariffario è gratuito fino all’invio di 9.000 email al mese. Questo significa che se hai 1.000 iscritti alla tua newsletter, puoi mandare a loro news fino a 9 volte al mese, il che non è niente male. Ottimo per cominciare, soprattutto per chi non può investire molto in questo importante strumento di Marketing.

Blog, Guadagnare, Vendere

Come far scaricare un prodotto in seguito ad un pagamento online

Settembre 7, 2017by Christian Salerno (Krikko)Nessun commento

La vendita online è uno dei lavori del futuro (e del presente). Grazie ad essa, infatti, ti è possibile scollegare il tuo guadagno al tuo tempo. Questo è quello a cui che ognuno di noi dovrebbe ambire. Se barattiamo sempre il nostro tempo in cambio di soldi, resteremo sempre incastrati in un circolo vizioso dal quale non usciremo mai. È proprio iniziando a diventare indipendenti dal lavoro che possiamo iniziare a vivere la nostra vita per davvero.

Oggi voglio mostrarti un sito che è in grado di aiutarti a partire col piede giusto. Supponiamo che tu abbia scritto un piccolo e-book e che tu voglia venderlo. Ci sono tanti modi per farlo. Uno dei più semplici e affidabili è quello di affidare il tuo materiale a sellfy. 

Il sito non è nient’altro che un grande contenitore di materiale originale. Siccome si tratta di materiale originale e di qualità, per accedere bisogna procedere ad un pagamento. Talvolta sarà possibile anche decidere quanto pagare per poter scaricare il prodotto.

L’interfaccia è intuitiva, sia per chi carica il prodotto sul mercato, sia per chi lo acquista. Nel momento in cui l’utente ha provveduto a pagare con Paypal o carta di credito, verrà reindirizzato al download del prodotto. Non dovrai occuparti di nulla. Per questo servizio, Sellfy prenderà una piccola percentuale del tuo guadagno. Mi sembra uno scambio equo. Nel video che seguo ti mostro come funziona:

Insomma, hai visto quanto è facile caricare un prodotto all’interno del tuo store?

Così come è facile caricare un prodotto è altrettanto semplice condividerlo sul proprio blog grazie a questa opzione che vedi qui sotto, potrai inserire il pulsante per far acquistare il tuo prodotto dal tuo blog.

Monitorare i tuoi guadagni è altrettanto semplice. Dall’Analytics è possibile verificare le entrate dei vari mesi e dei singoli giorni. Potrai vedere quali sono i prodotti maggiormente venduti e dunque raddrizzare il tiro e la tua strategia di marketing.

Un servizio simile lo offre Scribd. Inizialmente questo sito era molto valido, semplice e somigliante a Sellfy. Ora però tenta in tutti i modi di farti sottoscrivere un abbonamento per accedere ai suoi contenuti e questo può essere fastidioso, oltre che a far cascare i tuoi utenti e potenziali clienti nella sua rete.

Blog

Le Regole che ogni Blogger Conosce

Agosto 13, 2017by Christian Salerno (Krikko)Nessun commento

Esistono una sorta di regole, che chi fa blogging conosce. Si tratta di regole generali apprese soprattutto grazie alla propria esperienza. Non si tratta di cose trascendentali, anzi, in molte di queste cose ci puoi arrivare ad intuito, ma leggerle ti aiuterà a renderle consce. Partiamo con la prima regola.

Ascolta il tuo pubblico

Ascoltare i propri lettori è alla base del successo. Quanti blog ho visto crescere dal nulla e questi blog, nel corso del tempo, sono riusciti a mettere su una bella community. Peccato che questa community rimaneva abbandonata a sé stessa. Nessuno prendeva in considerazione le loro idee, proposte, necessità e i commenti rimanevano privi di risposta.

Rispondi sempre, a qualsiasi commento e nel più breve termine possibile.

Se nel tuo blog non c’è abbastanza discussione non farne un dramma. Oggi i social network come Facebook hanno tagliato le gambe alle discussioni. È più semplice commentare lo stesso post su Facebook che sotto il post stesso. Tuttavia è possibile incoraggiare la discussione ponendo per esempio delle domande a fine articolo.  Un blog con tono discorsivo, pur rimanendo professionale, incoraggia i lettori a partecipare. Chiedi perciò spesso pareri, lancia dei sondaggi, fa sì che tutti si sentano partecipi del tuo post.

Se fra i commenti troverai un utente che aggiunge del materiale di valore, non limitarti solamente a rispondergli con un “grazie” ma puoi prendere in considerazione l’idea di integrare il tuo post con quanto postato dal tuo lettore. In questo modo si può creare una grande sinergia fra te e chi ti segue.

Un modo potentissimo per incoraggiare l’interazione è quello di indire un concorso. Supponiamo che tu voglia rifare il logo del tuo blog e per farlo crei un concorso sul tuo blog o sulle tue pagine social. Nel concorso chiederai agli utenti di disegnare un logo con determinate caratteristiche e il migliore sarà scelto come logo ufficiale del blog.

In questo modo l’utente di sente interpellato e carico di responsabilità. È come se in quel momento si facesse carico del tuo brand. Si sentirà importante e se aderirà al concorso si sentirà anche un po’ parte del tuo team.

Per la 43esima edizione del Super Bowl,un’azienda ha sponsorizzato un concorso per spot pubblicitari proposti dal pubblico che sono stati poi pubblicati online. A quel punto gli spot sono stati poi sottoposti ad una serie di votazioni fino a selezionare il vincitore. Lo spot vincitore è stato realizzato da un dilettante lettore dell’azienda che è poi realmente andato in onda durante il Super Bowl nel 2009. Quello spot, tra l’altro, è stato acclamato come miglior spot del Super Bowl ed è stato vincitore anche di diversi altri premi.

Usa immagini e foto Libere

Altra regola fondamentale e da non sottovalutare, è quella di utilizzare immagini non protette da copyright. Ogni foto o immagine ha una paternità, e oggi nell’era digitale è semplicissimo prendere una foto e spacciarla per propria anche se quella foto contiene la firma dell’autore. Basta ritagliare l’immagine in quel punto e diventerà un’immagine anonima. Bisogna solamente pensare che dietro ad ogni cosa ci sia un lavoro. Le immagini non si creano da sole. Dietro ad un bellissimo paesaggio c’è stata dietro una persona con una macchina fotografica e bisogna avere rispetto per quella persona. Perciò quando cerchiamo delle immagini per il nostro blog, evitiamo di prenderle da Google a meno che noi non andiamo a filtrarle:

Solo in quel caso potrai prendere le immagini che desideri e inserirle nel tuo Blog. Altrimenti il sito che consiglio sempre per scaricare immagini e riutilizzarle è pixabay. Sito in italiano, facile da utilizzare, veloce e con immagini professionali. Lì trovi il meglio del meglio e tutto gratuitamente. 

Sempre per stimolare l’interazione col pubblico potete creare uno spazio dove i vostri lettori possano esprimersi attraverso un immagine. Per esempio se vendi delle magliette del tuo blog, puoi inserire in una pagina tutte le foto dei lettori che indossano la tua maglietta. In questo modo fai notare a tutti che c’è una community di appassionati che ti segue e i tuoi lettori si sentiranno importanti poiché compariranno in una pagina apposita del blog.

Come si può ben capire da questi esempi, i dialoghi sul blog avvengono non solo tramite testo, ma anche attraverso altri contenuti. Incoraggiando i lettori a condividere contenuti con te, anziché limitarti a trasmettere informazioni e basta, creerai un diverso livello d’interazione e di coinvolgimento. 

Renditi davvero utile

Aprire un blog per scrivere un articoletto di 300 parole non ha senso. Vuoi un esempio? Guarda Salvatore Aranzulla. I suoi post sono delle vere e proprie guide utili dove spiegano passo per passo quello che devi fare, nei minimi dettagli. Dai un’occhiata a questo suo articolo e ti renderai conto di cosa sto parlando. La rete è piena di articoletti che non valgono nulla, devi pensare a diversificarti. Ci sono tante persone di esperienza, che alcuni definiscono “guru” che ti insegnano a mettere in piedi un blog e a farlo diventare una macchina macina soldi, ma pochi riescono a rispettare queste poche indicazioni e a entrare nell’ottica del blog come lavoro.

“Perché dovrei spendere 3 ore della mia giornata per fare un articolo sul mio blog, gratuitamente e che magari avrà 20 visualizzazioni”?

 Questa è l’obiezione che sento di più in assoluto. Rispondo sempre dicendo che se vuoi ottenere devi fare. Fai, sacrifica il tuo tempo libero, sacrifica gli amici, sacrifica le uscite serali. Tutti i progetti, nel primo periodo sono sfiancanti. Ci sono spese, imprevisti, devi cercare di far decollare la tua attività. Solo quando riscontrerai un certo ritorno dell’investimento allora potrai provare a spingere di meno e goderti un po’ la libertà ma all’inizio, tutti gli imprenditori si fanno il culo. 

Guarda là fuori. È pieno di colossi. Multinazionali di ogni tipo, centri commerciali che vendono di tutto, mega store, e tu imprenditore vorresti aprire un tuo piccolo negozio con questa competizione? Sarebbe un suicidio. Oppure stanno aprendo i negozi Amazon, negozi fisici veri e propri:

Solo un folle andrebbe a competere ma gli imprenditori sono tutti folli. Niente ti da la sicurezza che ci riuscirai. Nessuno potrà prometterti garanzie. I soldi, il lavoro e i clienti, te li dovrai procurare tutti da solo. 

La stessa cosa funziona anche sul Web. Vuoi aprire un sito di guide? “C’è già Aranzulla!” Ok, è vero, ma il tuo sito può essere un buon concorrente, soprattutto se riuscirai a dare qualcosa di più. Per esempio Aranzulla non crea dei video. I suoi sono solo contenuti testo e immagini. Perché niente video nel 2017 che siamo nell’era dei video? Perché i video mostrano un volto e una voce e non sono dimandabili ad altri. Tu pensi che lui, oggi, scriva tutti gli articoli sul suo blog? Non penso proprio. Avrà una redazione di Ghost writer. Lui se la spasserà da qualche parte o metterà naso in nuovi Business.

Perciò non temere la concorrenza e fai del tuo meglio per essere il migliore.

Blog, Migliorarsi

5 Regole per rendere più produttivo il tuo Lavoro da Casa

Giugno 16, 2017by Christian Salerno (Krikko)1 commento
lavorare da casa

La maggior parte dei blogger italiani lavorano da casa. Purtroppo non tutti hanno la possibilità di poter pagare l’affitto per un ufficio, anche se tante volte sarebbe molto meglio. Lavorare da casa solitamente ci rende più pigri e dunque più improduttivi. È dunque una lama a doppio taglio: possiamo stare tranquilli in pigiama e pantofole senza dovere sottostare agli ordini di nessuno, ma allo stesso tempo la nostra casa può trasformarsi nella nostra prigione di lavoro.

Senza delle regole e dei limiti non si va da nessuna parte.

Lavoro da casa da oltre 7 anni e mi rendo conto di come può essere difficile a volte. Mi ricordo che tre anni fa avevo avuto un periodo in cui il lavoro si protraeva fino alle 4-5 del mattino, andando a letto ad orari disumani e costretto poi a svegliarmi tardissimo, buttando  all’aria la mattinata e sentendomi perennemente stanco per tutta la giornata. Mi ci è voluto un po’ di tempo prima che io riuscissi a trovare un buon equilibrio. La libertà di lavorare da casa è fantastica ma questa libertà deve avere comunque dei confini. Senza questi si rischia solamente di fare “tanto rumore” per nulla. Ecco allora delle tecniche che possono esserti molto utili:

1. Determina le ore di lavoro

Uno dei più grandi vantaggi del lavorare da casa è la possibilità di stabilire le proprie ore di lavoro. Per esempio, puoi decidere se alzarti presto per iniziare a produrre, scrivere articoli, girare video, montare, pubblicare sui social e tutto il resto, oppure puoi decidere di goderti la mattinata e dedicare il pomeriggio e la sera al lavoro. È vero che molti si trovano meglio a lavorare alzandosi presto, ma alcuni non riescono proprio ad essere produttivi la mattina. Perciò decidi prima quali saranno le tue ore di lavoro. In quelle ore tue starai lavorando e non ci sarai per nessuno.

Io per esempio preferisco lavorare al mattino. Questo perché dedico il pomeriggio all’insegnamento del pianoforte perciò ho solamente la mattina per darmi da fare. Per scoprire qual è per te il periodo migliore della giornata per essere produttivi, puoi fare questo test.

Impostare un’orario di lavoro e rispettarlo aiuta anche a non procrastinare in continuazione. Eh sì, perché quando sei a casa e libero da impegni, tendi a fare “tutto dopo”. Tanto ho tempo, tanto ho tempo… intanto scorri la home di Facebook, apri 100 volte la tua casella email, rispondi a commenti inutili e il tuo tempo va a farsi friggere.

Se invece inserisci un orario preciso come “dalle 8 alle 13.00“, allora sai che quello è il tuo orario di lavoro e che tutto ciò che devi svolgere, lo devi fare proprio in quelle date ore di lavoro.

2. Avere un orario di fine

Se lavori nella tua camera da letto perché hai il computer posizionato proprio affianco al letto, può risultare molto facile avere la tentazione di continuare a lavorare. Il computer è lì che ci chiama. Siccome diventa molto facile lasciarsi prendere la mano (prima 5 minuti di lavoro, poi 15, poi 30 e infine un’ora), se ti dai un’ora di fine lavoro, allora dovrai rispettarla. Rispettando l’orario di fine lavoro potrai dedicarti a fare altro, un po’ di tempo per te stesso e infine andare a dormire. Già, perché dormire 4-5 ore a notte non fa bene a nessuno.

Quando sei a letto… dormi e basta!! L’uso di dispositivi luminosi immediatamente prima di coricarsi ha degli effetti su di noi devastanti come la carenza di sonno, disturbi cardiaci e può avere ripercussioni negative sulle proprie prestazioni. 

Quando sei arrivato alla fine del tuo orario di lavoro fai un bel break. Fai qualcosa che faccia capire al tuo cervello che hai veramente finito per oggi. Se il tuo cervello non si abitua al fatto che hai smesso di lavorare, la tentazione di ritornare al lavoro sarà grande. Bisogna essere in grado di distinguere lavoro da vita propria, nonostante l’ambiente circostante sia sempre lo stesso.

Un buon modo per esempio per fare il break e far capire al tuo cervello che la giornata di lavoro di oggi è finita, è quello di fare la lista delle cose da fare per il giorno successivo. Oggi non farai più nulla di tutto questo.

Niente scrivania, niente email, niente pc la sera. Questo ti permetterà di goderti il tuo tempo libero, di uscire con gli amici o di dedicarti alle tue passioni. Io per esempio, dalle 21 alle 24.00 mi dedico allo studio del pianoforte. Ovviamente ho comprato qualche anno fa un pianoforte digitale per studiare in cuffia e non disturbare i vicini. Mi rilassa e mi tiene allenato per la mia professione.

3. Includi pause e movimenti

Quando lavoriamo da casa perdiamo un po’ la cognizione del tempo. Potremmo lavorare anche per 6 ore di fila senza neanche risentirne più di tanto. Molte volte ci dimentichiamo anche di mangiare o il nostro pranzo lo portiamo sulla scrivania mentre continuiamo a produrre.

Ovviamente questo modo di lavorare non è produttivo. Molte volte stiamo più ore possibili al pc credendo di essere più produttivi ma in realtà otteniamo l’effetto opposto. Dato che io non sono né un medico né uno scienziato, voglio mostrarti un grafico che ti mostri la correlazione fra ore di lavoro e produttività.

produttività ore lavoro

Se siamo onesti con noi stessi ci renderemmo conto che questo è vero. I lavoratori che lavorano fino 2600 ore annue sono quelli meno produttivi di tutti, chissà perché…  Prova a scrivere un post sul tuo blog alla prima ora di lavoro e prova alle sesta, settima o ottava. Ci impiegherai il doppio del tuo tempo in quest’ultimo caso.

Le pause sono fondamentali per la nostra produttività. Durante le pause cerca di ricaricarti e se ti è possibile stai alla larga dal pc. Puoi fare qualsiasi altra cosa ma stai lontano dai social, email ecc… puoi lavare il pavimento, puoi mettere a posto casa, puoi fare una passeggiata, puoi andare a prendere da mangiare fuori, in modo tale da rigenerarti un attimo. Qualsiasi cosa, purché non abbia a che fare con il computer.

4. Rispetta le tue pause e usa il Blocks

Qualche anno fa avevo acquistato un videocorso sul Time Management. Era  stata per me una grande rivelazione e il mio modo di gestire il mio tempo era migliorato notevolmente. Una delle cose più belle del corso era il blocks. Il Blocks era quell’arma che puoi utilizzare quando ti ritrovi a lavorare in uno spazio con altre persone. La cosa più comune è che le persone ti continuino a parlare facendoti continuamente distrarre. Grazie al Blocks (che altro non è che un foglio di carta messo sulla scrivania con su scritto “Blocks”) nessuno poteva parlarti o interagire con te finché tu non avessi tolto quel foglio dalla scrivania. Ovviamente si tratta di un’arma e per essere efficace deve essere rara. Se abusi del Blocks utilizzandolo 8 ore al giorno, inizierà ad essere poco efficace e tornerai al punto di partenza.

5. Gestisci le aspettative degli amici, parenti e fidanzate

tramonto fidanzati

Questo quinto punto è forse uno dei più difficili. La maggior parte delle persone non riescono a concepire il fatto che tu possa lavorare stando a casa. Perciò non possono capire quanto una visita fatta a sorpresa senza preavviso quanto possa influenzare la tua giornata lavorativa. Non possono neanche capire che quando lavori non possono chiamarti né tanto meno pretendere una tua risposta. Tu lavori da casa, e quando si lavora, si lavora e basta. Se sommiamo tutte le piccole distrazioni otteniamo solamente un grande cazzeggio e quel senso di eterna stanchezza. Poi a fine giornata ci lamentiamo perché non siamo riusciti a fare quello che avevamo in programma.

Ci vuole tempo per fare capire agli altri che non possiamo essere disturbati, anche se siamo a casa nostra. L’unico modo per farli abituare è attraverso una semplice parola: “No“. Dopo un tot. di “no”, i tuoi familiari, amici e anche la tua fidanzata, capirà che non potrà pretendere la tua presenza e la tua attenzione in un qualsiasi orario della giornata, anche se sei a casa.

Devi proteggere il tuo lavoro perché non c’è nessuno che ti sgrida o licenzia se accantoni quello che stai facendo per fare altro.

Blog

Errori da non commettere per il tuo Blogging Business

Maggio 19, 2017by Christian Salerno (Krikko)Nessun commento

Parliamo spesso qui, su Guadagno col Blog, di quali siano le operazioni da compiere per portare il proprio Blog al successo. Se è vero che queste operazioni ti avvicinano sempre più, mattone dopo mattone al tuo obiettivo, è altrettanto vero che mosse sbagliate ti fanno arretrare. Alla fin fine, un po’ come tutto nella vita funziona in questo modo: è difficilissimo fare un passo avanti, ma è facilissimo farne 3 indietro.

Ecco perché mi è venuta l’idea di scrivere questo post, per evitare che tu possa commettere degli errori, retrocedendo clamorosamente. Partiamo con il primo errore.

1. Lavoro tanto così produco di più

Questo è  un errore che ho commesso troppe volte in passato.

Un paio di volte al mese parto da Varese (dove abito) per andare a Grosseto, dove ho la sede fisica del mio portale Pianosolo.it. Tutte le volte che andavo in passato a Grosseto, volevo sfruttare al massimo quei 3-4 giorni per dare un senso al viaggio e cercare di ottimizzare il tutto. Iniziavo a lavorare alle 8.30 e smontavo alle 23.30/00.00.

Inutile dirti che era più il tempo dedicato ai piccoli pisolini che quello effettivo di produzione.

Azzerare il tempo libero che hai a disposizione non fa altro che abbassare la tua capacità di concentrazione e aumentare i tuoi livelli di Stress.

Quante sono state quelle persone che hanno detto: “Basta! non voglio più lavorare per nessuno! Se devo lavorare, preferisco farlo per me stesso e mi metto in proprio!” A che prezzo però? Lavorando il doppio delle ore che facevo prima? Ne è valsa davvero la pena? Certo, stando in proprio hai più libertà di iniziativa ma se non hai il tempo libero… a che serve? Non deve funzionare così, il tuo tempo libero è sacro. 

Più lavori come un matto e più ti sembra di non andare in nessuna direzione. Vedi, amico mio, c’è una differenza sostanziale tra il lavoro e il business. Il Business deve funzionare anche senza la tua presenza. Certo, ci impieghi molto per farlo partire, ma poi una volta partito… fila liscio da sé! Nel lavoro invece devi essere sempre presente per farlo funzionare.

2. Avviare un Blog perché pensi di avere avuto l’idea geniale

blog nuovo geniale

Un altro grande errore è quello di aprire un nuovo blog perché si pensa di avere avuto l’idea geniale. Non vorrei smontare il tuo entusiasmo ma di idee geniali ne nascono poche e se davvero arrivano, devono anche essere messe in pratica con tutti i passaggi che ne comporta.

Il paragone che voglio farti è quello con McDonald’s. Tu pensi che i panini che fanno siano i migliori di tutti? Io credo che non sia difficile trovare qualcuno in grado di fare panini migliori e con una carne di qualità superiore. Tuttavia perché McDonald’s fa milioni e milioni di euro l’anno e le altre aziende no? Te lo dico io.

Tutte le operazioni, ogni singola operazione, è stabilita da una procedura e ogni procedura, prevede un sistema di controllo. In questo modo, McDonald’s ha saputo creare in tutto il mondo , in qualsiasi lingua e cultura, sempre lo stesso risultato, sempre la stessa qualità.

Risultato? Ragazzi italiani, americani, cinesi, brasiliani, australiani e di tutto il mondo, realizzano hamburger sostanzialmente identici.

Inoltre, è un sistema che non richiede mesi di addestramento o una laurea specifica. Anzi, McDonald’s è particolarmente adatto a chi non ha formazione specifica e vuole trovare un primo impiego.

L’errore classico sta quindi nel pensare di avere avuto l’idea geniale e che presto tutti parleranno del nostro nuovo blog. Quasi sempre va a finire che l’idea non è così rivoluzionaria e che non è detto – anche se lo fosse davvero – che il mercato recepisca la tua innovazione in questo momento. Non è solo l’idea geniale a portare avanti l’idea stessa. Ci vuole la genialità per sviluppare a far crescere il progetto.

L’idea e il prodotto non sono importanti. Come dicevo prima, tutti siamo in grado di fare Hambuerg migliori di McDonald’s. Ma McDonald’s vince non per l’idea o il prodotto, ma per il sistema generale in cui l’idea e il prodotto vengono inseriti. Il sistema di McDonald’s permette di duplicare a piacimento il business ottenendo sempre gli stessi risultati: Stesso ROI (Return of Investiments) e stesso ROE (Return of Equity), stesso cash flow.

La regola dunque è che i profitti devono essere duplicabili. Se hai realizzato un blog di successo in un dato settore, dovresti allora riuscire a duplicare i tuoi risultati anche in altri settori utilizzando le stesse strategie e gli stessi strumenti. O più semplicemente puoi tradurre il tuo Blog in tutte le lingue del mondo e ottenere questi risultati. Se i risultati non sono duplicabili allora non hai creato un Business ma ti sei comprato un lavoro, che è sempre una buona soluzione ma non la migliore. La migliore sai qual è? Quella dove tu puoi lasciare che i tuoi Business vadano in automatico mentre te ne vai in vacanza!

Creare un business duplicabile significa creare un business che non dipende da te. Tu, imprenditore, puoi indicare la strada, motivare il personale, avere la visione, ma tutto il resto lo devi far compiere a chi lavora per te. Nel momento in cui un Business funziona allora devi pagare persone per lavorare al posto tuo. Ovviamente pagherai queste persone con parte delle entrate che ricaverai dal tuo modello di Business.

3. Non avere il team di dipendenti/collaboratori giusto

Abbiamo già parlato in diversi articoli di quanto i collaboratori siano importanti e di quando è importante motivarli. Creare un team affiatato è alla base della riuscita di qualsiasi Business. Ecco alcuni spunti sul come relazionarti al meglio con i tuoi collaboratori:

  • rendili responsabili: fai in modo che le conseguenze del proprio lavoro ricadano direttamente su di loro, sia nel bene che nel male. Assicurati però di aver fornito a lui tutti gli strumenti adatti per poter realizzare un buon lavoro;
  • definisci obiettivi chiari e misurabili: scrivi un elenco di obiettivi e fai in modo che i tuoi collaboratori ne abbiano sempre una copia sotto mano per non perdere di vista il risultato;
  • comunica in modo chiaro: non parlare ai tuoi collaboratori con paroloni ma utilizza un linguaggio con il quale sei sicuro che ti possano seguire tutti. Se alcuni passaggi non saranno chiari non aver paura di perdere tempo ripetendoli;
  • programma riunioni regolari: gli incontri periodici sono importanti per tenersi informati sulla progressione del lavoro e correggere eventuali scostamenti dal piano previsto. Meno riunioni fai, più è probabile che gli obiettivi iniziali passino in secondo piano;
  • non fare eccezioni: stabilisci delle regole e rispettale, tu in primis. Gli americani dicono Monkey see, monkey do, ovvero, quello che tendiamo a riprodurre è quello che vediamo. Dai il buon esempio, vale più di mille parole, riunioni o comunicazioni scritte.

4. Non calendarizzare i propri articoli

calendario-articoli

Il Blog, per essere professionale, deve pubblicare gli articoli con una certa cadenza. Non seguire me su Guadagnocolblog che purtroppo, non riesco a pubblicare con costanza, ma seguimi invece su Pianosolo, e noterai come la mia redazione pubblica contenuti freschi, di qualità e con costanza. Bisogna darsi dunque delle scadenza e programmare già con anticipo che tipo di articoli pubblicare e quando. 

Solitamente, quando ho del tempo libero, mi “diverto” a programmare un po’ di articoli per i vari blog che gestisco. In questo modo mi porto avanti il lavoro e posso anche permettermi di andare in vacanza una o due settimane. L’importante è dunque mantenere costante la propria presenza. 

Una cosa che ho notato con molto dispiacere è la presenza di grandi meteore nel settore dell’Internet Marketing. Hai presente tutte quelle persone che ti insegnano a guadagnare online promettendoti guadagni astronomici? Ecco, quelle persone puntano con grande aggressività ad una nicchia, fanno due spiccioli e poi scompaiono.

Perché scompaiono? Per le seguenti ragioni:

  • Non hanno più nulla da dire sull’argomento;
  • Si sono resi conto che il tempo che investono nel fare questa attività non gli viene ricompensato abbastanza;
  • Sono riusciti a truffare qualcuno e quindi devono ora levare le tende.

5. Non essere il capo del proprio Blog

Questo è un grande errore: non avere completo potere decisionale.

Puoi avere quanti più dipendenti e collaboratori possibili, ma tu devi avere la possibilità di decidere, sempre. Se lasci che la tua idea iniziale vada anche in mani di altri, allora non diventerà più la tua idea ma bensì la vostra e quando ci sono più teste è davvero difficile andare d’accordo. Per la maggior parte delle volte ci si riduce a situazioni di stallo.

Dividere il proprio Blog con qualcuno significa cominciare un lungo percorso di negoziazioni e trattative, per qualsiasi questione, nel momento in cui dovessero nascere dei disaccordi fra i soci. Pensa a cosa accade spesso fra i parenti in caso di eredità: i problemi personali prendono il sopravvento sulle scelte che razionalmente dovrebbero compiere e il patrimonio viene dilapidato tra avvocati e spese varie.

Sotto questo punto di vista le società sono un po’ come delle famiglie, permeabili al carattere dei soci e ai loro umori. Per questo motivo non entro più in società in cui non ho almeno il 51% del potere decisionale.

6. Perdere il Focus

perdere-obiettivo

Immagina di avere aperto un negozio di vendita di macchine fotografiche ma di ritrovarti poi anche a fare da sviluppo di fotografie, stampa e post produzione. Diversificare le attività significa sicuramente essere più duttile ma allo stesso tempo rende meno definite le linee che determinano il tuo carattere. 

Tutte le volte che vado a Grosseto a lavorare per Pianosolo, andiamo spesso in un ristorante – ora mi sfugge il nome – dove cucinano esclusivamente col pesce e a base di pesce. Se tu avessi voglia di una cotoletta… non te la danno! Se avessi voglio di un bel panino… non te lo fanno! Hanno fatto una scelta, chiara e consapevole. Pur di perdere clienti, mantengono ferma la propria linea. D’altronde, non farebbero una bellissima figura a definirsi a base di pesce se poi ti danno anche la carne.

Se cerchi invece di fare tutto, rischi di fare tutto e di farlo male. Meglio poche cose ma di qualità. 

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