Chi fa Marketing con Internet deve disporre di alcuni strumenti che sono a dir poco indispensabili per il proprio lavoro. Qui di seguito ti elenco alcuni di questi che secondo me bisogna assolutamente avere. Si tratta di tool principalmente gratuiti quindi niente mani al portafoglio 😉 .
Canva – Per le immagini
Canva è un sito che ti permette di creare in brevissimo tempo delle immagini ottimizzate per il tuo blog oppure per i tuoi social (Facebook, Instagram ecc…). Infatti, grazie ai Layout già pronti e l’infinità di immagini possibili, potrai inserire nel tuo foglio di lavoro qualsiasi forma, icona o sfondo. Ne consiglio vivamente l’utilizzo, soprattutto per chi non possiede Photoshop.
HotJar – Per monitorare i tuoi utenti
HotJarè ottimo per i curiosi che vogliono scoprire come i visitatori utilizzano il loro sito Internet, dove fanno clic, fino a che punto scorrono la pagina, e molto altri. Strumenti come Hotjar mostrano esattamente ciò che i visitatori stanno facendo in quel preciso istante, tramite mappe di calore, clickmaps, scrollmaps e registrazione dei visitatori. Hotjar ha anche possibilità di inserire dei sondaggi in tempo reale da far svolgere ai tuoi visitatori. Personalmente credo che si tratti di uno strumento potentissimo. Quanto del post leggono? Una volta scoperto questo, saprò come organizzare i miei prossimi articoli. Dove fanno i click? Una volta scoperto, posso poi posizionare i banner in quella data sezione.
SeoZoom – Per dare agli utenti ciò che vogliono
SeoZoom è uno strumento tutto italiano ed è la bibbia di chi fa content marketing. Se vuoi scrivere qualcosa di interessante ma che soprattutto è ricercato su Internet, allora devi chiedere a Seozoom. Non è un servizio gratuito ed esistono diversi piani, dal più economico a quello più professionale. Ovviamente più sarà costoso il piano che andremo a scegliere e maggiori saranno le operazioni che ci vengono consentite. A mio parere è il migliore in italia.
HubSpot – Risorsa infinita per il Marketing
HubSpot Marketing Freeè una miniera di risorse per il Marketer. Non devi fare altre che creare un account, collegarlo col tuo sito Internet (se possiedi WordPress è possibile collegarlo tramite un plugin) e creare un qualsiasi prodotto di marketing: lead page, landing page, contact form, sondaggi, email, call to action e molto altro.
Veramente uno strumento utilissimo. Unica pecca? È solamente in lingua inglese.
Sumo – Aumenta le Condivisioni
Sumoti permette di inserire i pulsanti di condivisione a lato del tuo blog (in caso di desktop) o sotto (in caso di mobile). Se possiedi un blog su WordPress allora ci sono svariati plugin che ti permettono di fare questo. Se possiedi il blog su altre piattaforme, come per esempio Blogger, allora puoi inserire questi pulsanti con estrema facilità. In questo modo favorirai la condivisione dei tuoi articoli, aumentando considerevolmente le visite.
Peek – Ascolta chi usa il tuo sito
Hai appena cambiato template al tuo sito e vuoi capire se ora è più funzionale? Allora hai bisogno di Peek. Questo sito ti permette di inserire il tuo blog all’interno di un circuito di persone che testeranno l’usabilità del tuo sito e che ti daranno poi una recensione tramite un video dalla durata massima di 5 minuti. Ottimo quando hai intenzione di fare grandi cambiamenti.
Portent – Idee per nuovi Post
Portent – content, è un simpatico strumento che ti suggerisce idee per creare contenuti. Inserendo nella casella centrale una o più parole chiave, il sito ti darà spunti per stendere diversi articoli. Ottimo quando si è a carenza di idee 😉 .
Quando inizi un progetto, che sia online o offline, hai bisogno di collaboratori. Sarebbe bellissimo saper fare tutto da soli! Immaginati di fare tutto quello che hai nella testa, esattamente come lo vuoi tu, perché sei tu che metti le mani su ogni singolo aspetto del progetto. Sarebbe fantastico vero? Utopia!
Abbiamo bisogno di collaboratori, che ci piaccia o meno. Non si può essere competenti specializzati in tutti i settori. Ti voglio fare un piccolo esempio. Tre mesi fa ho deciso di dare il via alla mia prima applicazione. Avevo in mente tutto, come progettarla in ogni singolo dettaglio, quali sarebbero state le funzionalità, i fini, la grafica ecc… C’era solo un piccolo neo in tutto questo: non sapevo dove partire! Sì, sul mio taccuino avevo appuntato tutto, ma praticamente non sapevo come mettere in piedi tutto ciò. Così ho dovuto cercare dei collaboratori.
Ho trovato sui vari forum le figure di cui avevo bisogno:
Programmatore;
Web Designer;
Fumettista.
Queste tre figure stanno tutt’ora lavorando per me, e se tutto andrà secondo i piani, per Marzo l’app sarà pronta (non ti svelo ancora di che cosa si tratta!).
I collaboratori però vengono pagati da te per svolgere un compito che tu non sei in grado di svolgere. La loro motivazione principale dovrebbero essere i soldi stessi. Tuttavia, spesso e volentieri, questi non bastano. Allora come fare per riuscire a motivarli? Ecco qui qualche soluzione.
Accelerare il cambiamento
Il ruolo del Leader è quello di tenere sempre alto il morale dei collaboratori in modo che tutti siano sempre ottimisti e pronti ad affrontare fino in fondo il cambiamento. Nulla è statico in questo mondo e tutto si trasforma. I tuoi collaboratori passano attraverso quattro stadi:
Obiezione: questa cosa non ha utilità;
Consapevolezza ridotta: non voglio avere a che fare con tutto ciò;
Esplorazione: come posso trarre profitto da questo?;
Acquisizione: ho capito come posso trarne vantaggio.
È nella natura umana resistere al cambiamento e tutti noi lo facciamo. Siamo stati programmati per trovare una via sicura e perseguirla. Tuttavia, se il leader è davvero in gamba conosce questi quattro stadi e sa come far avanzare i propri collaboratori fino all’ultimo.
Prima di tutto bisogna comunicare il cambiamento nel modo più positivo possibile. Devo informarmi il più possibile sul cambiamento così da poter essere d’esempio e di guida per gli altri.
Mi ricordo quando nel lontano 2010 dissi ai miei soci di Pianosolo.it che il sito aveva bisogno di un autoresponder che raccogliesse le e-mail dei visitatori, in modo tale da poterli contattare in futuro su eventuali offerte o altro. La loro risposta fu “ma quando loro si registrano sul nostro sito o forum, ci lasciano già l’email“. La mia risposta alla loro fu: “Sì ma in questo modo non ce le hai raccolte tutte in un unico database e poi è illegale inviare newsletter a chi non ha accettato il trattamento dei dati personali!!”
I miei soci non ne vollero proprio sapere e girarono il capo dall’altro lato. Due anni dopo fu inserito l’autoresponder su Pianosolo e nel giro di due mesi avevamo oltre 1.000 contatti (Grazie ad Aweber). L’errore era stato mio! Ero io che non ero stato in grado di entusiasmare i miei collaboratori e di far capire a loro l’importanza di un simile strumento.
Essere d’esempio
Non puoi cambiare le persone. Devi essere tu il cambiamento che vorresti vedere nelle persone.
Niente è più motivante di un esempio. Quando ti trovi in prima linea e risolvi i problemi da solo, stimoli gli altri. Quando fai le cose che vorresti che facessero loro, li ispiri. I tuoi collaboratori preferiscono essere ispirati che rimproverati.
In termini di motivazione, essere di esempio ha un impatto maggiore rispetto a qualsiasi altra tecnica e cambia le persone in modo più profondo e più completo. Quindi sii quello che vorresti vedere negli altri.
Se vuoi che i tuoi collaboratori siano più positivi, allora devi essere tu in primis più positivo. Se vuoi che siano più orgogliosi del loro lavoro, sii tu più fiero del tuo lavoro. Vuoi che i tuoi collaboratori, quando rappresentano te e la tua azienda abbiano un aspetto professionale? Allora inizia a vestirti tu in modo impeccabile.
Come diceva il generale George Patton: La Leadership si basa su tre principi:
esempio;
esempio;
esempio.
Concentrati sui risultati
Se sei un direttore di vendite e provi frustrazione per gli scarsi risultati ottenuti durante il mese, allora hai bisogno di dare una rinfrescata al tuo modo di agire.
Arrivare al successo è semplice. Ormai quasi tutti sappiamo cosa bisogna fare. Potrei dirti come diventare una Facebook Star in due mesi, però dovresti mollare tutto quello che stai facendo e concentrarti solo su questo. Nel giro di questi due mesi avresti migliaia di utenti che ti seguirebbero fino in capo al mondo.
Non sono le nozioni sul come raggiungere quell’obiettivo che mancano ma è l’intenzione. Alcuni dicono di avercela ma invece è solo una parvenza. Credono di avercela ma nel loro inconscio non c’è. Allora non serve a nulla dire a queste persone come fare, ma bisogna piuttosto farle ritrovare la motivazione.
Nutrire il proprio Ego
Una leadership forte, creativa e coraggiosa trova il metodo di portare alla luce la migliore e più alta espressione di autostima negli altri. Ma si deve cominciare a casa propria. Il leader deve innanzitutto avere una grande autostima.
Una persona che sente di non meritare il successo non è in grado di stimolare alte ambizioni negli altri. I leader non possono tirare fuori il meglio degli altri se loro stessi si chiedono se quello che stanno facendo è giusto o meno. Un leader ha bisogno di avere un ego sufficientemente sano per non percepire se stesso come sotto esame in ogni occasione.
Un Ego sano chiede: “Come deve essere fatto?” Un Ego insicuro chiede: “Come faccio a non fare brutta figura?”
Perché motivare i propri collaboratori?
Nel 2017 non abbiamo bisogno di informazione sul come fare. Io penso che più o meno tutti sappiamo come fare una cosa. Faccio un esempio banale. Voglio dimagrire. Non penso che serva qualcuno che ti dica come devi fare. Sappiamo tutti ormai quali sono i cibi più calorici da evitare. Sappiamo tutti l’importanza dell’attività fisica e sappiamo tutti che c’è bisogno di fare una dieta dissociata (non ingerire nello stesso pasto i carboidrati con le proteine).
Certo, possiamo andare da un dietologo oppure comprare uno dei soliti libri “rivoluzionari”, ma la verità è che sappiamo già tutto. Non abbiamo bisogno di altre informazioni ma solamente di motivazioni per muovere il culo e andare diritti fino al nostro obiettivo.
Ti parla uno che ha perso 20Kg senza seguire nessuna dieta particolare. Mi sono messo in testa che dovevo dimagrire e… l’ho fatto!
Fai il poliziotto buono e cattivo
Se sei davvero capace di motivare gli altri, sai allora come interpretare il ruolo del poliziotto buono e di quello cattivo. Non bisogna essere sempre buoni o sempre cattivi perché ogni “poliziotto” ha i suoi pregi e difetti:
Poliziotto buono: educa, guida, prepara, supporta, rimuove gli ostacoli,.
Poliziotto cattivo: è cattivo fino al midollo. Non transige sul mantenimento delle promesse. Non da spazio a lamentele e non ha rispetto per le vittime. È determinato, chiaro e sa quel che vuole.
Usa il rinforzo positivo
Il rinforzo positivo batte sempre il rinforzo negativo. Non importa se stai addestrando pecore, cani, un esercito o un team di collaboratori. Non vedrai mai gli addestratori dei delfini di Gardaland picchiare i delfini con mazze da Baseball quando non saltano nell’anello giusto (rinforzo negativo). Invece, vedrai che li ricompensano con un pesciolino quando saltano bene (rinforzo positivo).
Fai una pausa prima di mandare un’email o di fare una telefonata a un membro del tuo team. Aspetta un momento e decidi quale piccolo segno di apprezzamento puoi offrirgli. Comprenderai sempre che il rinforzo positivo ha un grande potere nel guidare e modellare la performance umana. Questa rivelazione ci sorprende ogni volta, perché siamo stati addestrati dalla società a identificare l’errore e a correggerlo.
Una volta Napoleone, molto stupito, affermò: “La cosa più stupefacente che ho imparato sulla guerra è che gli uomini sono disposti a morire per una decorazione“.
Spesso acquistare un sito internet si rivela una soluzione migliore rispetto a quella di iniziarne uno totalmente da zero. I principali vantaggi sono dovuti dal fatto che un sito già esistente gode di anzianità e di una maggiore considerazione da parte di Google per via degli eventuali link in entrata eDA e PA già esistenti.
Un sito con un paio di anni di anzianità e con una 50ina di parole chiave posizionate nell’indice di Google, può essere la soluzione ottimale da cui partire. Ovviamente il costo del sito web che andrai ad acquistare sarà più o meno alto a seconda di:
pagine viste al giorno;
tempo di permanenza;
fidelizzazione utenti;
entrate AdSense;
query posizionate.
Il mio consiglio è quello di investire su di un buon sito o blog. Partire col piede giusto ti farà risparmiare un sacco di tempo e soldi poi! In più se ci pensi… quanto ti costa farti fare un sito con WordPress da un professionista? Forse la risposta ce l’hai già e quindi capirai che investire 500 dollari per un buon blog avviato, in fin dei conti, non è nulla.
Qui di seguito ti mostro il sito che devi assolutamente conoscere: Flippa.
Come hai potuto notare da questo video, si tratta di un sito molto semplice e intuitivo, la cui forza risiede nella possibilità di poter filtrare i risultati e trovare così in pochi secondi il sito che si sta cercando. È possibile infatti ricercare il sito per parola chiave, per anzianità, per guadagni mensili e per il nostro budget.
I siti più “caldi” (con un ottimo prezzo di vendita) sono i più gettonati e infatti sono quelli che ogni utente vorrebbe portarsi a casa. Non è insolito dunque vedere anche 40-50 offerte per un sito. Il mio consiglio? Stanne fuori da quel tipo di aste, finiresti per perdere solo un mucchio di tempo. Cerca invece siti con poca concorrenza, cerca settori che vanno “poco di moda” e vedrai che troverai anche buoni siti o blog, ben strutturati e con buoni contenuti, a prezzi davvero bassi.
La chicca di Flippa.com sta nella sezione ultimo minuto. Puoi infatti vedere le aste che terminano a breve e di conseguenza puoi aggiudicartele più facilmente.
Proprio come mostrato nel video sopra, su Flippa non si vendono solamente siti web completi ma anche domini. Il mondo della compravendita dei domini è un mondo a parte e un grande Business. Conosco personalmente persone che hanno acquistato domini sulle olimpiadi del 2030. Attualmente non vale nulla, ma fra più di 10 anni ci si potrà costruire un bel sito web che potrà portare a sé fiumi e fiumi di traffico! Ah… gli imprenditori del web.. 🙂
Di pari passo con l’uso personale, Twitter può essere utilizzato anche per quello aziendale.
L’uso di Twitter si sta gradualmente affermando anche nelle aziende e sta diventando il terreno ideale per far crescere e fortificare il proprio Business.
Per ottenere dei risultati tangibili in chiave business, qualsiasi sia la funzione che vuoi assolvere con Twitter (ascoltare, comunicare, promuovere), è indispensabile cominciare avendo ben chiare alcune condizioni preliminari.
Sperimentare
Per capire fino in fondo il funzionamento di Twitter, non si può solamente teorizzare. È necessario soprattutto avere anche un’esperienza in prima persona. Perciò, prima di aprire un profilo professionale ti consiglio di aprirne uno personale dove poter sperimentare. Invita qualche tuo amico e prova a seguire utenti famosi e non. Prova a partecipare a qualche conversazione rispondendo a qualche domanda intercettata dal motore di ricerca di Twitter.
Una volta che sarai padrone della comunicazione di base potrai iniziare a sviluppare il tuo profilo business. Fai bene attenzione ad una cosa. Twitter è uno strumento utilizzato dalla persone con le persone. È uno strumento estremamente diretto. Non utilizzare linguaggi troppo formali. Il linguaggio aziendale e pubblicitario sono vietati!!
Impegnati per avere successo
Ogni volta che pubblicherai un tweet, dovrai essere consapevole che il sasso è stato lanciato e che non si può più tornare indietro. Impegnarsi dunque con Twitter significa sapere che una volta aperto il profilo, la cosa peggiore che tu possa fare è quella di abbandonarlo.
Nel momento un cui un profilo è aperto e ha dei follower non può essere abbandonato. In primis perché si perdono importanti occasioni di monetizzazione. In secundis perché si perde di credibilità. Un presidio si dimostra tale se non viene mai lasciato a se stesso.
La costruzione o la gestione delle community, non solo su Twitter, richiede un investimento certo in termini di tempo dedicato, energie del personale, contenuti da produrre, relazioni da curare, in un’ottica di visione a lungo periodo.
Se ritieni indispensabile poter riscontrare un ritorno economico immediato, misurandolo secondo le metriche tradizionali, forse Twitter non è lo strumento adatto per te. Dai un’occhiata a questo articolodove ho parlato di come aziende hanno avuto successo su Internet grazie al real-time Marketing.
Ci vuole sempre una strategia
Scrivere un messaggio di 140 caratteri non è difficile. È invece molto più difficile scrivere qualcosa di sensato in quel poco spazio. Ricorda sempre che le tue domande ogni volta che pubblichi un tweet devono essere:
Quale gruppo di utenti intendo individuare?
Posso fare umorismo su questo tema?
Voglio avere dei Feedback da parte di chi mi segue?
In che modo posso essere riconoscibile?
Su quali contenuti devo fare leva?
Senza una strategia non si va da nessuna parte, oppure si procede molto lentamente.
Costanza e Frequenza
Twitta bene e twitta spesso. Questo paragrafo potrebbe essere riassunto in questo modo. L’immediatezza e la brevità dei messaggi fanno sì che partecipare con qualche messaggio alla settimana non sia sufficiente per stare al passo con gli eventi e con il mondo di Twitter.
È dunque opportuno stabilire un piano editoriale, lasciando comunque degli spazi per la conversazione estemporanea, ma pur sempre legata a quel tema.
La cosa davvero importante è mantenere un ritmo costante nel tempo, tanto da non generare false aspettative in chi ci segue. Se la vostra frequenza di pubblicazione è plurisettimanale, mantenetela tale per tutto il tempo, avvisando preventivamente i vostri follower di eventuali periodi di non aggiornamento.
Il mio consiglio è quello di essere attivi tutti i giorni più volte al giorno. La costanza è la virtù fondamentale per ogni attività svolta con i social media e con Twitter.
Dare per ricevere
Nella vita c’è una regola generale che funziona sempre. La regola dice che quello che dai ti torna indietro per tre volte. Prova a fare un piccolo regalo ad un tuo conoscente. Vedrai che questo cercherà di “sdebitarsi” il prima possibile con te, offrendoti qualcosa che vale almeno il triplo di quello che ti ha gentilmente offerto lui.
Cosa donare dunque su Twitter?
Beh, della pubblicità dei tuoi servizi o prodotti importa davvero poco a tutti. Prova a metterti nei panni del tuo cliente ideale. Quali sono i temi che maggiormente lo interessano da vicino? Che cosa lo emoziona? Che cosa potrebbe soddisfargli i bisogni informativi?
Quando hai le risposte a queste domande allora saprai di cosa parlare nei tuoi tweet. Pubblica dunque sempre contenuti originali e di qualità. Se ciò non è possibile in 140 caratteri, allora rimanda i lettori tramite dei link a un articolo pubblicato sul tuo blog, oppure ad un video di una conferenza e così via.
Che cosa si ottiene in cambio di queste pubblicazioni di contenuti di qualità? Apparentemente nulla. In realtà proprio in questo momento stai perseguendo una strategia volta ad attrarre spontaneamente clienti interessati ai tuoi servizi o prodotti. Tutto ciò si definisce inbound marketing.
Nei social network questa è la strategia che restituisce i maggiori risultati, fondata su un rapporto, da persona a persona basato sulla fiducia. e sull’autorevolezza conquistata con i propri contenuti pubblicati online. Un metodo dunque che non nasce di certo con Internet ma che si incentra sulla filosofia del dono.
Come stimolare interesse
Si possono individuare due grandi tipologie di Tweet: quelli broadcast e quelli volti alla conversazione. I primi hanno un forte carattere informativo e non bisogna spettarsi risposte o altro. I vostri lettori semplicemente “prenderanno” e se ne andranno. Non aspettarti neanche troppi “grazie”. Poi ci sono gli altri tipi di tweet che invece sono ottimi per aprire discussioni o per farne comunque parte.
Stimolare la conversazione è possibile, oltre che con domande, ma anche pubblicando qualcosa di controverso. La discussione e il confronto portano comunemente a intercettare un pubblico aggiuntivo rispetto agli abituali follower, aiutando a costruire passo dopo passo una vera e propria community intorno al tuo profilo.
Idealmente il tuo profilo dovrebbe comprendere un mix di tutte queste tipologie di Tweet che adesso andremo a vedere nel dettaglio.
Tipologie di Tweet
È possibile pubblicare diversi tipo di Tweet. Conviene utilizzare tutte queste tipologie per rendere interessante e diverso ogni volta il tuo modo di comunicare con la tua community.
Tweet con link
Questa è la tipologia di tweet più frequente. Si scrive una piccola notizia seguita da un link per avere approfondimenti su quella notizia. Il link può essere accorciato tramite strumenti come svel.to.
Tweet classico: cosa sto facendo
I primi tweet, così come i primi post su Facebook, si riferivano spesso a cosa stavamo facendo in quel momento. Spesso vedevamo tweet come “finalmente un bel piatto di pasta al ragù fatta in casa.”
Il mio consiglio è quello di continuare ad utilizzare questa tipologia di link, ma inserendo una spiegazione o una chiave di lettura sul perché stai compiendo questo gesto, in modo tale che la tua community abbia maggiori strumenti per comprendere il tuo profilo personale.
Tweet d’opinione: cosa sto pensando
Classici tweet di quando vi è un importante evento politico come le nuove elezioni o il referendum. La cosa importante è sempre quella di prendere posizione. Una persona o un’azienda che sta al centro sembra non avere personalità. Non avere paura di esprimere la tua opinione.
Tweet missione compiuta: ciò che ho appena fatto
Esprimere con un tweet quello che avete appena fatto, soprattutto se è stata una bella impresa, è un buon modo per ricevere commenti e apprezzamenti. Es: “appena finito l’ultimo esame e ora si vola alla laurea!!”
Questa tipologia di tweet ha intrinsecamente anche una domanda rivolta verso i tuoi follower, ovvero: “cosa ne pensi?”
Tweet di intrattenimento
Questa tipologia di tweet, assieme a quella informativa, è la più gettonata e va per la maggiore. Se sei in grado di scrivere messaggi piacevoli o divertenti, quanto spontanei e utili, è facile trovare in breve tempo un fedele pubblico di affezionati follower.
Quante volte da piccoli abbiamo parlato con la tv? Perché sentivamo la necessità di creare un contatto con le persone al di là del vetro. Quella voglia di contatto c’è ancora e quando un brand riesce a entrare nelle nostre vite si crea un momento magico. La percezione è di un brand vivo, capace di comprendere la realtà e offrire soluzioni.
Grazie ai canali social, le aziende possono raccogliere informazioni in tempo reale sul loro pubblico di riferimento e convertirli in pochi minuti in messaggi marketing. Il consumatore moderno adora queste gratificazioni immediate ed è più propenso all’acquisto. Ecco perché il real time marketing è sempre più importante.
4 Regole per cavalcare l’onda
II real time marketing si basa sulla capacità di sfruttare la popolarità di una notizia per generare copertura mediatica per il tuo brand, con budget estremamente ridotti. Per farlo è necessario scegliere la notizia giusta, essere tempestivi e pensare in modo critico.
Scegli la notizia giusta
Google News e Google Trend possono essere ottimi alleati per scovare le notizie più popolari, ma non tutte le notizie sono adatte. Evita di farti pubblicità sfruttando notizie riguardanti fatti di cronaca o comunque sgradevoli. Scegli quelle su cui puoi giocare maggiormente con il prodotto o servizio che offri.
Cerca di essere tempestivo
Bisogna essere decisi, accattivanti e furbi nel più breve tempo possibile. Individuare il momento giusto permette di veicolare in maniera efficace il proprio messaggio e ottenere i massimi risultati.
Cerca di essere rilevante
Intervenire solo dopo aver ben compreso cosa sta accadendo e aver valutato tutte le criticità. È fondamentale rimanere coerenti con i valori del tuo brand.
Varia la comunicazione
real time marketing deve essere parte della strategia e non l’unico modo con cui si comunica con il pubblico. È questo l’errore grossolano commesso da molte aziende. Dopo un po’ finisce la magia e inizia la noia. Si passa dall’effetto wow” al pettegolo del condominio! Che sa tutto di tutti e parla a tutti di tutto.
Esempi geniali
Durante il blackout allo stadio durante il Super Bowl del 2013, la Oreo ha twittato: “Black out? Nessun problema, puoi inzuppare anche al buio”.
Questo semplice tweet tempestivo ha generato più di 15 Retweet, 6 like, 8 mila di nuovi follower. Su Instagram l’account è passato da 2 mila a 36 follower.
Quando l’1 Settembre la Rete si scatenava contro la campagna del Fertily Day, la Ceres pubblicava su tutti i suoi social la foto di una birra con lo slogan “Tenete conto che poi per nove mesi non potete bere”.
Non è stata l’unica genialata della Ceres. Ti ricordi quando degli ultrà olandesi devastarono Roma? Ecco cosa si sono inventati:
E che ne dite di Italia-Spagna? Ultimamente va di moda una parola: “ciaone”. Si utilizza fra i ragazzi e sta ad intendere quando una cosa è irrealizzabile (es. per domani ho mille pagine di storia da studiare, ciaone!) oppure è un saluto beffardo:
Nel 2015 la Miss Italia disse le testuali parole: “Mi sarebbe piaciuto vivere nel 1942 per vedere realmente la seconda guerra mondiale”. Così, quelli di National Geographic hanno preso la palla al balzo. Hanno fatto un documentario sulla seconda guerra mondiale, promuovendolo sui social in questo modo:
Diamo un po’ un’occhiata qui:
Non parliamo allora di tutte quelle campagne di Real Marketing che sono nate quando nella famiglia reale è nato il principino. i maggiori marchi, compresa la marca di biscotti Oreo che abbiamo visto sopra, non ha perso l’opportunità per farsi pubblicità.
Tempo fa su Internet era esplosa la curiosità di un porta vestito esposto in una vetrina. Alcuni dicevano che il vestito che portava il manichino era di colore bianco e oro e altri invece lo vedevano blu e nero (guarda qui). Così, Salvation Army USA ha colto subito la palla al balzo, investendo su una campagna pubblicitaria contro la violenza delle donne.
Quando uscì la canzone “Hello” di Adele, una delle canzone più strappalacrime della storia musicale, i fazzolettini Tempo pubblicarono sulla bacheca di Adele questo spot.
E quando l’Italia perse con l’Uruguay? La Barilla non si fece sfuggire quest’importantissima occasione!
Ecco il prima e il dopo, la differenza dei risultati delle aziende che hanno fatto real-time Marketing.
Ulteriori approfondimenti sull’argomento li trovi qui.
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