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Migliorarsi

Metti il Turbo alla Tua Impresa!

Febbraio 22, 2020by Christian Salerno (Krikko)1 commento
fatture-in-cloud

Il contesto economico italiano in cui ci troviamo vede in gioco circa 4 milioni e 450 mila Piccole e Medie Imprese. Di queste, un buon 20% fallisce al terzo anno di vita, ed il 40% non supera indenne il quinto anno. 

Ma quali sono le cause di questa mortalità precoce?

Un dato importante che può aiutarci a comprenderne le cause è la struttura delle PMI italiane. La maggior parte di esse, circa il  99,4% è costituito da microimprese, ovvero imprese con un numero di addetti inferiore a 10 (94,8%). Il restante 4,6% è costituito da piccole imprese con più di 10 addetti.

Ne consegue che nella maggior parte dei casi è l’imprenditore stesso a doversi occupare di tutto, dalle questioni operative a quelle burocratiche, tra cui:

  • gestire i rapporti con i clienti; 
  • gestire i rapporti con i propri collaboratori;
  • fare team building;
  • occuparsi delle pratiche legate a obblighi di legge (es. sicurezza sui luoghi di lavoro, formazione del personale, sicurezza alimentare e haccp, etc.);
  • gestire la fatturazione e gli aspetti burocratici.

È quindi fondamentale organizzarsi al meglio in modo tale da riuscire a fare per il maggiore tempo possibile l’imprenditore – cioè colui che si occupa del Marketing dell’azienda – e delegare il più possibile le attività secondarie. 

In questi ultimi anni ho capito che l’unico modo per dedicare più tempo al mio lavoro è ottimizzare la gestione di tutte le pratiche burocratiche. All’inizio utilizzavo i fogli excel per fare i preventivi e le fatture ma questo generava spesso confusione: 

  • dovevo appuntarmi continuamente i numeri delle fatture;
  • non avevo un database in cui poter ricercare velocemente i clienti;
  • non avevo l’aggiornamento in tempo reale del mio fatturato;
  • non avevo processi automatici e veloci, era tutto manuale;
  • non avevo la possibilità di trasmettere la mia contabilità in tempo reale al mio commercialista;
  • e molto altro.

Con la crescita del mio fatturato è diventato praticamente impossibile riuscire a starci dietro e ho dovuto cercare un sistema automatico per gestire la fatturazione.

Così mi sono messo alla ricerca di sistemi che permettessero di rendere il tutto più “leggero e veloce”. Dopo vari tentativi (andati a male) e dopo essermi consultato con colleghi, sono arrivato a conoscenza di Fatture in Cloud. Posso creare preventivi e fatture anche quando sono fuori ufficio perché posso utilizzare l’Applicazione direttamente dal mio Smartphone. 

L’applicazione consente di attivare delle notifiche per segnalare F24 da pagare, altre scadenze e di attivare automaticamente l’invio di solleciti di pagamento ai miei clienti, senza doverci pensare ogni volta. Funziona tutto in automatico, basta impostare il software secondo le mie esigenze.

Un altro aspetto vantaggioso è la possibilità di seguire in tempo reale l’andamento dei miei guadagni. Il software mi permette di visualizzare subito quali prodotti/servizi hanno influito di più sul mio fatturato e quali sono state le spese più importanti. 

Quello che mi ha spinto a provare Fatture in Cloud è stata la possibilità di testare il software gratuitamente (e puoi farlo anche tu se sei nel regime forfettario). Il servizio è del valore di €200 l’anno + IVA ma puoi accedere gratis.

Fatture In Cloud aiuta i regimi forfettari perché consente di: 

  • creare fatture e preventivi fuori ufficio o dal cliente in modo facile e veloce grazie all’applicazione scaricabile su android e iOS;
  • inviare solleciti di pagamento anche automatici ai clienti smemorati;
  • segnalare delle scadenze: Fatture In Cloud  ricorda in automatico quando stanno per scadere i pagamenti in entrata e uscita, i moduli F24 e le tue scadenze personalizzate;
  • avere un collegamento diretto con il commercialista, dandogli accesso all’account così da risparmiare molto tempo ed evitare errori;
  • avere un commercialista a disposizione (per chi non ne dispone): Fatture in Cloud sceglie un commercialista presente nella tua zona in base alla sua esperienza con i clienti Fatture in Cloud.

Se hai qualche dubbio in merito scrivimi pure un commento qui sotto, ti risponderò il prima possibile. È ora di mettere il turbo alla tua impresa!

firma per computer
Guadagnare, Vendere

Differenziare il Prodotto per Aumentare le Vendite Online

Giugno 7, 2019by Christian Salerno (Krikko)1 commento

Uno dei modi più efficaci per generare rendite online è quello di realizzare un prodotto informativo e metterlo sul mercato. Anche 10 anni fa questo tipo di Business funzionava alla stessa maniera ma con una differenza sostanziale: la qualità dei prodotti era scadente.

Non ti racconto quanti e-book e videocorsi ho acquistato e buttato direttamente nel cestino (del computer). Si trattava di e-book di 20-30 pagine in cui non ci era racchiuso proprio nulla!! E i videocorsi? Beh, i videocorsi duravano 40 minuti e non contenevano nulla di interessante.

Se oggi provi a immettere sul mercato un prodotto di questo tipo, il tuo Business si arresta in pochi secondi. Perché?

Perché oggi, a differenza di tanti anni fa, non puoi non metterci la faccia. La faccia è tutto. Con la faccia fai capire alle persone che si possono fidare. Con la faccia fai capire che credi in quello che sponsorizzi, con la faccia fai crollare le difese delle persone.

Ma metterci la faccia non è l’unico ingrediente che farà impennare le vendite del tuo prodotto. Ci vuole un’altra cosa molto importante: la differenziazione.

Prima di realizzare un prodotto devi sempre chiederti: cos’ha di diverso il mio prodotto?

Non deve essere la brutta copia di quello della concorrenza. Deve essere diametralmente opposto. Deve avere uno scopo ben preciso e una caratteristica ben precisa. Solo grazie a quella caratteristica riuscirai a farci sopra del buon Marketing. 

Mettiti sempre nei panni del potenziale cliente e domandati: perché dovrei scegliere quel prodotto e non quell’altro? 

Tu, devi essere in grado di fornire la tua spiegazione alla grande, senza dover arrampicarti sugli specchi. Il tuo prodotto deve essere differente. Attenzione che differente non significa obbligatoriamente migliore. Differente significa diverso. Nel mercato non vince sempre chi ha il prodotto migliore, altrimenti non i McDonald’s sarebbero chiusi, no?

Pensa ad Arisa, te la ricordi? Era quella che a Sanremo cantava il brano sincerità. Ti ricordi com’era truccata e com’era vestita? Ti ricordi come cantava? Ti ricordi anche cosa cantava?

In quell’edizione di Sanremo tutti cantavano le classiche canzoni alla Sanremo, cioè strappalacrime, canzoni di amori finiti, di temi forti come l’omosessualità e l’aborto. Arisa se ne esce fuori con un brano in stile anni 50 e … boom!! Fa centro!

Ha fatto centro perché è diversa. È la diversità che premia. Una volta che il mercato ti avrà “riconosciuto” non avrai più bisogno di esserlo. Pensa agli Huawei. Fabbricava Smartphone cinesi low-cost. È entrato a gamba tesa nel mercato e le persone lo hanno percepito e riconosciuto. Una volta fatto, Huawei è stato libero di aumentare i prezzi fino ad arrivare anche a €1400 per singolo Smartphone.

Arisa, così come Huawei, una volta affermata nel mercato è potuta diventare quello che davvero voleva, ovvero sé stessa. Oggi non ha più bisogno di trucco, capigliatura e vestiti in stile anni 50 ma canta essendo semplicemente sé stessa (ed ha anche una gran voce).

Andando oltre oceano mi viene in mente anche Lady Gaga. Ti ricordi quando è uscita? Sembrava una matta uscita dal manicomio. Oggi, una volta essersi affermata, può essere finalmente sé stessa e cantare anche canzoni d’amore sdolcinate.

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Affiliazioni, Guadagnare

Guadagnare con le Affiliazioni nel 2019

Maggio 11, 2019by Christian Salerno (Krikko)Nessun commento

Da sempre ho utilizzato le affiliazioni come risorsa per generare entrate online. 

Nel corso del tempo il guadagno con le affiliazioni è cambiato e di non poco. Ricordo come se fosse ieri l’anno 2011. Avevo iniziato da poco a fare l’affiliato e stavo utilizzando Google Adwords per pubblicare annunci sui prodotti che andavo a sponsorizzare.

All’epoca era possibile direttamente fare cassa portando gli utenti sull’annuncio e l’annuncio riportava direttamente alla landing page creata dal merchant (ovvero colui che ha creato il prodotto). Era una favola! Potevi guadagnare sin da subito, anche due ore dopo. Sceglievi il prodotto, creavi l’annuncio, aspettavi che l’annuncio venisse pubblicato e… cash!

Oggi per sfortuna (o fortuna) le cose funzionano diversamente. Non è più possibile realizzare un tipo di pubblicità a pagamento così diretta, ma devi passare per delle pagine realizzate da te. Ecco che sono nate le cosiddette pagine Advertorial.

Ma come puoi immaginare non può essere così semplice e filare tutto così liscio. Anche (e soprattutto) nel marketing d’affiliazione ci sono problemi. I problemi principali sono dati dal fatto che tu non controlli il prodotto. Essenzialmente, dal punto di vista di gestione del prodotto, non sai nulla. Non sai per quanti anni rimarrà in commercio, non sai se verrà aggiornato, non sai se verrà spostato su di un’altra pagina, non sai se verrà ritirato e così via.

Tutto questo non sapere ti porta ad avere difficoltà nel pianificare. È difficile impostare delle strategie su qualcosa che non ti dà certezza. Motivo per cui mi sono ritrovato molte volte a dover ripartire da zero. Sceglievo un prodotto, iniziavo a sponsorizzarlo con tutti i canali (blog, youtube, facebook, email) e dopo qualche mese il prodotto non era più disponibile. Ecco che dopo il danno anche la beffa. Non solo non guadagnavo più nulla da quel prodotto, ma dovevo anche andare a sistemare tutto il casino che avevo messo in piedi.

Dovevo cancellare i post su Facebook, dovevo andare manualmente in tutti i miei articoli e rompere i link non funzionanti e dovevo cancellare i link presenti su Youtube. Insomma, una giornata intera di lavoro andava via solo per sistemare i danni che aveva creato la scomparsa di quel prodotto dal mercato.

Il prodotto affidabile

Se vuoi utilizzare l’Affiliate Marketing come metodo di guadagno, allora devi assicurarti di scegliere un prodotto affidabile. Non puoi permetterti di scegliere un prodotto di dubbia provenienza e dubbia qualità. Devi puntare sul sicuro.  Investirai del tempo, delle risorse e delle energie nel promuovere quel prodotto (o servizio), non puoi permettere che, da un giorno all’altro, quel prodotto non ci sia più. Ecco perché devi puntare su aziende forti e robuste.

Quindi Krikko, a quale prodotto mi consiglieresti di affiliarmi?

Beh, ce ne sono parecchi di buoni. Dipende qual è la tua nicchia. Se per esempio hai già una community che ti segue, e ti segue perché tratti temi con il makeup, difficilmente riusciresti a vendere alla tua community un autorisponditore.

Quindi il primo passo è scegliere il prodotto giusto per la tua community. 

Se invece non hai già una community, paradossalmente il discorso è più facile. Non sei costretto a scegliere il prodotto per la tua nicchia, ma puoi scegliere il prodotto che più ti piace e che ti dà il maggior margine di guadagno, e impostare una strategia di comunicazione e marketing attorno a quel prodotto.

Ecco alcuni dei prodotti più redditizi da cui partire:

  • SemRush: è uno dei software più potenti per quanto riguarda l’analisi di mercato. Ha dei prezzi che vanno dai €99 fino ai €399 e tu hai una provvigione del 40% ricorrente. Ciò significa che se fai sottoscrivere un piano di €199, il tuo guadagno è di €79 ogni mese.
  • Aweber: l’autoresponder più redditizio di sempre. I suoi piani vanno da €19 al mese a €149+. Il tuo guadagno è del 30% ed è ricorrente. Se l’utente sottoscrive, tramite il tuo link affiliato, l’abbonamento da €49, il tuo guadagno è di €15 tutti i mesi.
  • Supermetrics: è il modo migliore per connettere i dati relativi ad un sito web: analytics, ads, seo. I piani d’abbonamento vanno dai €19 fino a €190. La tua percentuale è del 20% Lifetime.
  • Bluehost: per coloro che vogliono aprire un sito web e hanno bisogno di uno spazio web, Bluehost è la soluzione migliore. Per te, €65 per ogni utente che si iscrive alla piattaforma tramite il tuo link.
  • Leadpages: per tutti coloro che hanno bisogno di realizzare delle landing page professionali. I piani vanno da €25 a €199 al mese. La tua percentuale ricorrente è del 30%.

Associati al brand/prodotto che hai scelto

Una volta che hai finalmente scelto il prodotto che meglio ti rappresenta, è il momento di metterci la faccia. Non farti troppe pippe mentali! Devi farti vedere e devi essere riconoscibile dalla gente (motivo per cui un certo Alfio Bardolla si veste sempre con un maglioncino color arancio).

Se pensi “chissà cosa pensa la gente di me” oppure “se qualche mio conoscente dovesse vedermi in queste vesti poi… mi prenderà in giro!” allora lascia stare, non fa per te!

Devi essere un punto di riferimento per le persone e non puoi esserlo se non ti fai vedere e non ci metti la faccia. Adesso è il momento per emergere, domani può essere troppo tardi. Oggi molte persone hanno ancora i blocchi mentali sull’apparire in video, hanno ancora problemi con la tecnologia (non sanno come editare un video, come caricarlo su Youtube e così via). Un domani però, quando queste persone si sveglieranno, ti passeranno davanti. Perciò non avere paura del giudizio degli altri, fregatene!

Tu sai che la mia prima attività è quella del Pianista. Tengo concerti in giro per l’Italia e credo che sia uno dei lavori più belli del mondo. Ora immaginati quando uno appassionato del pianoforte si ritrova davanti ad un mio video dove gli insegno alcuni modi per guadagnare online o l’affiliate marketing. Secondo te qual è la sua reazione? Di sdegno? A voglia!

Non immagini quanti commenti ricevo ogni giorno con la solita frase ebete del tipo “Ma tu mica suonavi il pianoforte?”

Quindi, fai il tuo percorso senza curarti degli altri. Quando otterrai poi i risultati, noterai dove sei arrivato e guardandoti alle spalle vedrai che quella gente è ancora lì a rosicare e criticare contro tutto e tutti.

Se parti dall’inizio e vuoi intraprendere il percorso da Affiliato, allora puoi dare un’occhiata a questo corso base sulle affiliazioni che ho realizzato.

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Guadagnare, Vendere

Perché Brandizzare ogni tuo Prodotto e Infoprodotto?

Aprile 8, 2019by Christian Salerno (Krikko)Nessun commento

Ogni singolo prodotto deve essere brandizzato e, riportato al nostro esempio di musicisti, se sono un insegnante e voglio realizzare una serie di lezioni, spesso l’errore che si fa è questo: si offrono delle lezioni ad un certo prezzo senza offrire alternative.

Sarebbe, invece, necessario offrire vari pacchetti: infatti, bisogna dare la possibilità a chi vuole spendere di più, a chi vuole imparare prima, a chi vuole fare meglio…

Io, ad esempio, sono uno di quelli abituati a prendere anche cose che costano 5 volte di più ma che so che funzionano sicuramente e che mi durano.

Se non dai possibilità alle persone che vogliono ottenere risultati subito, sbagli.

Quando qualcuno inizia a suonare uno strumento, è affamato, magari ha sentito qualcuno suonare bene un pezzo e domani vuole fare lo stesso: vuole farlo subito e quindi devi dargli questa possibilità.

Ad esempio, puoi dirgli che insegni a 100 euro al mese ma che con 500 euro al mese avrà due lezioni a settimana, delle video lezioni che può consultare per vedere se ha fatto bene gli esercizi a casa o, ancora, delle chiamate su Skype: in pratica, lo convinci a prendere questo “pacchetto” proprio perché vuole imparare prima.

Dovete dare la possibilità a chi vuole fare l’upgrade, di farlo.

All’interno del tuo piano di insegnamento, ogni piano deve avere un nome: avete presente quando andate nei siti e ci sono i vari pacchetti (Silver, Platinum…)??

Ecco, quello è fatto bene!

Infatti, i nomi generici non piacciono alle persone ma bisogna brandizzare cioè dare un marchio ad ogni singola cosa.

Ad esempio, noi su pianosolo.it stiamo per realizzare una nuova sezione dove stiamo cercando di creare una Università online per pianisti: quindi, chi vuole, si iscrive, paga un abbonamento e riceve le lezioni passo per passo, tutte realizzate per essere seguite.

Anche lì ci saranno vari pacchetti: non li abbiamo chiamati “piano base”, “piano avanzato” o “piano intermedio” e nemmeno “Platinum” o “Gold” ma il pacchetto base ha un certo nome, oppure quello intermedio si chiama “Pianosolo bravo” e quello avanzato “Pianosolo maestro”.

Già solo a sentire il nome “Pianosolo maestro”, una persona sarà molto incentivata ad iscriversi!! Infatti, la gente vuole sentirsi “figa”.

Prendiamo l’esempio del karatè: una persona si gasa se ha la cintura marrone (rispetto ad un’altra che ha quella bianca) proprio perché ha lavorato più di lui.

All’interno della musica questa cosa viene un po’ a mancare ma già nell’ambito del mondo scacchistico (io sono un grande appassionato di scacchi), ci sono diverse categorie e dopo un po’ che batti gli avversari, sali di categoria (candidato maestro, maestro, maestro internazionale, gran maestro).

E’ come se fosse un sistema a diversi livelli, proprio come i vari livelli di un video giochi.

Quindi, ogni cosa che fate, ogni servizio deve essere brandizzato, deve avere un nome ben chiaro, deve essere pensato a monte: non si può offrire un pacchetto in più “improvvisando” ma questo deve avere un nome figo e accattivante che magari non c’entra nemmeno nulla con quello che si offre.

Ad esempio, questo è un corso di autopromozione per musicisti e si chiama Apollo 2.0, cosa vuol dire? Niente, però ti rimane in mente perché ha un significato e ci puoi fare marketing sopra.

Se io dico “Fra un mese c’è il corso di autopromozione del musicista”, questo nome non ti dice niente, sembra un corso uguale a tanti altri corsi di promozione.

Questo, invece, è Apollo 2.0: è diverso.

Non è diverso dagli altri come corso però nella mente della persona che vi partecipa è diverso dagli altri anzi, in realtà, io spero che sia diverso e migliore rispetto agli altri corsi.

E’ tutta una questione di percezione. Poi, in realtà, dietro al nome Apollo 2.0 ci sono altri significati: ci ho messo un giorno per pensare solo al nome…

Apollo, il Dio della musica, l’uomo che sbarca sulla luna (e quindi qualcosa di innovativo) ed, infine, per far capire che si parla anche di web, 2.0.

Un esempio che mi ha colpito è questo di questa palestra, la 20 Hours club:  quando offrono un programma di allenamento, non lo chiamano “Programma intensivo” ma “Full Metal fitness”, il programma per chi vuole davvero lavorare.

E’ un nome “tamarro” ma ricorda l’utilizzo di attrezzi di ghisa, primordiali e che fanno pensare “Se seguo questo programma, divento sicuramente figo”.

Nella mente di una data persona, i nuovi attrezzi sono da “fighetto”: non fanno spaccare la schiena, sono pensati bene ma non hanno significato per noi rispetto alle “cose rudi”.

Lo hanno chiamato “Full Metal fitness” anche per richiamare il famoso film e i soldati. Un altro esempio: perché la gente si iscrive a Krav maga?

Perché lo fa l’esercito israeliano ed è proprio per questo che si vedono sempre più in giro persone con i pantaloni militare: la gente vuole sentirsi figa. Per questa palestra è lo stesso concetto: se voglio tornare in forma per l’estate, sicuramente vado qua.

Quando vado al Mc Donald’s non dico “Mi dai il panino con il bacon” ma c’è il Grand Crispy McBacon, il Chicken country, il Mc Muffin Bacon & Egg. Sono nomi fighi e si rigenerano sempre perché Mc Donald’s continua a cambiare panini ogni tanto per dare un po’ di novità…

E comunque, ogni panino ha un nome perché su quel nome si può creare marketing, si può fare pubblicità, si può dire che è speciale. Se non ci fossero questi nomi e dicessi “Il panino con il bacon è speciale”, in pratica si farebbe pubblicità a tutti i panini con il bacon!

In realtà, si vuole fare pubblicità specificatamente al proprio panino, alla propria azienda e alle proprie risorse e non fare il buon samaritano. Quando ho fatto un video su Facebook un anno fa dal titolo “Perché tuo figlio dovrebbe studiare musica”, questo ha fatto qualcosa come 11 mila condivisione, visualizzazioni infinite (forse hanno superato 1 milione) e non sapete quante persone nei commenti hanno scritto (soprattutto insegnanti di musica): “Grazie, così con questo video lavoriamo anche noi”.

Ma tu aspetti che sia qualcun altro a fare incrementare il tuo lavoro oppure potevi farlo anche tu questo video?

E, fra l’altro, la gente ha visto il video dove spiego perché è importante studiare musica e sono piaciuto io e non sei piaciuta tu…che è diverso: io ci ho messo la faccio e il mio personal branding.

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Autoresponder, Blog

Il miglior modo per ottenere indirizzi e-mail (fare lead generation)

Novembre 17, 2018by Christian Salerno (Krikko)Nessun commento

Oggi parleremo di sponsorizzazioni e di come continuare ad ottenere nuovi indirizzi email. Perché è importante continuare ad avere nuovi indirizzi email?

Perché lo scopo di ogni marketer è quello di allargare continuamente il proprio database con nuovi indirizzi email in modo da avere sempre potenziali clienti a cui offrire i propri prodotti.

Ad esempio, 3000 indirizzi email non sono pochissimi ma nemmeno tantissimi e per questo c’è sempre bisogno di incrementare. Molta gente riesce ad ottenere 1000 nuovi indirizzi email a settimana o addirittura 10000!

Ma tutto dipende dalla tua capacità di farti trovare sul web, dalla tua capacità di investire e da quanto sei disposto ad investire per avere nuovi indirizzi email, nuovi lead, ovvero contatti a cui poter offrire i tuoi prodotti.

Ci sono tanti modi, che si utilizzavano già nel passato (in quello che io definisco web 1.0) ma che funzionano anche oggi, per riuscire ad ottenere nuovi indirizzi email.

Offrire gratuitamente un report

Se mandi del materiale gratuito (come un report) a qualcuno, hai molta possibilità di ottenere indirizzi email.

Io, ad esempio, qualche mese fa, avevo dato un report gratuito su alcune chicche (vere e proprie chicche e non cose che si leggono gratuitamente sui blog) su come monetizzare al meglio il proprio blog: ho creato una squeeze page molto veloce, senza un video ma solo con l’immagine di questo report e con la dicitura “Se mi lasci il tuo indirizzo email, puoi scaricare gratuitamente questo report”.

Devo dire che ha avuto un buon tasso di conversione, nonostante fossi poco fiducioso.

Infatti, sappiamo che in Italia tutti si spacciano per grandissimi marketer che guadagnano migliaia di euro al giorno con il computer ma, in realtà, bisognerebbe sempre vedere cosa fanno veramente.

Durante la mia esperienza e nelle mie collaborazioni mi sono sempre più reso conto che ci sono tante persone che si spacciano per milionari con il web e che vogliono insegnarti a diventare milionario, solo “perché hanno un cuore d’oro”. Comunque, a parte questa digressione, ho potuto constatare che quella tecnica funziona davvero (ma non sto dicendo nulla di nuovo, perché lo dicono tutti da tanto tempo).

La tecnica consiste appunto nel creare un report, ad esempio un piccolo ebook di poche pagine (10-20 pagine), che mostri direttamente e senza fronzoli quello che stai dicendo, da offrire gratuitamente in cambio dell’indirizzo email.

Nel mio caso, all’interno del mio report, spiegavo come settare il proprio blog per farlo monetizzare. Ho diviso il report in due o tre capitoli e ho utilizzato una grafica accattivante,  utilizzando anche Illustrator (un programma abbastanza avanzato).

La persona che scarica il report, può anche stamparlo e leggerlo con tutta tranquillità. Di solito è buona norma inserire all’interno del report qualche link che riporta a qualche tuo corso online, corso, ebook, audio corso e così via, in modo tale che, se l’utente ha trovato quelle pagine interessanti, gli piace il tuo modo di scrivere, di esprimerti e di spiegare e vuole approfondire, sa dove andare tramite i link (la bellezza dell’ebook è proprio la presenza di questi link da cliccare) che rimandano direttamente al tuo sito o ad altri siti esterni dove è possibile trovare il tuo prodotto e approfondire il discorso.

Sponsorizzazioni

Non basta solamente offrire il report gratuito sul tuo blog. Infatti, in genere serve un passo in più cioè la sponsorizzazione del tuo report, ad esempio su Facebook o su altre piattaforme.

In questo modo riuscirai a raggiungere un target diverso dalla gente che arriva in genere sul tuo blog. La gente che arriva sul tuo blog è, molto probabilmente, gente che è già ad un livello avanzato perché ti segue da diverso tempo: ogni giorno visita il tuo blog per vedere se ci sono contenuti nuovi.

Ma le persone che non ti conoscono, non arriveranno mai sul tuo blog se non, ad esempio, tramite ricerche su Google. Invece, se sponsorizzi, puoi arrivare direttamente a loro andando ad intercettare le loro esigenze, i loro interessi semplicemente facendo comparire, ad esempio, sulla loro Home di Facebook, la tua pubblicità che dice di scaricare gratuitamente il tuo ebook o il tuo report.

Il problema di questo tipo di sponsorizzazioni è che alcuni in Italia sono diventati un po’ furbi e hanno imparato a crearsi più account email: uno “serio” e uno di spam dove farsi arrivare tutto il materiale gratuito.

Così facendo, chi sponsorizza, ci guadagna poco e, anzi, ha solo speso in pubblicità: la persona che ha cliccato leggerà il materiale che gli hai mandato e poi non guarderà più quell’indirizzo di posta. Perciò non riceverà le tue offerte future.

Alcuni, per cercare di superare questo ostacolo, scrivono esplicitamente di lasciare “la tua migliore email” ma, a mio modesto parere, questo è un altro modo per incentivare il meccanismo della creazione degli indirizzi email “fasulli” per ricevere solo i contenuti gratuiti.

Quindi, devi solo sperare che la gente abbia un po’ di buon senso e ti dia il suo indirizzo email migliore per ricevere il tuo contenuto gratuito. E ti dico che, se veramente quella persona vuole rimanere in contatto con te, lo farà e ti darà la migliore email che ha.

Titoli come “ti insegno a fare 5000 euro in un giorno” in genere, sono quelli che attirano soprattutto indirizzi email fasulli. Se la gente a cui offri i tuoi contenuti “non è un granché”, allora riceverai email di basso livello da profili di basso livello cioè gente che essenzialmente non acquisterà mai nulla da te.

 

Webinar

Un altro modo per “catturare” indirizzi email (e sicuramente è una tecnica di livello superiore) è quello di insegnare, cioè trasmettere informazioni gratuite tramite un webinar. Nel mio caso potrebbe essere: “Venerdì prossimo ti insegno a suonare il pianoforte in stile blues”.

Se qualcuno è interessato, si può iscrivere al webinar e, durante quell’incontro, io insegnerò agli iscritti quali sono i segreti per creare melodie blues accattivanti. Per iscriversi al webinar, è necessario lasciare il proprio indirizzo email, perché è proprio su quell’indirizzo email che arriveranno le comunicazioni precise sull’appuntamento: orario e data, ad esempio.

Quindi, la persona interessata all’incontro deve indicare il suo indirizzo email migliore. Alcuni webinar, addirittura, necessitano di una vera e propria registrazione: bisogna lasciare la propria email perché poi, per accedere ed entrare su quella piattaforma, sarà necessario inserire il proprio indirizzo email per partecipare al webinar.

Questo è sicuramente un ottimo sistema per avere email certificate e verificate.

Inoltre, è un metodo molto serio perché si tratta di un vero e proprio appuntamento con un orario e una data definita. Anche se, per esperienza ti dico che non tutte le persone di cui hai ottenuto gli indirizzi email parteciperanno effettivamente al webinar, per vari motivi: impegni sopravvenuti, dimenticanze o altro ancora.

In definitiva… Perché è importante ottenere indirizzi email?

E’ importante perché in questo modo ricevi indirizzi email di potenziali clienti, quindi di persone che inizieranno a seguirti (soprattutto se quello che gli dici è interessante per loro). E quando le persone ti seguono, sono anche interessate (eventualmente pagando) ad avere degli approfondimenti.

Quindi, all’interno del webinar, è importante mostrare ai tuoi interlocutori il tuo valore, le tue conoscenze e far intuire che, se vogliono approfondire ancora di più il discorso, lo potranno fare, eventualmente pagando. Questo è l’unico modo per riuscire ad impostare un business che si sostiene.

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