Sia che tu stia cercando di guadagnare un po’di soldi più in fretta possibile, o che tu stia cercando risultati a lungo termine, più sostenibili dal punto di vista del reddito, oggi ci sono sicuramente tanti modi in cui puoi fare soldi online.
La verità è che guadagnare online non è così difficile come sembra, richiede però una certa disciplina. Senza disciplina, ti sarà difficile guadagnare sia online che offline.
Tuttavia, se stai cercando dei modi realistici per iniziare a guadagnare soldi online ora, allora ti voglio suggerire sette percorsi che puoi intraprendere verso il profitto.
Alcuni ti forniranno risultati immediati, aiutandoti a soddisfare le tue necessità di base, mentre altri hanno il potenziale di trasformare la tua vita rivoluzionando le tue finanze a lungo termine.
Sei pronto a trasformare le tue passioni in profitti e avviare la tua attività online, ma non sai da dove iniziare? Diamo un’occhiata a sette modi per guadagnare online che non richiederanno molto tempo o tagli alla tua normale routine.
Sondaggi Online
I sondaggi online sono uno dei modi più semplici e sicuri per guadagnare denaro extra.
Ci sono molte società di sondaggi affidabili tra cui scegliere, ma potresti limitarti a 3-5 all’inizio. Prendi parte alle società di sondaggi che ti offrono un importo decente e smetti invece di usare i servizi che non meritano il tuo tempo.
Negli ultimi anni sono nati molti di questi siti e così come hanno aperto poi hanno chiuso, lasciando a bocca asciutta e senza pagamenti chi ha lavorato con loro.
Per rimanere sempre aggiornato su questo mondo (ed evitare le fregature), ti consiglio di dare un’occhiata al sito di riferimento del settore. Clicca qui per andare al sito e informarti su come ottenere il massimo da questa tipologia di lavoro.
Aprire un Blog
Uno dei modi più popolari e più semplici per fare soldi online è creare un tuo blog.
Puoi aprire un blog gratuitamente intorno a qualsiasi argomento che ti appassioni, ma potresti anche prendere in considerazione la possibilità di scegliere un mercato di nicchia redditizio se intendi fare soldi con il tuo blog.
Usa il tuo blog per condividere hobby, pensieri e passioni con gli altri e usa la tua pagina per creare connessioni reali con le persone. I meccanismi sono semplici e potrai trarre profitto dal tuo blog tramite la pubblicità online (ad es. Google Adwords) e il marketing di affiliazione.
Questo è uno dei modi più veloci per ottenere il tuo pezzo di “immobili virtuali“.
Marketing di affiliazione
Anche se non hai i tuoi prodotti o servizi da vendere, il marketing di affiliazione ti dà la possibilità di guadagnare commissioni elevate attraverso una serie di vendite una tantum.
I commercianti online ti forniscono un sito web affiliato (o un semplice link di monitoraggio affiliato) e supporto marketing: tutto ciò che devi fare è promuovere l’azienda con il tuo link tramite social media, motori di ricerca o magari tramite il tuo sito web o blog..
Tutto quello che devi fare è scegliere un mercato redditizio, promuovere i prodotti come affiliato e guadagnare una commissione ogni volta che viene effettuata una vendita. Il marketing di affiliazione è uno dei modi più veloci e semplici per fare soldi online.
Avvia un e-commerce
Un’altra grande opportunità per fare soldi online è con un sito / negozio di e-commerce.
Il modo più comune (e senza problemi) per farlo è tramite drop shipping: prendi semplicemente gli ordini sul tuo sito web e usi una fonte di terze parti che produce e spedisce i prodotti per te.
La cosa fondamentale che dovrete fare è concentrarvi su una nicchia specifica ed essere un negozio specializzato che si rivolge solo a quel mercato.
Pubblica online
La pubblicazione di ebook è un ottimo modo per guadagnare reddito passivo, crescere in progetti più grandi e stabilire la tua autorità come esperto nel tuo mercato.
Con strumenti semplici da usare, accesso a grafica di outsourcing, cover design, ecc. chiunque può auto-pubblicare un libro e avere la stessa presenza professionale e credibilità di una grande casa editrice. Non solo puoi vendere ebook su piattaforme come Amazon.com ma puoi anche farlo direttamente dal tuo sito, questo ti permetterà di vendere i tuoi ebook a prezzi più alti e ottenere tutti i profitti.
Freelance online
Se possiedi specifiche abilità di scrittura/giornalismo o sei esperto in vari domini IT/software, il freelance potrebbe rivelarsi una fonte di lucro Sempre più spesso le aziende implementano una strategia di content marketing e si rivolgono a fonti esterne per incarichi specifici.
Anche le competenze semplici come l’immissione dei dati possono essere di tuo gradimento, a condizione che tu possa offrire almeno 5-10 ore settimanali.
Tutto ciò di cui hai bisogno è un computer con una connessione a Internet e il desiderio di costruire una clientela rispettabile. Le probabilità sono che queste opportunità ti permetteranno di acquisire preziose esperienze e abilità che si dimostreranno preziose nella tua attuale attività e carriera professionale.
Coaching e consulenza online
Con il basso costo della comunicazione e della tecnologia, puoi connetterti con chiunque in tutto il mondo.
Se stai già guadagnando online vendendo informazioni online tramite libri Kindle, marketing di affiliazione o i tuoi prodotti di informazione come menzionato sopra, hai sicuramente l’opportunità di aggiungere coaching e consulenza online come fonte di guadagno.
La maggior parte dei tuoi clienti apprezzerebbe l’opportunità di parlare con te per rispondere a domande specifiche e ricevere consigli personalizzati.
Con strumenti come Skype, videoconferenza e tecnologia webinar puoi offrire chiamate individuali, sessioni coaching di gruppo e piccole riunioni.
Fare soldi online è sorprendentemente facile una volta che hai deciso di raggiungere determinati obiettivi di reddito. Idealmente, le attività che scegli di intraprendere sono divertenti, sfruttano i tuoi talenti e interessi, sono degne del tuo tempo e offrono un equo compenso.
Partita IVA o non Partita IVA, questo è il problema.
Quando quattro anni fa aprii la Partita IVA ero molto spaventato. Lo ero perché semplicemente nessuno della mia famiglia ne ha mai posseduta una. Mia madre è casalinga, mio padre fa il macchinista (che lavoro stupendo! Da piccolo mi portava con lui nella cabina del conducente del treno. Un’infinità di pulsanti e lucine e da lì e vedevo i binari scorrere sotto il treno), mio fratello lavora come responsabile della qualità in un’azienda che produce elicotteri, un mio zio lavora in posta e l’altro fa il poliziotto (non potete immaginare quanto sia comodo avere uno zio poliziotto 😀 ).
Insomma, nessuno poteva dirmi come muovermi. Soprattutto nessuno mi incoraggiava in questa scelta. Avendo tutti dei lavori come dipendenti mi dicevano “chi te lo fa fare” oppure “ma sei sicuro di riuscirci?“. Devo solamente ringraziare la mia tenacia e la mia determinazione in tutto questo, altrimenti se avessi dato retta a quelle voci, a quest’ora non sarei qui a scrivere questo post. In questo, i miei 18 anni di studio di pianoforte mi sono stati sempre d’aiuto. È lì che il mio carattere si è temprato.
Dovevo sostenere esami, studiare per 3 o 4 ore tutti i giorni, anche quando non ne avevo più voglia. Dovevo sgobbare, testa bassa e non ascoltare nessuno. Dovevo rinunciare a feste di compleanno, a serate al cinema o in discoteca con gli amici. Tranne una volta e me la ricordo ancora… ero andato in questa festa in discoteca. Avevo 19 anni e l’indomani avevo un esame importante al Conservatorio di Como. Dicono sempre di “svagarti” la sera prima, che non serve a niente restare sui libri fino all’ultimo secondo. Beh, devo dire che avevo seguito il consiglio alla lettera. Andai in discoteca e ci stetti fino alle 4 di notte. Eravamo rimasti in discoteca solo io e pochi di noi fin quando il Dj dalla consolle mise “Perdere l’amore” di Massimo Ranieri con il famoso inizio “e adesso… andate via!” Lì capimmo che forse era ora di smammare. 😀
Insomma tornai a casa alle 5, l’indomani avrei avuto l’esame alle 11.00, avrei giusto riposato qualche oretta e poi sarei andato in Conservatorio. L’esame che dovevo sostenere era il dettato musicale, ovvero una prova sostanzialmente di ascolto. Inutile dirti che mi fischiavano ancora le orecchie e a mala pena riuscii a sentire mia madre quando mi disse “preferisci il latte o una bella spremuta di arancia?”
Morale della favola, mi presentai a quell’esame e presi 4. Ma chiudiamo questa parentesi simpatica e torniamo a noi.
Nessuno dunque poteva indicarmi a chi rivolgermi, come fare, dove andare ma soprattutto quanto avrei pagato. Chi non conosce questo mondo vede la Partita IVA come un grande mostro da combattere. Quando inizi un Business non sei già ricco. Tutto comincia piano piano, un piccolo passo per volta. E quando vedi che ti si potrebbero aprire davanti a te diverse porte, ti rendi conto che è il momento di fare sul serio. Non hai ancora molti soldi in tasca però per farli, aprire la partita IVA è l’unica soluzione.
Così andai da una commercialista che mi spiegò nel giro di 20 minuti come funziona il sistema. A dire il vero non ci avevo capito un granché. Aveva dato molte nozioni per scontato e avevo molti dubbi. Ad ogni domanda che le facevo le mi rispondeva dicendo “ma a quello ci penso io, non si preoccupi”. Non è un preoccuparsi ma piuttosto un essere informato. È come quando vengono a lezione di pianoforte alcuni allievi e mi chiedono “ma poi quale sarà il programma delle prossime lezioni?” Ti immagini se rispondessi con “a quello ci penso io, non ti preoccupare”. Per carità, è l’insegnante che decide dall’alto della sua esperienza, ma è anche giusto allo stesso tempo soddisfare l’esigenze dell’allievo.
Insomma, siccome quella commercialista non mi aveva convinto, feci altri due colloqui con altri due professionisti. Questa volta riuscii ad avere tutte le informazioni di cui avevo bisogno, anche se a caro prezzo. Il primo era un tipo molto serio, sembrava ben informato e sapeva come fare bene il suo lavoro (o così sembrava). Il secondo, che è quello con cui collaboro tutt’ora, era invece un tizio molto più umano e mi faceva sentire a casa mia, pur mostrandomi la sua competenza.
Aprire partita IVA Online
Nel 2018 è possibile addirittura aprire partita IVA stando comodamente a casa tua. Non c’è bisogno di spostarti o di andare a “caccia” del commercialista più competente e che magari non abiti troppo lontano. Puoi iniziare a regolarizzare la tua attività con qualche click dal tuo computer.
Grazie ad una collaborazione di fiducia tra Guadagno col blog e Fiscozen, potrai accedere al servizio usufruendo di un coupon sconto di €50 sul servizio. Accedi cliccando sul pulsante che trovi qui sotto.
Dichiarare i propri guadagni online
Ma è sempre indispensabile aprire la Partita Iva? Oppure ci sono dei casi in cui è possibile farne a meno? Qual è il regime fiscale più conveniente per te? Quali sono le cose a cui dovrai fare attenzione e quali possono essere le fregature? Tutte queste cose le puoi trovare nel report realizzato da avvocatiadomicilio.
Esistono una sorta di regole, che chi fa blogging conosce. Si tratta di regole generali apprese soprattutto grazie alla propria esperienza. Non si tratta di cose trascendentali, anzi, in molte di queste cose ci puoi arrivare ad intuito, ma leggerle ti aiuterà a renderle consce. Partiamo con la prima regola.
Ascolta il tuo pubblico
Ascoltare i propri lettori è alla base del successo. Quanti blog ho visto crescere dal nulla e questi blog, nel corso del tempo, sono riusciti a mettere su una bella community. Peccato che questa community rimaneva abbandonata a sé stessa. Nessuno prendeva in considerazione le loro idee, proposte, necessità e i commenti rimanevano privi di risposta.
Rispondi sempre, a qualsiasi commento e nel più breve termine possibile.
Se nel tuo blog non c’è abbastanza discussione non farne un dramma. Oggi i social network come Facebook hanno tagliato le gambe alle discussioni. È più semplice commentare lo stesso post su Facebook che sotto il post stesso. Tuttavia è possibile incoraggiare la discussione ponendo per esempio delle domande a fine articolo. Un blog con tono discorsivo, pur rimanendo professionale, incoraggia i lettori a partecipare. Chiedi perciò spesso pareri, lancia dei sondaggi, fa sì che tutti si sentano partecipi del tuo post.
Se fra i commenti troverai un utente che aggiunge del materiale di valore, non limitarti solamente a rispondergli con un “grazie” ma puoi prendere in considerazione l’idea di integrare il tuo post con quanto postato dal tuo lettore. In questo modo si può creare una grande sinergia fra te e chi ti segue.
Un modo potentissimo per incoraggiare l’interazione è quello di indire un concorso. Supponiamo che tu voglia rifare il logo del tuo blog e per farlo crei un concorso sul tuo blog o sulle tue pagine social. Nel concorso chiederai agli utenti di disegnare un logo con determinate caratteristiche e il migliore sarà scelto come logo ufficiale del blog.
In questo modo l’utente di sente interpellato e carico di responsabilità. È come se in quel momento si facesse carico del tuo brand. Si sentirà importante e se aderirà al concorso si sentirà anche un po’ parte del tuo team.
Per la 43esima edizione del Super Bowl,un’azienda ha sponsorizzato un concorso per spot pubblicitari proposti dal pubblico che sono stati poi pubblicati online. A quel punto gli spot sono stati poi sottoposti ad una serie di votazioni fino a selezionare il vincitore. Lo spot vincitore è stato realizzato da un dilettante lettore dell’azienda che è poi realmente andato in onda durante il Super Bowl nel 2009. Quello spot, tra l’altro, è stato acclamato come miglior spot del Super Bowl ed è stato vincitore anche di diversi altri premi.
Usa immagini e foto Libere
Altra regola fondamentale e da non sottovalutare, è quella di utilizzare immagini non protette da copyright. Ogni foto o immagine ha una paternità, e oggi nell’era digitale è semplicissimo prendere una foto e spacciarla per propria anche se quella foto contiene la firma dell’autore. Basta ritagliare l’immagine in quel punto e diventerà un’immagine anonima. Bisogna solamente pensare che dietro ad ogni cosa ci sia un lavoro. Le immagini non si creano da sole. Dietro ad un bellissimo paesaggio c’è stata dietro una persona con una macchina fotografica e bisogna avere rispetto per quella persona. Perciò quando cerchiamo delle immagini per il nostro blog, evitiamo di prenderle da Google a meno che noi non andiamo a filtrarle:
Solo in quel caso potrai prendere le immagini che desideri e inserirle nel tuo Blog. Altrimenti il sito che consiglio sempre per scaricare immagini e riutilizzarle è pixabay. Sito in italiano, facile da utilizzare, veloce e con immagini professionali. Lì trovi il meglio del meglio e tutto gratuitamente.
Sempre per stimolare l’interazione col pubblico potete creare uno spazio dove i vostri lettori possano esprimersi attraverso un immagine. Per esempio se vendi delle magliette del tuo blog, puoi inserire in una pagina tutte le foto dei lettori che indossano la tua maglietta. In questo modo fai notare a tutti che c’è una community di appassionati che ti segue e i tuoi lettori si sentiranno importanti poiché compariranno in una pagina apposita del blog.
Come si può ben capire da questi esempi, i dialoghi sul blog avvengono non solo tramite testo, ma anche attraverso altri contenuti. Incoraggiando i lettori a condividere contenuti con te, anziché limitarti a trasmettere informazioni e basta, creerai un diverso livello d’interazione e di coinvolgimento.
Renditi davvero utile
Aprire un blog per scrivere un articoletto di 300 parole non ha senso. Vuoi un esempio? Guarda Salvatore Aranzulla. I suoi post sono delle vere e proprie guide utili dove spiegano passo per passo quello che devi fare, nei minimi dettagli. Dai un’occhiata a questo suo articolo e ti renderai conto di cosa sto parlando. La rete è piena di articoletti che non valgono nulla, devi pensare a diversificarti. Ci sono tante persone di esperienza, che alcuni definiscono “guru” che ti insegnano a mettere in piedi un blog e a farlo diventare una macchina macina soldi, ma pochi riescono a rispettare queste poche indicazioni e a entrare nell’ottica del blog come lavoro.
“Perché dovrei spendere 3 ore della mia giornata per fare un articolo sul mio blog, gratuitamente e che magari avrà 20 visualizzazioni”?
Questa è l’obiezione che sento di più in assoluto. Rispondo sempre dicendo che se vuoi ottenere devi fare. Fai, sacrifica il tuo tempo libero, sacrifica gli amici, sacrifica le uscite serali. Tutti i progetti, nel primo periodo sono sfiancanti. Ci sono spese, imprevisti, devi cercare di far decollare la tua attività. Solo quando riscontrerai un certo ritorno dell’investimento allora potrai provare a spingere di meno e goderti un po’ la libertà ma all’inizio, tutti gli imprenditori si fanno il culo.
Guarda là fuori. È pieno di colossi. Multinazionali di ogni tipo, centri commerciali che vendono di tutto, mega store, e tu imprenditore vorresti aprire un tuo piccolo negozio con questa competizione? Sarebbe un suicidio. Oppure stanno aprendo i negozi Amazon, negozi fisici veri e propri:
Solo un folle andrebbe a competere ma gli imprenditori sono tutti folli. Niente ti da la sicurezza che ci riuscirai. Nessuno potrà prometterti garanzie. I soldi, il lavoro e i clienti, te li dovrai procurare tutti da solo.
La stessa cosa funziona anche sul Web. Vuoi aprire un sito di guide? “C’è già Aranzulla!” Ok, è vero, ma il tuo sito può essere un buon concorrente, soprattutto se riuscirai a dare qualcosa di più. Per esempio Aranzulla non crea dei video. I suoi sono solo contenuti testo e immagini. Perché niente video nel 2017 che siamo nell’era dei video? Perché i video mostrano un volto e una voce e non sono dimandabili ad altri. Tu pensi che lui, oggi, scriva tutti gli articoli sul suo blog? Non penso proprio. Avrà una redazione di Ghost writer. Lui se la spasserà da qualche parte o metterà naso in nuovi Business.
Perciò non temere la concorrenza e fai del tuo meglio per essere il migliore.
Parliamo spesso qui, su Guadagno col Blog,di quali siano le operazioni da compiere per portare il proprio Blog al successo. Se è vero che queste operazioni ti avvicinano sempre più, mattone dopo mattone al tuo obiettivo, è altrettanto vero che mosse sbagliate ti fanno arretrare. Alla fin fine, un po’ come tutto nella vita funziona in questo modo: è difficilissimo fare un passo avanti, ma è facilissimo farne 3 indietro.
Ecco perché mi è venuta l’idea di scrivere questo post, per evitare che tu possa commettere degli errori, retrocedendo clamorosamente. Partiamo con il primo errore.
1. Lavoro tanto così produco di più
Questo è un errore che ho commesso troppe volte in passato.
Un paio di volte al mese parto da Varese (dove abito) per andare a Grosseto, dove ho la sede fisica del mio portale Pianosolo.it. Tutte le volte che andavo in passato a Grosseto, volevo sfruttare al massimo quei 3-4 giorni per dare un senso al viaggio e cercare di ottimizzare il tutto. Iniziavo a lavorare alle 8.30 e smontavo alle 23.30/00.00.
Inutile dirti che era più il tempo dedicato ai piccoli pisolini che quello effettivo di produzione.
Azzerare il tempo libero che hai a disposizione non fa altro che abbassare la tua capacità di concentrazione e aumentare i tuoi livelli di Stress.
Quante sono state quelle persone che hanno detto: “Basta! non voglio più lavorare per nessuno! Se devo lavorare, preferisco farlo per me stesso e mi metto in proprio!” A che prezzo però? Lavorando il doppio delle ore che facevo prima? Ne è valsa davvero la pena? Certo, stando in proprio hai più libertà di iniziativa ma se non hai il tempo libero… a che serve? Non deve funzionare così, il tuo tempo libero è sacro.
Più lavori come un matto e più ti sembra di non andare in nessuna direzione. Vedi, amico mio, c’è una differenza sostanziale tra il lavoro e il business. Il Business deve funzionare anche senza la tua presenza. Certo, ci impieghi molto per farlo partire, ma poi una volta partito… fila liscio da sé! Nel lavoro invece devi essere sempre presente per farlo funzionare.
2. Avviare un Blog perché pensi di avere avuto l’idea geniale
Un altro grande errore è quello di aprire un nuovo blog perché si pensa di avere avuto l’idea geniale. Non vorrei smontare il tuo entusiasmo ma di idee geniali ne nascono poche e se davvero arrivano, devono anche essere messe in pratica con tutti i passaggi che ne comporta.
Il paragone che voglio farti è quello con McDonald’s. Tu pensi che i panini che fanno siano i migliori di tutti? Io credo che non sia difficile trovare qualcuno in grado di fare panini migliori e con una carne di qualità superiore. Tuttavia perché McDonald’s fa milioni e milioni di euro l’anno e le altre aziende no? Te lo dico io.
Tutte le operazioni, ogni singola operazione, è stabilita da una procedura e ogni procedura, prevede un sistema di controllo. In questo modo, McDonald’s ha saputo creare in tutto il mondo , in qualsiasi lingua e cultura, sempre lo stesso risultato, sempre la stessa qualità.
Risultato? Ragazzi italiani, americani, cinesi, brasiliani, australiani e di tutto il mondo, realizzano hamburger sostanzialmente identici.
Inoltre, è un sistema che non richiede mesi di addestramento o una laurea specifica. Anzi, McDonald’s è particolarmente adatto a chi non ha formazione specifica e vuole trovare un primo impiego.
L’errore classico sta quindi nel pensare di avere avuto l’idea geniale e che presto tutti parleranno del nostro nuovo blog. Quasi sempre va a finire che l’idea non è così rivoluzionaria e che non è detto – anche se lo fosse davvero – che il mercato recepisca la tua innovazione in questo momento. Non è solo l’idea geniale a portare avanti l’idea stessa. Ci vuole la genialità per sviluppare a far crescere il progetto.
L’idea e il prodotto non sono importanti. Come dicevo prima, tutti siamo in grado di fare Hambuerg migliori di McDonald’s. Ma McDonald’s vince non per l’idea o il prodotto, ma per il sistema generale in cui l’idea e il prodotto vengono inseriti. Il sistema di McDonald’s permette di duplicare a piacimento il business ottenendo sempre gli stessi risultati: Stesso ROI (Return of Investiments) e stesso ROE (Return of Equity), stesso cash flow.
La regola dunque è che i profitti devono essere duplicabili. Se hai realizzato un blog di successo in un dato settore, dovresti allora riuscire a duplicare i tuoi risultati anche in altri settori utilizzando le stesse strategie e gli stessi strumenti. O più semplicemente puoi tradurre il tuo Blog in tutte le lingue del mondo e ottenere questi risultati. Se i risultati non sono duplicabili allora non hai creato un Business ma ti sei comprato un lavoro, che è sempre una buona soluzione ma non la migliore. La migliore sai qual è? Quella dove tu puoi lasciare che i tuoi Business vadano in automatico mentre te ne vai in vacanza!
Creare un business duplicabile significa creare un business che non dipende da te. Tu, imprenditore, puoi indicare la strada, motivare il personale, avere la visione, ma tutto il resto lo devi far compiere a chi lavora per te. Nel momento in cui un Business funziona allora devi pagare persone per lavorare al posto tuo. Ovviamente pagherai queste persone con parte delle entrate che ricaverai dal tuo modello di Business.
3. Non avere il team di dipendenti/collaboratori giusto
Abbiamo già parlato in diversi articoli di quanto i collaboratori siano importanti e di quando è importante motivarli. Creare unteam affiatato è alla base della riuscita di qualsiasi Business. Ecco alcuni spunti sul come relazionarti al meglio con i tuoi collaboratori:
rendili responsabili: fai in modo che le conseguenze del proprio lavoro ricadano direttamente su di loro, sia nel bene che nel male. Assicurati però di aver fornito a lui tutti gli strumenti adatti per poter realizzare un buon lavoro;
definisci obiettivi chiari e misurabili: scrivi un elenco di obiettivi e fai in modo che i tuoi collaboratori ne abbiano sempre una copia sotto mano per non perdere di vista il risultato;
comunica in modo chiaro: non parlare ai tuoi collaboratori con paroloni ma utilizza un linguaggio con il quale sei sicuro che ti possano seguire tutti. Se alcuni passaggi non saranno chiari non aver paura di perdere tempo ripetendoli;
programma riunioni regolari: gli incontri periodici sono importanti per tenersi informati sulla progressione del lavoro e correggere eventuali scostamenti dal piano previsto. Meno riunioni fai, più è probabile che gli obiettivi iniziali passino in secondo piano;
non fare eccezioni: stabilisci delle regole e rispettale, tu in primis. Gli americani dicono Monkey see, monkey do, ovvero, quello che tendiamo a riprodurre è quello che vediamo. Dai il buon esempio, vale più di mille parole, riunioni o comunicazioni scritte.
4. Non calendarizzare i propri articoli
Il Blog, per essere professionale, deve pubblicare gli articoli con una certa cadenza. Non seguire me su Guadagnocolblog che purtroppo, non riesco a pubblicare con costanza, ma seguimi invece su Pianosolo, e noterai come la mia redazione pubblica contenuti freschi, di qualità e con costanza. Bisogna darsi dunque delle scadenza e programmare già con anticipo che tipo di articoli pubblicare e quando.
Solitamente, quando ho del tempo libero, mi “diverto” a programmare un po’ di articoli per i vari blog che gestisco. In questo modo mi porto avanti il lavoro e posso anche permettermi di andare in vacanza una o due settimane. L’importante è dunque mantenere costante la propria presenza.
Una cosa che ho notato con molto dispiacere è la presenza di grandi meteore nel settore dell’Internet Marketing. Hai presente tutte quelle persone che ti insegnano a guadagnare online promettendoti guadagni astronomici? Ecco, quelle persone puntano con grande aggressività ad una nicchia, fanno due spiccioli e poi scompaiono.
Perché scompaiono? Per le seguenti ragioni:
Non hanno più nulla da dire sull’argomento;
Si sono resi conto che il tempo che investono nel fare questa attività non gli viene ricompensato abbastanza;
Sono riusciti a truffare qualcuno e quindi devono ora levare le tende.
5. Non essere il capo del proprio Blog
Questo è un grande errore: non avere completo potere decisionale.
Puoi avere quanti più dipendenti e collaboratori possibili, ma tu devi avere la possibilità di decidere, sempre. Se lasci che la tua idea iniziale vada anche in mani di altri, allora non diventerà più la tua idea ma bensì la vostra e quando ci sono più teste è davvero difficile andare d’accordo. Per la maggior parte delle volte ci si riduce a situazioni di stallo.
Dividere il proprio Blog con qualcuno significa cominciare un lungo percorso di negoziazioni e trattative, per qualsiasi questione, nel momento in cui dovessero nascere dei disaccordi fra i soci. Pensa a cosa accade spesso fra i parenti in caso di eredità: i problemi personali prendono il sopravvento sulle scelte che razionalmente dovrebbero compiere e il patrimonio viene dilapidato tra avvocati e spese varie.
Sotto questo punto di vista le società sono un po’ come delle famiglie, permeabili al carattere dei soci e ai loro umori. Per questo motivo non entro più in società in cui non ho almeno il 51% del potere decisionale.
6. Perdere il Focus
Immagina di avere aperto un negozio di vendita di macchine fotografiche ma di ritrovarti poi anche a fare da sviluppo di fotografie, stampa e post produzione. Diversificare le attività significa sicuramente essere più duttile ma allo stesso tempo rende meno definite le linee che determinano il tuo carattere.
Tutte le volte che vado a Grosseto a lavorare per Pianosolo, andiamo spesso in un ristorante – ora mi sfugge il nome – dove cucinano esclusivamente col pesce e a base di pesce. Se tu avessi voglia di una cotoletta… non te la danno! Se avessi voglio di un bel panino… non te lo fanno! Hanno fatto una scelta, chiara e consapevole. Pur di perdere clienti, mantengono ferma la propria linea. D’altronde, non farebbero una bellissima figura a definirsi a base di pesce se poi ti danno anche la carne.
Se cerchi invece di fare tutto, rischi di fare tutto e di farlo male. Meglio poche cose ma di qualità.
In generale, si può dire che la sensazione di poter influenzare il proprio successo in modo decisivo proviene da intensi ricordi emotivi, che, di solito, si riferiscono a successi « sudati », conquistati grazie al proprio impegno.
Solamente i successi ottenuti con l’impegno danno la
sensazione di essere un vincente. I successi casuali o di
scarsa entità sono soltanto incoraggiamenti di breve durata.
È qualcosa di molto simile al «sapere tacito ». Anche qui i venditori migliori dispongono di un’ottima memoria, alla quale sono in grado di attingere nelle situazioni decisive per propiziare il successo. In altre parole, dispongono di una formidabile «gestione dei ricordi». Una caratteristica che offre diversi vantaggi, in quanto i venditori migliori:
Si ricordano bene e in fretta dei successi precedenti.
Oltre a ricordare i metodi che in passato li hanno portati al successo, sono in grado di rievocare anche le sensazioni pro
In tal modo, hanno anche la conferma della loro capacità e della loro competenza, che culmina nella convinzione che, se ce l’hanno fatta in passato, ce la faranno ancora.
Grazie a questi ricordi — dei metodi, delle sensazioni e della propria competenza —, provano una sensazione di fiducia in se stessi che spazza via ogni paura, permettendo loro di concentrarsi sull’impegno che li attende.
Liberi da qualsiasi pensiero negativo, sono in grado di esprimere tutto il loro potenziale.
La « marcia in più » dei tennisti più forti
Nel tennis si parla di « big points », ossia dei punti decisivi. Sono i colpi che, alla fine, risultano determinanti per l’incontro. Per lo più, si tratta di colpi assai difficili, per esempio un rovescio su una palla bassa veloce scagliata in un angolo del campo. Proprio da qui parte il nostro studio. Gli psicologi dello sport dell’Università di Magonza hanno condotto una ricerca su ciò che accade nella mente dei migliori tennisti nelle situazioni di estrema difficoltà, confrontandolo con ciò che avviene nella mente dei giocatori delle categorie inferiori. Ecco il sorprendente risultato.
Quando uno dei tennisti migliori corre verso una palla difficile, i suoi impulsi cerebrali sono lenti: il giocatore è concentrato solo sul colpo successivo e non pensa a nient’altro. Contemporaneamente, dentro di lui si svolge un dialogo interiore positivo, accompagnato da immagini di situazioni precedenti che ha saputo affrontare con bravura e che gli confermano la sua capacità. Entrambi questi fattori — la concentrazione sul colpo e la conferma della propria competenza — permettono al campione di dare il meglio di sé.
I tennisti delle categorie inferiori, invece, reagiscono in modo opposto. Quando uno di questi giocatori si precipita verso una palla difficile, i suoi impulsi cerebrali sono frenetici. Al contrario dei tennisti più forti, questi non si concentra solo sul colpo, ma pensa anche alle conseguenze di un possibile sbaglio, che potrebbe fargli perdere il game e il set. Poi, invece di cercare una conferma della propria competenza, tende a ricordare le situazioni passate in cui ha fallito un colpo simile. Con queste immagini negative che gli scorrono nella mente, unite a un dialogo interiore concitato, il giocatore, di solito, sbaglia il colpo, così come inconsciamente già sa e si aspetta.
Quale conclusione possiamo ricavare da questo studio? Soltanto la completa concentrazione sul cliente, accompagnata da immagini incoraggianti dei successi precedenti e da un dialogo interiore positivo, genera nel venditore quell’aspettativa positiva che gli permette un’azione ottimale.
L’esempio che segue ci dimostra quanto sia importante «immagazzinare» ricordi intensi e incoraggianti, in grado di confermarci la nostra competenza nelle situazioni più difficili.
Presentarsi da venditore vincente
Ilfamoso alpinista estremo austriaco Bubendorfer ha detto in una conferenza: «Il primo appiglio è decisivo per il successo della scalata». Con questa frase intendeva dire che, se non sceglie la via giusta fin dal primo passo, egli non avrà la possibilità di raggiungere la vetta in un tempo stabilito, e poiché fa arrampicate senza zaino e non ha niente per ripararsi, ciò potrebbe avere per lui conseguenze mortali. Traducendo queste parole a uso del venditore, diremo che:
La vendita si conquista o si perde davanti alla porta.
Se, quando mi trovo davanti alla porta chiusa, non credo in me e nel mio successo, nel prodotto che vendo e nella sua utilità per il cliente, allora ho già perso. Perché non mi presenterò al cliente da vincente, bensì come un perdente. Ma i clienti ‘acquistano soltanto dai vincenti!
Il primario di una grande clinica una volta mi ha confidato: «Capisco se un rappresentante farmaceutico ha qualcosa di nuovo da propormi da come entra nella stanza ».
Da che cosa lo capisce? Dal fatto che gli informatori farmaceutici, quando portano con sé una novità, hanno il volto raggiante: l’atteggiamento schietto e sicuro di sé fa capire che hanno in serbo qualcosa d’importante. Chi si sente un vincente comunica questa impressione anche agli altri. Se, invece, un informatore farmaceutico si reca a un appuntamento con i preparati di sempre, allora è probabile che si presenti con l’atteggiamento da perdente, perché sa di aver già parlato di quei prodotti e di aver già detto le stesse frasi. Con il risultato che il primario, oberato d’impegni, perderà subito interesse e, nel giro di pochi secondi, lo spedirà dalla sua assistente, dicendogli di lasciare i campioni a lei.
Soltanto il vincente ha l’opportunità di fare un’esposizione ampia ed esauriente.
Un venditore deve sentirsi un vincente davanti alla porta del cliente. Deve percepire la fiducia nel proprio successo. E questa sensazione ce l’ha quando sa di poter presentare al cliente un prodotto davvero interessante o vantaggioso. «Quando vado da un cliente, devo avere con me qualcosa di esplosivo », diceva un rappresentante di mia conoscenza.
Dal momento, però, che non possiamo disporre ogni volta di un prodotto nuovo, abbiamo bisogno di qualcos’altro, qualcosa di « unico », per sentirci vincenti davanti alla porta. Per esempio, di un’informazione interessante. Ci sono tre cose che interessano a ogni cliente:
un’informazione interessante;
una presentazione che gli offra un vantaggio;
il racconto di successi o d’insuccessi altrui che consideri importanti per sé.
Durante i seminari, mi viene chiesto spesso dove si possano attingere notizie che suscitino interesse. La mia risposta è sempre la stessa: «Le idee e le soluzioni migliori vengono sempre dai clienti».
Le idee, le informazioni, gli esempi e gli argomenti migliori vengono dagli stessi clienti, purché li si osservi con attenzione e li si interroghi.
Il vostro lavoro comincia con l’attività d’informatore. Tenete occhi e orecchi sempre aperti per ottenere buone informazioni, che poi riferirete ad altri clienti in cambio delle loro informazioni. Per me, un buon venditore è come un’enciclopedia ambulante he conosce il proprio settore come le sue tasche. È una sorta di centro di raccolta di nuove informazioni.
Supponiamo che in una giornata facciate visita a dieci clienti e otteniate, grazie alle vostre domande e all’osservazione, una sola buona informazione da ciascuno: alla fine del mese avrete collezionato circa duecento nuove informazioni. E, anche se doveste ricavare una buona informazione solo da un cliente su dieci, in un mese ne avrete ottenute pur sempre una ventina! Più che con i vostri argomenti, otterrete i maggiori successi grazie a buone domande sui migliori argomenti, racconti, informazioni ed esperienze dei clienti!
Perché solo pochi sono dei venditori vincenti?
Per tre ragioni:
I perdenti sottovalutano l’importanza della preparazione e vi dedicano troppo poco tempo. Credono che sia preferibile visitare il maggior numero di clienti. Ma è vero il contrario! Dovreste dedicare almeno un decimo del vostro tempo alla preparazione e alla riflessione: se lavorate, poniamo, cinquanta ore alla settimana, dovreste riservarne almeno cinque per quello. Quando Reinhold Messner scala una vetta himalayana, l’ascensione, compreso il periodo di acclimatazione, durerà forse un paio di mesi. Ma per preparare l’impresa ci vogliono almeno due anni. La preparazione dà sicurezza e fiducia in se stessi.
I perdenti devono lottare con il proprio ego. Pensano troppo a sé e poco ai clienti. Interessati essenzialmente al profitto, trascurano i desideri degli interlocutori. Parlano soltanto dei loro prodotti, invece d’informarsi sulle esigenze dei clienti e di aiutarli a risolvere i problemi. Cercano di confutare le loro obiezioni, anziché domandare quali siano le ragioni della loro perplessità. In breve: trasudano egoismo, attirando scetticismo. Si mettono sotto pressione da soli e generano stress. Comportandosi in questo modo, dimenticano una vecchia regola: il cliente è interessato solo all’offerta di chi si interessa a lui.
I perdenti credono di sapere già tutto. Cercano di dare l’impressione di essere onniscienti per nascondere i punti Considerano ogni domanda sgradita dei clienti come un attacco, e ogni silenzio come un’ammissione della loro ignoranza. In definitiva, se il venditore non ha la pretesa di sapere tutto, neanche il cliente avrà la pretesa di conoscere già tutto.
E ora facciamo un passo avanti. In un seminario sulla vendita, i partecipanti si sono occupati della questione che analizzeremo nel paragrafo seguente.
Che fanno di diverso i vincenti?
Ecco quali sono state le risposte dei partecipanti al seminario. secondo loro, i vincenti:
Credono in se stessi, nel loro successo, nel loro prodotto e nella sua utilità per il cliente.
Sanno che, grazie alle preziose informazioni di cui dispongono, un colloquio con loro costituisce già di per sé un vantaggio per il cliente.
Hanno una grande fiducia in se stessi per via dei numerosi
Si presentano al cliente come persone cordiali e ottimiste, esercitando in tal modo un influsso positivo.
AI primo incontro con il cliente, i vincenti drizzano le antenne e sono in grado di trovare buoni appigli già nei primi dieci secondi.
Preparano in anticipo il loro discorso, dando così un’impressione di sicurezza e di fiducia in se stessi.
Sono concentrati sul cliente in ogni fase del colloquio per individuare e capire le sue idee e le motivazioni che lo
Prima del colloquio, si pongono un obiettivo (ideale) e s’impegnano per raggiungerlo, ossia per ottenere un risultato.
Vogliono avere successo e non si arrendono facilmente di fronte a un rifiuto.
Sono flessibili e non esitano ad adottare strategie diverse quando non ottengono i successi sperati.
Si aspettano sempre il meglio. Programmano se stessi per il successo e si premuniscono contro gli insuccessi.
Come affrontare le trattative
Il compratore ha meno tempo di una volta. Sarà disposto a dedicarvi 20 minuti, non di più, perché c’è un altro colloquio che lo attende.
Gli appuntamenti si sono moltiplicati. Ormai, è quasi impossibile ottenere un appuntamento immediato. Può capitare anche di doverne fissare uno con sei mesi d’anticipo.
Il virus delle riunioni interne si diffonde a macchia d’o Il lunedì e il venerdì non vale neanche più la pena di telefonare: sono tutti in riunione!
La burocrazia interna è in aumento. Spesso, i compratori prendono tempo perché devono sottoporre le loro scelte all’organo decisionale competente.
Sempre più compratori tendono a trasformarsi in « rac-. coglitori di offerte ». Anziché prendere decisioni, hanno soprattutto il compito di collezionare offerte al ribasso (che consentano promozioni ecc.).
Tra i compratori cresce la paura di fare un buco nell’ac Temendo di perdere il posto di lavoro, vogliono prima essere certi delle prospettive di successo dei nuovi prodotti.
I compratori non decidono più da soli. Le decisioni vengono demandate sempre più spesso a un category-management, un’équipe composta da compratori e venditori.
I colloqui sono sempre più brevi. È necessario andare subito al punto, usando, per esempio, la formula: « Oggi vorrei discutere sei punti… »
Non c’è più tempo per le chiacchiere. E neanche per coltivare rapporti personali. Certi compratori non ne vogliono sapere nemmeno nel tempo libero!
Bisogna saper presentare subito il «piano vincente» in poche parole. Per esempio, dando informazioni precise sugli spot pubblicitari e sulle promozioni in programma.
I compratori temono il licenziamento. Ristrutturazioni, nuovi reparti, nuovi dirigenti, tagli alle spese e programmi per il mantenimento degli utili pendono come una spada di Damocle su di loro, minacciandone il posto di lavoro. Perciò vanno sempre sul sicuro e rinunciano a priori a qualsiasi esperimento.
L’intervallo fra un appuntamento e l’altro si fa sempre più lungo. Chi non riesce a far valere i propri argomenti durante un incontro non avrà un’altra opportunità prima di sei mesi, a volte un anno. «Mi occupo solo una volta all’anno dell’assortimento », ha detto un compratore.
È indispensabile essere in perfetta forma. In occasione di una visita, bisogna essere in grado di eseguire una presentazione magistrale. Altrimenti, l’opportunità sarà persa e il posto verrà preso da un concorrente.
E necessario presentare un intero assortimento. Non più singoli prodotti, come un tempo. Il compratore vuole farsi subito un’idea precisa dell’ottica globale e delle potenzialità dei prodotti. Niente va lasciato al caso.
Con la logorrea non si arriva più da nessuna parte. Così come è inutile fare gli spiritosi o parlare a vanvera. Il compratore non ha né tempo né pazienza per dare ascolto agli imbonitori.
Fate tesoro di questi suggerimenti: i venditori preparati e creativi sapranno sfruttarli per aumentare le opportunità. Le possibilità di successo potranno addirittura raddoppiare, se terrete presenti le raccomandazioni emerse dai colloqui con Armin Linhart e con altri venditori di successo.
Raccomandazioni per affrontare le trattative con i clienti
Convincete il compratore dell’« eccezionalità» della vostra offerta. Fategli notare soprattutto i dettagli che, spesso e volentieri, vengono considerati secondari: se non prevedete tariffe di deposito, se le ordinazioni possono essere differite entro l’anno, se avete a disposizione un parco veicoli moderno, se le consegne a domicilio sono gratuite, se avete turni di consegna settimanali regolari, se usate un sistema speciale di palette di carico ecc. Ricordate che niente si vende da sé e niente persuade il compratore al vostro posto.
Offrite al compratore un confronto qualitativo tra la vostra offerta e quella della concorrenza. Tenete presente che molti compratori non prendono appunti quando si parla di caratteristiche qualitative. Aiutateli fornendo comparazioni di mercato scritte, in cui siano messe in rilievo le differenze.
Nel corso della trattativa, mostrate i vantaggi della vostra offerta. Non date per scontato che il compratore abbia in mente il vostro profilo qualitativo. Anche se i vantaggi che offrite sono per voi evidenti, fate in modo che l’interlocutore li abbia costantemente sotto gli occhi.
Suggerite al compratore soluzioni nuove e alternative per i suoi problemi. Mostrategli, per esempio, come potreste rendere il rifornimento più veloce, razionale o conveniente, oppure come ottimizzereste il magazzinaggio.
Fornite argomenti validi per la vendita. Convincete il possibile acquirente della migliore qualità dei vostri prodotti, che potrà essere usata come argomento dai suoi venditori.
Fate giungere al compratore un’eco del mercato. Ditegli, per esempio, che cosa pensano gli altri clienti della sua azienda e dei suoi prodotti, e qual è il loro successo di I compratori sono sempre molto interessati ad avere un feedback di questo tipo. Sono ansiosi di sapere se i loro sforzi per trattare al meglio con i fornitori hanno un riflesso positivo sul mercato. Non perdete l’opportunità di presentare la vostra offerta come un sostegno per il suo successo di mercato.
Riflettete bene prima di porre limitazioni alle consegne. Per esempio, pretendendo prezzi troppo alti per gli articoli poco redditizi, o addirittura rifiutando la fornitura. Tali limitazioni suscitano malumore nella maggior parte dei compratori e hanno conseguenze negative anche per gli altri articoli.
Tenete conto dell’influenza che i cambiamenti nel processo produttivo hanno avuto sugli ordini. Oggi l’industria tende a ridurre la produzione, appaltando a fornitori esterni la realizzazione d’interi componenti.
Offrite informazioni di prima mano. I compratori sono sempre più avidi d’informazioni confidenziali. Vogliono sapere che aria tira nel settore per non essere colti di sorpresa da fusioni, sostituzioni di personale, crisi finanziarie o sviluppi imprevisti del mercato, che potrebbero minacciare il loro posto di lavoro e la loro azienda.
Chiedete al compratore un’opinione sulla vostra azienda. Domandategli, per esempio, come vi vede rispetto ai concorrenti, quali sono i vostri punti forti e i punti deboli, che pensa di determinati prodotti, che esperienza ha avuto con i fornitori esteri ecc.
Stendete un profilo sintetico delle caratteristiche della vostra offerta. Mettete in rilievo le qualità principali dei vostri prodotti rispetto a quelli della concorrenza. Fate in modo che emergano anche gli svantaggi, perché i confronti netti sono quelli che rimangono più impressi.
Fate parlare il compratore del suo problema più pressante. Chiedetegli qual è il problema o la mansione che lo tiene più occupato. E questo che gli interessa veramente! Se riuscirete a offrirgli una soluzione, non solo assumerete ai suoi occhi il ruolo di consulente, ma farete anche ottimi affari con lui.
Non affrettatevi a proporre soluzioni. Spingete il compratore a parlare del suo problema più impellente, ma non proponetegli immediatamente una soluzione. Fategli qualche domanda per capire che cosa lo preoccupa e quali provvedimenti ha già preso. Prima di promettergli una soluzione, consultatevi con la vostra azienda.
Vincolate il compratore. Chiedetegli subito su quale volume di ordini potrete contare nel caso in cui siate in grado di offrirgli la soluzione adatta. Dalla risposta capirete fino a che punto è interessato a trovare una soluzione.
Come accrescere le persuasione con la fiducia
Fate attenzione alle parole. Le frasi che formulate diventeranno le vostre leggi. Se, per esempio, vi dite: «Non riuscirò mai ad avere un appuntamento con quel cliente», I vostra profezia si avvererà. Il mio consiglio è di formular frasi che mirino al vostro obiettivo, per esempio: «Come posso ottenere un appuntamento con quel cliente?»
Credete nelle vostre parole. Abbiate piena fiducia nelle frasi che formulate. Per esempio: «Sono convinto che riuscirò a far colpo sul cliente grazie al mio slancio e al mio entusiasmo». Chi esprime forti emozioni su qualcosa, l’attira a sé. Il mio consiglio è di credere nei vostri desideri e cominciare fin d’ora ad assaporare la gioia che proverete quando si esaudiranno.
Aspettatevi la realizzazione dei vostri desideri. Maggiore sarà l’aspettativa, prima arriverete al risultato sperato. Il mio consiglio è di fare tutto il possibile per accrescere l’aspettativa, per esempio preparandovi a fondo ed elaborando un’offerta unica per il cliente.
Dimostrate la vostra fiducia. Per essere efficaci, la fiducia nel successo va dimostrata. Il mio consiglio è di farlo, per esempio, investendo denaro (e tempo libero) nell’aggiornamento professionale. Una maggiore competenza è ciò che ci vuole per accrescere la fiducia nel proprio prodotto e nella sua utilità per il cliente.
Anticipate il successo. Coinportatevi come se la realizzazione dei vostri desideri (il successo) fosse già avvenuta. Il mio consiglio è di vestirvi come una persona di successo, di guidare l’automobile come una persona che merita l’apprezzamento degli altri, di presentarvi come una persona che ha qualcosa d’importante da dire.
Evitate i dubbi e le paure. Sgombrate la mente dai dubbi e dalle paure, sostituendoli con pensieri sulla realizzazione del vostro obiettivo. Dubbi e paure non sono altro che sfiducia nel proprio successo. Il mio consiglio è questo: ogni volta che essi s’insinuano dentro di voi, immaginate di raggiungere l’obiettivo sperato. Per sconfiggere i dubbi momentanei e rafforzare la fiducia nel successo, formulate affermazioni positive come: «Ce la farò! Io credo nel mio successo».
7 Individuate un obiettivo. Rafforzate la fiducia nel raggiungimento dei vostri obiettivi, individuando con precisione ciò che volete ottenere e in che modo. Il mio consiglio è di prevedere in ogni dettaglio il raggiungimento dell’obiettivo, ma anche tutto ciò che dovete fare per raggiungerlo.
Considerate gli insuccessi «sorprese positive». Aspettatevi sempre un successo, ma siate preparati anche a eventuali rovesci di fortuna. Il mio consiglio è di non reagire alle difficoltà con disappunto e frustrazione; prendetele piuttosto come « sorprese positive », cioè come lezioni che vi mettono in guardia dalle strade sbagliate, indicandovi la via giusta per raggiungere l’obiettivo.
Accettate le sfide. Non scansate le « situazioni critiche » della vostra professione, come le obiezioni dei clienti o i confronti con la concorrenza. Così facendo, contribuireste soltanto ad accrescere le vostre paure. Vi consiglio, piuttosto, di chiedervi: «Che posso fare per superare queste sfide?»
Aiutate i clienti. Dimostrate di credere nell’utilità del vostro prodotto per il cliente senza pensare ai vantaggi che ne trarrete, ma riflettendo su come potete aiutare il cliente nel migliore dei modi in una data situazione. Mettetevi nei panni del cliente, aiutatelo a trovare la soluzione ottimale ai suoi problemi e gioite con lui una volta che l’avrete individuata.
Nelle situazioni normali non è difficile credere in se stessi. Ma come riuscire a mantenere la fiducia anche quando la lotta con i concorrenti si fa dura? Che fare quando il cliente ci esorta a eseguire la presentazione del nostro prodotto sotto forma di confronto diretto con la concorrenza? In sostanza, come possiamo conservare un atteggiamento fiducioso anche nelle situazioni critiche? Anche per questo ho in serbo per voi ottimi suggerimenti.
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