Partita IVA o non Partita IVA, questo è il problema.
Quando quattro anni fa aprii la Partita IVA ero molto spaventato. Lo ero perché semplicemente nessuno della mia famiglia ne ha mai posseduta una. Mia madre è casalinga, mio padre fa il macchinista (che lavoro stupendo! Da piccolo mi portava con lui nella cabina del conducente del treno. Un’infinità di pulsanti e lucine e da lì e vedevo i binari scorrere sotto il treno), mio fratello lavora come responsabile della qualità in un’azienda che produce elicotteri, un mio zio lavora in posta e l’altro fa il poliziotto (non potete immaginare quanto sia comodo avere uno zio poliziotto 😀 ).
Insomma, nessuno poteva dirmi come muovermi. Soprattutto nessuno mi incoraggiava in questa scelta. Avendo tutti dei lavori come dipendenti mi dicevano “chi te lo fa fare” oppure “ma sei sicuro di riuscirci?“. Devo solamente ringraziare la mia tenacia e la mia determinazione in tutto questo, altrimenti se avessi dato retta a quelle voci, a quest’ora non sarei qui a scrivere questo post. In questo, i miei 18 anni di studio di pianoforte mi sono stati sempre d’aiuto. È lì che il mio carattere si è temprato.
Dovevo sostenere esami, studiare per 3 o 4 ore tutti i giorni, anche quando non ne avevo più voglia. Dovevo sgobbare, testa bassa e non ascoltare nessuno. Dovevo rinunciare a feste di compleanno, a serate al cinema o in discoteca con gli amici. Tranne una volta e me la ricordo ancora… ero andato in questa festa in discoteca. Avevo 19 anni e l’indomani avevo un esame importante al Conservatorio di Como. Dicono sempre di “svagarti” la sera prima, che non serve a niente restare sui libri fino all’ultimo secondo. Beh, devo dire che avevo seguito il consiglio alla lettera. Andai in discoteca e ci stetti fino alle 4 di notte. Eravamo rimasti in discoteca solo io e pochi di noi fin quando il Dj dalla consolle mise “Perdere l’amore” di Massimo Ranieri con il famoso inizio “e adesso… andate via!” Lì capimmo che forse era ora di smammare. 😀
Insomma tornai a casa alle 5, l’indomani avrei avuto l’esame alle 11.00, avrei giusto riposato qualche oretta e poi sarei andato in Conservatorio. L’esame che dovevo sostenere era il dettato musicale, ovvero una prova sostanzialmente di ascolto. Inutile dirti che mi fischiavano ancora le orecchie e a mala pena riuscii a sentire mia madre quando mi disse “preferisci il latte o una bella spremuta di arancia?”
Morale della favola, mi presentai a quell’esame e presi 4. Ma chiudiamo questa parentesi simpatica e torniamo a noi.
Nessuno dunque poteva indicarmi a chi rivolgermi, come fare, dove andare ma soprattutto quanto avrei pagato. Chi non conosce questo mondo vede la Partita IVA come un grande mostro da combattere. Quando inizi un Business non sei già ricco. Tutto comincia piano piano, un piccolo passo per volta. E quando vedi che ti si potrebbero aprire davanti a te diverse porte, ti rendi conto che è il momento di fare sul serio. Non hai ancora molti soldi in tasca però per farli, aprire la partita IVA è l’unica soluzione.
Così andai da una commercialista che mi spiegò nel giro di 20 minuti come funziona il sistema. A dire il vero non ci avevo capito un granché. Aveva dato molte nozioni per scontato e avevo molti dubbi. Ad ogni domanda che le facevo le mi rispondeva dicendo “ma a quello ci penso io, non si preoccupi”. Non è un preoccuparsi ma piuttosto un essere informato. È come quando vengono a lezione di pianoforte alcuni allievi e mi chiedono “ma poi quale sarà il programma delle prossime lezioni?” Ti immagini se rispondessi con “a quello ci penso io, non ti preoccupare”. Per carità, è l’insegnante che decide dall’alto della sua esperienza, ma è anche giusto allo stesso tempo soddisfare l’esigenze dell’allievo.
Insomma, siccome quella commercialista non mi aveva convinto, feci altri due colloqui con altri due professionisti. Questa volta riuscii ad avere tutte le informazioni di cui avevo bisogno, anche se a caro prezzo. Il primo era un tipo molto serio, sembrava ben informato e sapeva come fare bene il suo lavoro (o così sembrava). Il secondo, che è quello con cui collaboro tutt’ora, era invece un tizio molto più umano e mi faceva sentire a casa mia, pur mostrandomi la sua competenza.
Aprire partita IVA Online
Nel 2018 è possibile addirittura aprire partita IVA stando comodamente a casa tua. Non c’è bisogno di spostarti o di andare a “caccia” del commercialista più competente e che magari non abiti troppo lontano. Puoi iniziare a regolarizzare la tua attività con qualche click dal tuo computer.
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Dichiarare i propri guadagni online
Ma è sempre indispensabile aprire la Partita Iva? Oppure ci sono dei casi in cui è possibile farne a meno? Qual è il regime fiscale più conveniente per te? Quali sono le cose a cui dovrai fare attenzione e quali possono essere le fregature? Tutte queste cose le puoi trovare nel report realizzato da avvocatiadomicilio.
Fare Marketing online significa creare contenuti di qualità. Quante volte ti sarà capitato di leggere questa frase? I migliori esperti ci ripetono costantemente questa frase. È una costante e hanno perfettamente ragione. Solo che poche volte ci viene spiegato come effettivamente crearli.
Qualche anno fa il mondo del content marketing funzionava in questo modo. Ti affidavi a qualcuno che ti progettava un bel sito web con una bella grafica e, non avendo del testo da inserire, riempiva le pagine e gli articoli con un testo di esempio (quasi sempre “Lorem Ipsum“). A quel punto ti consegnava le chiavi in mano del sito e a te non restava altro che eliminare tutte quelle scritte di esempio e sostituirle con contenuti reali. Quasi sempre i contenuti erano una pubblicità diretta ai tuoi prodotti o servizi.
Vuoi sapere una grande verità?
Per vendere un prodotto non c’è bisogno di descriverlo o esaltarlo. Se gli utenti in quel momento non provano emozioni non passeranno mai alla fase d’acquisto. Soprattutto quando vedono una pubblicità diretta verso un prodotto cambiano direttamente pagina, così come quando alla tv compare la pubblicità e cambi canale.
Il segreto per vendere prodotti o servizi attraverso i tuoi contenuti sta nel raccontare storie.
Sin da piccoli ci raccontano storie. Ci raccontano fiabe e imprese di grandi cavalieri e ci fanno letteralmente sognare. Sono storie che hanno accompagnato l’infanzia di tutti noi. Poi improvvisamente diventiamo grandi e nessuno più ci racconta le storie. Così andiamo in libreria a cercare un bel romanzo che abbia una bella storia o andiamo al cinema a caccia di un film con una bella trama.
Le storie sono esperienze di vita. Vedere come il protagonista affronta le varie insidie ci aiuta a crescere. Una buona storia ha sempre delle difficoltà al suo interno.
Sai, è scientificamente provato che l’essere umano è affascinato dai conflitti e dai litigi. Questo spiega perché quando accadono risse da strada quasi nessuno fa mai niente per fermarle, perché in fondo in fondo ci piace vedere la lotta.
Le situazioni di conflitto suscitano un grande interesse in tutti quanti, indistintamente. Immagina due tipologie di post. Entrambi vogliono offrirti un servizio, cioè contattare un avvocato esperto su leggi che regolamentano il rapporto di buon vicinato, ma il primo inizia in questo modo:
“Ricordo ancora gli occhi del mio vicino di casa accesi di rabbia. Quel mio gesto l’aveva fatto andare su tutte le furie. Sapevo che quel giorno le cose avrebbero preso una piega totalmente differente e così dissi a mia moglie di entrare in casa. Avevamo provato a risolvere quella faccenda dell’edificazione più volte per vie legali ma non si era cavato un ragno dal buco. Lui entrò in casa e poco dopo uscì munito di un’ascia […] Grazie all’avvocato xxxxx, riuscimmo a risolvere la situazione, vivendo da quel momento in poi, un clima di assoluta serenità io e la mia famiglia.”
e il secondo invece…
“La legge prevede, secondo l’art. 1042, comma 8, che il vicino non possa edificare nulla a meno di 3 metri dalla propria recinzione. Per problemi di questo tipo contattare l’avvocato xxxxx, esperto nella risoluzione di rapporti di vicinato”.
Quale dei due racconti ha dato più emozioni??
Il primo senza ombra di dubbio! Ecco. Fare content marketing significa emozionare e tenere il lettore incollato al proprio articolo ad ogni singola frase.
Dunque il tuo scopo è quello di sviluppare e condividere informazioni pertinenti e preziose che attraggano lettori e creino fiducia, credibilità e autorevolezza, trasformando i visitatori e curiosi in nuovi clienti.
È proprio questo l’obiettivo della creazione di contenuti efficaci: convertire i curiosi e nuovi visitatori in lettori e clienti fedeli. Tramite la stesura di contenuti potrai creare nel un vero e proprio rapporto con i tuoi lettori, incoraggiandoli a lasciare un commento, a condividere con te le loro esperienze in merito all’argomento del post e perché no, ad aggiungere migliorie a quanto hai scritto.
Joe Pulizziafferma “Vince chi ha i contenuti più coinvolgenti, perché il contatto frequente e regolare costruisce una relazione“. Una relazione è ben diversa da un contatto occasionale. Tu saresti più disposto ad offrire un lavoro ad un tuo amico fidato o a una persone che hai visto una sola volta in vita tua? La stessa cosa accade per il web. Quando gli utenti tornano continuamente sul tuo blog o ti trovano ripetutamente sui motori di ricerca, capiscono il valore e l’autorità del tuo lavoro e sono dunque più predisposti ad acquistare da te.
Informare gli utenti su ciò che stanno per acquistare;
Rispondere alle domande dei clienti sui prodotti e dunque superare le obiezioni;
Costruire credibilità e autorevolezza;
Raccontare la tua storia;
Generare condivisioni tramite social network;
Stimolare gli acquisti d’impulso.
Ecco perché bisogna creare valore, quel valore di cui tutti parlano. Il valore è dunque quel flusso regolare di contenuti preziosi che siano ricchi di utilità e traboccanti di ispirazione. I contenuti di valore saranno l’anima del tuo brand.
Regole per creare contenuti di valore
Bill Gates nel 1996 diceva Il contenuto è il Re. Un visionario? Direi proprio di sì. Capire più di 20 ani fa un concetto che è ancora oggi estremamente attuale è roba da geni. Qui di seguito voglio darti qualche piccolo consiglio sul come creare contenuti.
Chi ti legge deve accumularsi di energia. Ogni essere umano ha più o meno energia, più o meno vitalità. Quando facciamo qualcosa che ci piace particolarmente, questa energia sale ad alti livelli oppure quando qualcuno ci emoziona e ci motiva tramite un discorso così tanto da spingerci ad agire in un certo modo. Ecco, i tuoi contenuti devono essere così e devono incentivare all’azione, non dimenticarlo mai.
Non parlare con paroloni. Si dice “mangia come parla”. A nessuno piace leggere qualcosa di cui non capisce nulla. Utilizza dunque termini semplici, non saranno i “paroloni” a renderti migliore, anzi, per il più delle volte ti rendono antipatico. Parla come parleresti con un tuo amico, con personalità empatia e emozione. Un grande comunicatore da cui prendere spunto? Robin Good.
Mostra, non limitarti a dire. Un contenuto buono non è una pubblicità aggressiva. Ti mostra piuttosto come il tuo prodotto viene utilizzato dagli altri, cosa ne pensano, in che modo viene applicato nella vita di tutti i giorni e nelle vite dei clienti. I buoni contenuti non narrano favole ma storie vere.
Una cosa puoi farla bene? Significa che la puoi fare meglio.
“A Nessuno importa dei tuoi prodotti o servizi. Molto meglio quelle aziende che iniziano a vedersi come fonti di informazioni” (Brian Kardon)
La maggior parte dei blogger italiani lavorano da casa. Purtroppo non tutti hanno la possibilità di poter pagare l’affitto per un ufficio, anche se tante volte sarebbe molto meglio. Lavorare da casa solitamente ci rende più pigri e dunque più improduttivi. È dunque una lama a doppio taglio: possiamo stare tranquilli in pigiama e pantofole senza dovere sottostare agli ordini di nessuno, ma allo stesso tempo la nostra casa può trasformarsi nella nostra prigione di lavoro.
Senza delle regole e dei limiti non si va da nessuna parte.
Lavoro da casa da oltre 7 anni e mi rendo conto di come può essere difficile a volte. Mi ricordo che tre anni fa avevo avuto un periodo in cui il lavoro si protraeva fino alle 4-5 del mattino, andando a letto ad orari disumani e costretto poi a svegliarmi tardissimo, buttando all’aria la mattinata e sentendomi perennemente stanco per tutta la giornata. Mi ci è voluto un po’ di tempo prima che io riuscissi a trovare un buon equilibrio. La libertà di lavorare da casa è fantastica ma questa libertà deve avere comunque dei confini. Senza questi si rischia solamente di fare “tanto rumore” per nulla. Ecco allora delle tecniche che possono esserti molto utili:
1. Determina le ore di lavoro
Uno dei più grandi vantaggi del lavorare da casa è la possibilità di stabilire le proprie ore di lavoro. Per esempio, puoi decidere se alzarti presto per iniziare a produrre, scrivere articoli, girare video, montare, pubblicare sui social e tutto il resto, oppure puoi decidere di goderti la mattinata e dedicare il pomeriggio e la sera al lavoro. È vero che molti si trovano meglio a lavorare alzandosi presto, ma alcuni non riescono proprio ad essere produttivi la mattina. Perciò decidi prima quali saranno le tue ore di lavoro. In quelle ore tue starai lavorando e non ci sarai per nessuno.
Io per esempio preferisco lavorare al mattino. Questo perché dedico il pomeriggio all’insegnamento del pianoforte perciò ho solamente la mattina per darmi da fare. Per scoprire qual è per te il periodo migliore della giornata per essere produttivi, puoi fare questo test.
Impostare un’orario di lavoro e rispettarlo aiuta anche a non procrastinare in continuazione. Eh sì, perché quando sei a casa e libero da impegni, tendi a fare “tutto dopo”. Tanto ho tempo, tanto ho tempo… intanto scorri la home di Facebook, apri 100 volte la tua casella email, rispondi a commenti inutili e il tuo tempo va a farsi friggere.
Se invece inserisci un orario preciso come “dalle 8 alle 13.00“, allora sai che quello è il tuo orario di lavoro e che tutto ciò che devi svolgere, lo devi fare proprio in quelle date ore di lavoro.
2. Avere un orario di fine
Se lavori nella tua camera da letto perché hai il computer posizionato proprio affianco al letto, può risultare molto facile avere la tentazione di continuare a lavorare. Il computer è lì che ci chiama. Siccome diventa molto facile lasciarsi prendere la mano (prima 5 minuti di lavoro, poi 15, poi 30 e infine un’ora), se ti dai un’ora di fine lavoro, allora dovrai rispettarla. Rispettando l’orario di fine lavoro potrai dedicarti a fare altro, un po’ di tempo per te stesso e infine andare a dormire. Già, perché dormire 4-5 ore a notte non fa bene a nessuno.
Quando sei a letto… dormi e basta!! L’uso di dispositivi luminosi immediatamente prima di coricarsi ha degli effetti su di noi devastanti come la carenza di sonno, disturbi cardiaci e può avere ripercussioni negative sulle proprie prestazioni.
Quando sei arrivato alla fine del tuo orario di lavoro fai un bel break. Fai qualcosa che faccia capire al tuo cervello che hai veramente finito per oggi. Se il tuo cervello non si abitua al fatto che hai smesso di lavorare, la tentazione di ritornare al lavoro sarà grande. Bisogna essere in grado di distinguere lavoro da vita propria, nonostante l’ambiente circostante sia sempre lo stesso.
Un buon modo per esempio per fare il break e far capire al tuo cervello che la giornata di lavoro di oggi è finita, è quello di fare la lista delle cose da fare per il giorno successivo. Oggi non farai più nulla di tutto questo.
Niente scrivania, niente email, niente pc la sera. Questo ti permetterà di goderti il tuo tempo libero, di uscire con gli amici o di dedicarti alle tue passioni. Io per esempio, dalle 21 alle 24.00 mi dedico allo studio del pianoforte. Ovviamente ho comprato qualche anno fa un pianoforte digitale per studiare in cuffia e non disturbare i vicini. Mi rilassa e mi tiene allenato per la mia professione.
3. Includi pause e movimenti
Quando lavoriamo da casa perdiamo un po’ la cognizione del tempo. Potremmo lavorare anche per 6 ore di fila senza neanche risentirne più di tanto. Molte volte ci dimentichiamo anche di mangiare o il nostro pranzo lo portiamo sulla scrivania mentre continuiamo a produrre.
Ovviamente questo modo di lavorare non è produttivo. Molte volte stiamo più ore possibili al pc credendo di essere più produttivi ma in realtà otteniamo l’effetto opposto. Dato che io non sono né un medico né uno scienziato, voglio mostrarti un grafico che ti mostri la correlazione fra ore di lavoro e produttività.
Se siamo onesti con noi stessi ci renderemmo conto che questo è vero. I lavoratori che lavorano fino 2600 ore annue sono quelli meno produttivi di tutti, chissà perché… Prova a scrivere un post sul tuo blog alla prima ora di lavoro e prova alle sesta, settima o ottava. Ci impiegherai il doppio del tuo tempo in quest’ultimo caso.
Le pause sono fondamentali per la nostra produttività. Durante le pause cerca di ricaricarti e se ti è possibile stai alla larga dal pc. Puoi fare qualsiasi altra cosa ma stai lontano dai social, email ecc… puoi lavare il pavimento, puoi mettere a posto casa, puoi fare una passeggiata, puoi andare a prendere da mangiare fuori, in modo tale da rigenerarti un attimo. Qualsiasi cosa, purché non abbia a che fare con il computer.
4. Rispetta le tue pause e usa il Blocks
Qualche anno fa avevo acquistato un videocorso sul Time Management. Era stata per me una grande rivelazione e il mio modo di gestire il mio tempo era migliorato notevolmente. Una delle cose più belle del corso era il blocks. Il Blocks era quell’arma che puoi utilizzare quando ti ritrovi a lavorare in uno spazio con altre persone. La cosa più comune è che le persone ti continuino a parlare facendoti continuamente distrarre. Grazie al Blocks (che altro non è che un foglio di carta messo sulla scrivania con su scritto “Blocks”) nessuno poteva parlarti o interagire con te finché tu non avessi tolto quel foglio dalla scrivania. Ovviamente si tratta di un’arma e per essere efficace deve essere rara. Se abusi del Blocks utilizzandolo 8 ore al giorno, inizierà ad essere poco efficace e tornerai al punto di partenza.
5. Gestisci le aspettative degli amici, parenti e fidanzate
Questo quinto punto è forse uno dei più difficili. La maggior parte delle persone non riescono a concepire il fatto che tu possa lavorare stando a casa. Perciò non possono capire quanto una visita fatta a sorpresa senza preavviso quanto possa influenzare la tua giornata lavorativa. Non possono neanche capire che quando lavori non possono chiamarti né tanto meno pretendere una tua risposta. Tu lavori da casa, e quando si lavora, si lavora e basta. Se sommiamo tutte le piccole distrazioni otteniamo solamente un grande cazzeggio e quel senso di eterna stanchezza. Poi a fine giornata ci lamentiamo perché non siamo riusciti a fare quello che avevamo in programma.
Ci vuole tempo per fare capire agli altri che non possiamo essere disturbati, anche se siamo a casa nostra. L’unico modo per farli abituare è attraverso una semplice parola: “No“. Dopo un tot. di “no”, i tuoi familiari, amici e anche la tua fidanzata, capirà che non potrà pretendere la tua presenza e la tua attenzione in un qualsiasi orario della giornata, anche se sei a casa.
Devi proteggere il tuo lavoro perché non c’è nessuno che ti sgrida o licenzia se accantoni quello che stai facendo per fare altro.
Trovare un lavoro non è mai un’impresa semplice. Le aziende ricevono quotidianamente decine e decine di curriculum e farsi notare diventa sempre più difficile. Internet ha aperto le porte a nuove frontiere e le possibilità si sono moltiplicate a vista d’occhio. Oggi chiunque di noi può essere la migliore vetrina per sé stesso. Il tuo modo di presentarti sui social, le tue immagini e i tuoi aggiornamenti di stato, sono in grado di dare un’immagine di te ben chiara e definita.
Ma tu lo sapevi che molte aziende, dopo aver visionato i curriculum dei candidati, vanno sui vari social network per scoprire qualcosa di più…?
Proprio per questo ti consiglio di mantenere una certa sobrietà anche sul tuo profilo personale poiché siamo costantemente monitorati. Le opportunità si aprono a poco a poco, ma bisogna avere prima tutte le carte in regola.
Sono iscritto da diversi mesi ad un gruppo su Facebook che si chiama Fatti di AdSense. Nel gruppo si parla costantemente del sistema di affiliazione di Google e di quali strategie adottare per incrementare le entrate. Il gruppo è dinamico e ci sono parecchie interazioni. Tuttavia notavo una cosa… Ogni volta che l’amministratore del gruppo inseriva un post per invogliare l’interazione, i post rimanevano deserti di like e di commenti. Pensavo all’inizio che fosse colpa della tipologia di post ma pian piano mi resi conto che il problema non erano i post ma la persona stessa.
L’ amministratore del gruppo aveva un’immagine del profilo molto infantile e un po’ da bimbominchia: petto nudo, berretto da tamarro, abbracciato a due amici altrettanto tamarri, con mutande fuori dai pantaloni e in mano degli alcolici.
Per quanto potesse scrivere contenuti interessanti e di qualità, non poteva essere preso sul serio.
Io non lo conosco bene, però mi è bastata una sola immagine per farmi un’idea su quella persona e sai bene che noi siamo pronti a difendere le nostre prime impressioni a tutti i costi piuttosto che cambiare idea.
Le stesse considerazioni le fa un’azienda o un direttore di un’azienda. Internet è uno strumento potentissimo ma deve essere utilizzato con intelligenza.
Migliore sito per trovare lavoro
Ci sono diversi siti internet che ti permettono di candidarti per determinate offerte di lavoro. Puoi trovare offerte di lavoro di tutti i tipi e delle più disparate. Il mio consiglio è, ovviamente, candidarti per le tipologie di lavoro che più sono affini alle tue inclinazioni. Fra i tanti i siti, ce ne è uno che merita una particolare attenzione: jooble.
È il primo sito che ti permette di filtrare la ricerca del lavoro per diversi parametri quali:
Data di pubblicazione dell’annuncio;
Regione, provincia;
Stipendio mensile;
Km di distanza dalla tua città;
Part time, full time.
Guarda qui di seguito il video di presentazione
Ovviamente potrai iscriverti alla newsletter per rimanere aggiornato sulle nuove offerte di lavoro che rispecchiano i tuoi filtri. Ti verrà inviata un’email per ogni nuova offerta e non dovrai ogni giorno fare ricerche sul sito. Fantastico, no?
Consigli per trovare velocemente lavoro
Dedica almeno un paio di ore del tuo tempo ogni giorno per cercare un nuovo lavoro. Dove? Su Internet attraverso le varie piattaforme disponibili ma non dimenticare che spesso le grandi opportunità le hai proprio a portata di mano. Chiedi ai tuoi amici e conoscenti se conoscono qualcuno che cerca un dipendente, oppure metti un bel annuncio su Facebook, sicuramente riceverai delle dritte.
Inoltre puoi anche utilizzare la tattica che spiega Marco Montemagno all’interno di questo video:
Insomma, sono tutte strategie che sicuramente possono funzionare e che senz’altro ti possono portare in vantaggio rispetto alla “concorrenza“.
Altri siti per trovare lavoro
Ecco una lista di altri siti dove poter trovare facilmente lavoro:
Infojobs: ottimo sito dover poter trovare lavoro. Anche in questo è possibile aggiungere più o meno filtri, soprattutto quello di cercare lavori con il minor numero di candidature. In questo modo potrai assicurarti di concorrere con minor candidati possibili.
Monster: un sito suddiviso principalmente in tre sezioni. In una prima che ti permette di sfruttare i social network per trovare lavoro. Una seconda invece interamente dedicata ai neo-laureandi o neo-laureati, dove le aziende cercano personale attivo, fresco e pieno di potenzialità.
Jobrapido: ho diversi conoscenti che sono riusciti a trovare diversi lavori estivi per arrotondare un po’ grazie a questo sito. Grafica semplice e intuitiva. Estremamente funzionale.
Oggilavoro: l’home page è formata da una semplice casella che ti permette di inserire il tipo di impiego che desideri e la città.
Carrerjet: decine e decine di lavori suddivisi per categoria. Un sito ricco di annunci e di possibilità.
My Monster, servizio personalizzato
Abbiamo già citato sopra il sito Monster. Registrandoti al sito (e puoi farlo andando in alto a destra dell’Homepage) e facendo il login, avrai accesso a delle aree riservate del sito. I vantaggi che ottieni grazie all’iscrizione sono molteplici, quali:
Possibilità di creare e rendere leggibili per le aziende fino a 5 curriculum seguendo le guide di Monster;
Creare gli agenti di ricerca automatici e iscriversi alla newsletter per rimanere aggiornato sulle nuove offerte di lavoro in quel dato settore; In particolar modo puoi scegliere fra questi elementi: assicurazione e credito, engineering, formazione, grande distribuzione organizzata e largo consumo, Healthcare, risorse umane e organizzazione, information & communication tecnology, industria, Management, Primo lavoro, Commerciale.
Monster ti offre anche la possibilità di ricercare il tuo lavoro per aziende con target di: Regioni, Europa, Mondo e Società.
Per effettuare una ricerca con i motori regionali, basta fare clic in home page sul link Regioni. Una cartina dell’Italia e alcuni link permetteranno in seguito di consultare uno tra questi motori di ricerca: Nord-Est, Lombardia, Nord-Ovest, Emilia Romagna, ecc… Per la ricerca a livello europeo, bisogna invece selezionare il link Europa in home page. Nelle seguenti pagine occorre scegliere il Paese di interesse e proseguire con le stesse modalità viste per la ricerca regionale.
Sempre dall’Homepage si sceglie Cercalavoro e poi, in alto a destra, il link cerca per società. Appaiono sia le aziende che si sono rivolte a Monster.it per soddisfare il loro fabbisogno di risorse, sia le società di selezione del personale. Per effettuare una ricerca per società, basta inserire nel motore di ricerca il nome e premere il pulsante Cercalavoro.
Cercare lavoro in Europa
Hai mai pensato di cercare lavoro in Europa? In questo caso non puoi saltare la visita del servizio Eures, il portale dedicato all’impiego nei Paesi membri dell’Unione Europa coordinato dalla stessa Commissione Europea.
L’acronimo EURES sta per EURopean Employment Services, una rete di servizi che mira a facilitare la libera circolazione dei lavoratori in Europa. Partner di questo network internazionale sono i servizi pubblici per l’impiego, i sindacati e le organizzazioni dei datori di lavoro, coordinati della Commissione Europea.
Gli utenti del servizio EURES sono rappresentati in due categorie: chi cerca e chi offre un lavoro in Europa. Gli obiettivi sono quelli di favorire l’incontro tra domanda e offerta, impartire consigli e informazioni ai lavoratori candidati alla mobilità europea sulle possibilità e sulle condizioni di lavoro negli altri Paesi, assistere i datori di lavoro che vogliono assumere personale di altri Paesi.
Dalla Home Page, nella parte centrale sotto la voce Candidati, si deve fare clic sul link cercare un lavoro. Si apre una pagina con alcune informazioni di carattere generale sulle offerte presenti in archivio. Al centro si trova un motore di ricerca. Il sistema presenta offerte archiviate in lingua inglese, di conseguenza i profili professionali vanno selezionati in lingua inglese.
Il motore di ricerca avanzata presenta diversi campi da riempire. Innanzitutto quello relativo alla professione (occupation). Si apre un menu a discesa dal quale scegliere l’area professionale di interesse. In alternativa si può inserire nell’apposito campo una parola chiave (keyword), scegliere anche la durata del contratto (contract duration) o la data degli annunci (show vacancy creation). Infine si può indicare un Paese dalla lista.
Nella nostra ricerca selezioniamo, per esempio, un’occupazione per “office staff” in “Francia”. A questo punto si apre automaticamente la pagina con i risultati (se sono troppi viene chiesto di raffinare la ricerca): ogni offerta presenta una breve descrizione della posizione ricercata. Per leggere dettagli dell’annuncio si deve fare gli sulla voce View details.
È la Gran Bretagna ad aggiudicarsi il primato per il numero di offerte di lavoro presenti nel database di EURES, con oltre 320.000 annunci. Segue a ruota la Germania con quasi 220.000 annunci. L’Italia mette online su EURES appena 2.800 offerte. In fondo alla lista la Polonia con pochissimi annunci.
Un Cv per cambiare lavoro
Con un solo clic il tuo curriculum vitae potrebbe arrivare sul tavolo dei responsabili di selezione del personale di centinaia di aziende. Chi non si accontenta di pubblicare il proprio profilo online, ma pretende qualcosa di più dal web, può sperimentare il servizio di cambiolavoro che propone un sistema di inoltro automatico del CV a indirizzi specializzati.
I servizi di recruiting online sono adatti per la pubblicazione di curriculum e annunci e per l’incontro tra domanda e offerta, ma non svolgono azioni di invio mirato a imprese o agenzie per il lavoro. Probabilmente è partita da questa considerazione l’iniziativa di un gruppo di laureati della Bocconi che si è inventato un servizio unico in Italia: un sistema per la spedizione multipla del proprio CV agli indirizzi e-mail di aziende, agenzie per il lavoro e head-hunter.
Questo sito non è solamente sinonimo di inoltro di curriculum vitae. Il sito offre una serie di servizi aggiuntivi plasmati sulle esigenze dei lavoratori come My jobfinder, un servizio e-mail di invio di tutti gli annunci di lavoro qualificato presenti sui principali portali e giornali di riferimenti italiani (5.000 inviati mediamente ogni mese), in base al profilo selezionato dall’utente.
Gli operatori di cambiolavoro ogni giorno raccolgono le offerte pubblicate da testate giornalistiche, siti di società di selezione e portali Internet dedicati al mondo del lavoro. Nel 2005 sono stati raccolti oltre 60.000 annunci.
Chi fa Marketing con Internet deve disporre di alcuni strumenti che sono a dir poco indispensabili per il proprio lavoro. Qui di seguito ti elenco alcuni di questi che secondo me bisogna assolutamente avere. Si tratta di tool principalmente gratuiti quindi niente mani al portafoglio 😉 .
Canva – Per le immagini
Canva è un sito che ti permette di creare in brevissimo tempo delle immagini ottimizzate per il tuo blog oppure per i tuoi social (Facebook, Instagram ecc…). Infatti, grazie ai Layout già pronti e l’infinità di immagini possibili, potrai inserire nel tuo foglio di lavoro qualsiasi forma, icona o sfondo. Ne consiglio vivamente l’utilizzo, soprattutto per chi non possiede Photoshop.
HotJar – Per monitorare i tuoi utenti
HotJarè ottimo per i curiosi che vogliono scoprire come i visitatori utilizzano il loro sito Internet, dove fanno clic, fino a che punto scorrono la pagina, e molto altri. Strumenti come Hotjar mostrano esattamente ciò che i visitatori stanno facendo in quel preciso istante, tramite mappe di calore, clickmaps, scrollmaps e registrazione dei visitatori. Hotjar ha anche possibilità di inserire dei sondaggi in tempo reale da far svolgere ai tuoi visitatori. Personalmente credo che si tratti di uno strumento potentissimo. Quanto del post leggono? Una volta scoperto questo, saprò come organizzare i miei prossimi articoli. Dove fanno i click? Una volta scoperto, posso poi posizionare i banner in quella data sezione.
SeoZoom – Per dare agli utenti ciò che vogliono
SeoZoom è uno strumento tutto italiano ed è la bibbia di chi fa content marketing. Se vuoi scrivere qualcosa di interessante ma che soprattutto è ricercato su Internet, allora devi chiedere a Seozoom. Non è un servizio gratuito ed esistono diversi piani, dal più economico a quello più professionale. Ovviamente più sarà costoso il piano che andremo a scegliere e maggiori saranno le operazioni che ci vengono consentite. A mio parere è il migliore in italia.
HubSpot – Risorsa infinita per il Marketing
HubSpot Marketing Freeè una miniera di risorse per il Marketer. Non devi fare altre che creare un account, collegarlo col tuo sito Internet (se possiedi WordPress è possibile collegarlo tramite un plugin) e creare un qualsiasi prodotto di marketing: lead page, landing page, contact form, sondaggi, email, call to action e molto altro.
Veramente uno strumento utilissimo. Unica pecca? È solamente in lingua inglese.
Sumo – Aumenta le Condivisioni
Sumoti permette di inserire i pulsanti di condivisione a lato del tuo blog (in caso di desktop) o sotto (in caso di mobile). Se possiedi un blog su WordPress allora ci sono svariati plugin che ti permettono di fare questo. Se possiedi il blog su altre piattaforme, come per esempio Blogger, allora puoi inserire questi pulsanti con estrema facilità. In questo modo favorirai la condivisione dei tuoi articoli, aumentando considerevolmente le visite.
Peek – Ascolta chi usa il tuo sito
Hai appena cambiato template al tuo sito e vuoi capire se ora è più funzionale? Allora hai bisogno di Peek. Questo sito ti permette di inserire il tuo blog all’interno di un circuito di persone che testeranno l’usabilità del tuo sito e che ti daranno poi una recensione tramite un video dalla durata massima di 5 minuti. Ottimo quando hai intenzione di fare grandi cambiamenti.
Portent – Idee per nuovi Post
Portent – content, è un simpatico strumento che ti suggerisce idee per creare contenuti. Inserendo nella casella centrale una o più parole chiave, il sito ti darà spunti per stendere diversi articoli. Ottimo quando si è a carenza di idee 😉 .
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