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Guadagnare, Vendere

Come diventare persuasivi e convincenti nella vendita

Luglio 23, 2016by Christian Salerno (Krikko)Nessun commento

In generale, si può dire che la sensazione di poter influenzare il proprio successo in modo decisivo proviene da intensi ricordi emotivi, che, di solito, si riferiscono a successi « sudati », conqui­stati grazie al proprio impegno.

Solamente i successi ottenuti con l’impegno danno la
sensazione di essere un vincente. I successi casuali o di
scarsa entità sono soltanto incoraggiamenti di breve
durata.

È qualcosa di molto simile al «sapere tacito ». Anche qui i ven­ditori migliori dispongono di un’ottima memoria, alla quale sono in grado di attingere nelle situazioni decisive per propiziare il successo. In altre parole, dispongono di una formidabile «gestio­ne dei ricordi». Una caratteristica che offre diversi vantaggi, in quanto i venditori migliori:

  • Si ricordano bene e in fretta dei successi precedenti.
  • Oltre a ricordare i metodi che in passato li hanno portati al successo, sono in grado di rievocare anche le sensazioni pro­
  • In tal modo, hanno anche la conferma della loro capacità e della loro competenza, che culmina nella convinzione che, se ce l’hanno fatta in passato, ce la faranno ancora.
  • Grazie a questi ricordi — dei metodi, delle sensazioni e della propria competenza —, provano una sensazione di fiducia in se stessi che spazza via ogni paura, permettendo loro di concen­trarsi sull’impegno che li attende.
  • Liberi da qualsiasi pensiero negativo, sono in grado di espri­mere tutto il loro potenziale.

La « marcia in più » dei tennisti più forti

Nel tennis si parla di « big points », ossia dei punti decisivi. Sono i colpi che, alla fine, risultano determinanti per l’incontro. Per lo più, si tratta di colpi assai difficili, per esempio un rovescio su una palla bassa veloce scagliata in un angolo del campo. Proprio da qui parte il nostro studio. Gli psicologi dello sport dell’Uni­versità di Magonza hanno condotto una ricerca su ciò che accade nella mente dei migliori tennisti nelle situazioni di estrema diffi­coltà, confrontandolo con ciò che avviene nella mente dei gioca­tori delle categorie inferiori. Ecco il sorprendente risultato.

Quando uno dei tennisti migliori corre verso una palla diffici­le, i suoi impulsi cerebrali sono lenti: il giocatore è concentrato solo sul colpo successivo e non pensa a nient’altro. Contempo­raneamente, dentro di lui si svolge un dialogo interiore positivo, accompagnato da immagini di situazioni precedenti che ha saputo affrontare con bravura e che gli confermano la sua capacità. Entrambi questi fattori — la concentrazione sul colpo e la conferma della propria competenza — permettono al campione di dare il meglio di sé.

I tennisti delle categorie inferiori, invece, reagiscono in modo opposto. Quando uno di questi giocatori si precipita verso una palla difficile, i suoi impulsi cerebrali sono frenetici. Al contrario dei tennisti più forti, questi non si concentra solo sul colpo, ma pensa anche alle conseguenze di un possibile sbaglio, che potreb­be fargli perdere il game e il set. Poi, invece di cercare una conferma della propria competenza, tende a ricordare le situazio­ni passate in cui ha fallito un colpo simile. Con queste immagini negative che gli scorrono nella mente, unite a un dialogo interiore concitato, il giocatore, di solito, sbaglia il colpo, così come in­consciamente già sa e si aspetta.

Quale conclusione possiamo ricavare da questo studio? Sol­tanto la completa concentrazione sul cliente, accompagnata da immagini incoraggianti dei successi precedenti e da un dialogo interiore positivo, genera nel venditore quell’aspetta­tiva positiva che gli permette un’azione ottimale.

L’esempio che segue ci dimostra quanto sia importante «im­magazzinare» ricordi intensi e incoraggianti, in grado di confer­marci la nostra competenza nelle situazioni più difficili.

Presentarsi da venditore vincente

Il famoso alpinista estremo austriaco Bubendorfer ha detto in una conferenza: «Il primo appiglio è decisivo per il successo della scalata». Con questa frase intendeva dire che, se non sce­glie la via giusta fin dal primo passo, egli non avrà la possibilità di raggiungere la vetta in un tempo stabilito, e poiché fa arram­picate senza zaino e non ha niente per ripararsi, ciò potrebbe avere per lui conseguenze mortali. Traducendo queste parole a uso del venditore, diremo che:

La vendita si conquista o si perde davanti alla porta.

Se, quando mi trovo davanti alla porta chiusa, non credo in me e nel mio successo, nel prodotto che vendo e nella sua utilità per il cliente, allora ho già perso. Perché non mi presenterò al cliente da vincente, bensì come un perdente. Ma i clienti ‘acquistano sol­tanto dai vincenti!

Il primario di una grande clinica una volta mi ha confidato: «Capisco se un rappresentante farmaceutico ha qualcosa di nuo­vo da propormi da come entra nella stanza ».

Da che cosa lo capisce? Dal fatto che gli informatori farma­ceutici, quando portano con sé una novità, hanno il volto rag­giante: l’atteggiamento schietto e sicuro di sé fa capire che hanno in serbo qualcosa d’importante. Chi si sente un vincente comu­nica questa impressione anche agli altri. Se, invece, un informa­tore farmaceutico si reca a un appuntamento con i preparati di sempre, allora è probabile che si presenti con l’atteggiamento da perdente, perché sa di aver già parlato di quei prodotti e di aver già detto le stesse frasi. Con il risultato che il primario, oberato d’impegni, perderà subito interesse e, nel giro di pochi secondi, lo spedirà dalla sua assistente, dicendogli di lasciare i campioni a lei.

Soltanto il vincente ha l’opportunità di fare
un’esposizione ampia ed esauriente.

Un venditore deve sentirsi un vincente davanti alla porta del cliente. Deve percepire la fiducia nel proprio successo. E questa sensazione ce l’ha quando sa di poter presentare al cliente un prodotto davvero interessante o vantaggioso. «Quando vado da un cliente, devo avere con me qualcosa di esplosivo », diceva un rappresentante di mia conoscenza.

Dal momento, però, che non possiamo disporre ogni volta di un prodotto nuovo, abbiamo bisogno di qualcos’altro, qualcosa di « unico », per sentirci vincenti davanti alla porta. Per esempio, di un’informazione interessante. Ci sono tre cose che interessano a ogni cliente:

  1. un’informazione interessante;
  2. una presentazione che gli offra un vantaggio;
  3. il racconto di successi o d’insuccessi altrui che consideri im­portanti per sé.

Questi sono i tre «strumenti» fondamentali di tutti i venditori che vogliano avere un buon rapporto emotivo con i clienti.

Durante i seminari, mi viene chiesto spesso dove si possano attingere notizie che suscitino interesse. La mia risposta è sempre la stessa: «Le idee e le soluzioni migliori vengono sempre dai clienti».

Le idee, le informazioni, gli esempi e gli argomenti
migliori vengono dagli stessi clienti, purché li si osservi
con attenzione e li si interroghi.

Il vostro lavoro comincia con l’attività d’informatore. Tenete occhi e orecchi sempre aperti per ottenere buone informazioni, che poi riferirete ad altri clienti in cambio delle loro informazio­ni. Per me, un buon venditore è come un’enciclopedia ambulante he conosce il proprio settore come le sue tasche. È una sorta di centro di raccolta di nuove informazioni.

Supponiamo che in una giornata facciate visita a dieci clienti e otteniate, grazie alle vostre domande e all’osservazione, una sola buona informazione da ciascuno: alla fine del mese avrete col­lezionato circa duecento nuove informazioni. E, anche se doveste ricavare una buona informazione solo da un cliente su dieci, in un mese ne avrete ottenute pur sempre una ventina! Più che con i vostri argomenti, otterrete i maggiori successi grazie a buone domande sui migliori argomenti, racconti, informazioni ed espe­rienze dei clienti!

Perché solo pochi sono dei venditori vincenti?

Per tre ragioni:

  1. I perdenti sottovalutano l’importanza della preparazione e vi dedicano troppo poco tempo. Credono che sia preferi­bile visitare il maggior numero di clienti. Ma è vero il con­trario! Dovreste dedicare almeno un decimo del vostro tem­po alla preparazione e alla riflessione: se lavorate, poniamo, cinquanta ore alla settimana, dovreste riservarne almeno cinque per quello. Quando Reinhold Messner scala una vetta himalayana, l’ascensione, compreso il periodo di acclimata­zione, durerà forse un paio di mesi. Ma per preparare l’im­presa ci vogliono almeno due anni. La preparazione dà si­curezza e fiducia in se stessi.
  2. I perdenti devono lottare con il proprio ego. Pensano troppo a sé e poco ai clienti. Interessati essenzialmente al profitto, trascurano i desideri degli interlocutori. Parlano soltanto dei loro prodotti, invece d’informarsi sulle esigenze dei clienti e di aiutarli a risolvere i problemi. Cercano di confutare le loro obiezioni, anziché domandare quali siano le ragioni della loro perplessità. In breve: trasudano egoi­smo, attirando scetticismo. Si mettono sotto pressione da soli e generano stress. Comportandosi in questo modo, di­menticano una vecchia regola: il cliente è interessato solo all’offerta di chi si interessa a lui.
  3. I perdenti credono di sapere già tutto. Cercano di dare l’impressione di essere onniscienti per nascondere i punti Considerano ogni domanda sgradita dei clienti come un attacco, e ogni silenzio come un’ammissione della loro ignoranza. In definitiva, se il venditore non ha la pretesa di sapere tutto, neanche il cliente avrà la pretesa di conoscere già tutto.

E ora facciamo un passo avanti. In un seminario sulla vendita, i partecipanti si sono occupati della questione che analizzeremo nel paragrafo seguente.

Che fanno di diverso i vincenti?

Ecco quali sono state le risposte dei partecipanti al seminario. secondo loro, i vincenti:

  1. Credono in se stessi, nel loro successo, nel loro prodotto e nella sua utilità per il cliente.
  2. Sanno che, grazie alle preziose informazioni di cui dispon­gono, un colloquio con loro costituisce già di per sé un vantaggio per il cliente.
  3. Hanno una grande fiducia in se stessi per via dei numerosi
  4. Si presentano al cliente come persone cordiali e ottimiste, esercitando in tal modo un influsso positivo.
  5. AI primo incontro con il cliente, i vincenti drizzano le an­tenne e sono in grado di trovare buoni appigli già nei primi dieci secondi.
  6. Preparano in anticipo il loro discorso, dando così un’impres­sione di sicurezza e di fiducia in se stessi.
  7. Sono concentrati sul cliente in ogni fase del colloquio per individuare e capire le sue idee e le motivazioni che lo
  8. Prima del colloquio, si pongono un obiettivo (ideale) e s’im­pegnano per raggiungerlo, ossia per ottenere un risultato.
  9. Vogliono avere successo e non si arrendono facilmente di fronte a un rifiuto.
  10. Sono flessibili e non esitano ad adottare strategie diverse quando non ottengono i successi sperati.
  11. Si aspettano sempre il meglio. Programmano se stessi per il successo e si premuniscono contro gli insuccessi.

Come affrontare le trattative

trattative-venditore

  1. Il compratore ha meno tempo di una volta. Sarà disposto a dedicarvi 20 minuti, non di più, perché c’è un altro col­loquio che lo attende.
  2. Gli appuntamenti si sono moltiplicati. Ormai, è quasi im­possibile ottenere un appuntamento immediato. Può capitare anche di doverne fissare uno con sei mesi d’anticipo.
  3. Il virus delle riunioni interne si diffonde a macchia d’o­ Il lunedì e il venerdì non vale neanche più la pena di telefonare: sono tutti in riunione!
  4. La burocrazia interna è in aumento. Spesso, i compratori prendono tempo perché devono sottoporre le loro scelte al­l’organo decisionale competente.
  5. Sempre più compratori tendono a trasformarsi in « rac-. coglitori di offerte ». Anziché prendere decisioni, hanno soprattutto il compito di collezionare offerte al ribasso (che consentano promozioni ecc.).
  6. Tra i compratori cresce la paura di fare un buco nell’ac­ Temendo di perdere il posto di lavoro, vogliono prima essere certi delle prospettive di successo dei nuovi prodotti.
  7. I compratori non decidono più da soli. Le decisioni ven­gono demandate sempre più spesso a un category-management, un’équipe composta da compratori e venditori.
  1. I colloqui sono sempre più brevi. È necessario andare subito al punto, usando, per esempio, la formula: « Oggi vorrei discutere sei punti… »
  2. Non c’è più tempo per le chiacchiere. E neanche per col­tivare rapporti personali. Certi compratori non ne vogliono sapere nemmeno nel tempo libero!
  3. Bisogna saper presentare subito il «piano vincente» in poche parole. Per esempio, dando informazioni precise su­gli spot pubblicitari e sulle promozioni in programma.
  4. I compratori temono il licenziamento. Ristrutturazioni, nuovi reparti, nuovi dirigenti, tagli alle spese e programmi per il mantenimento degli utili pendono come una spada di Damocle su di loro, minacciandone il posto di lavoro. Perciò vanno sempre sul sicuro e rinunciano a priori a qualsiasi esperimento.
  5. L’intervallo fra un appuntamento e l’altro si fa sempre più lungo. Chi non riesce a far valere i propri argomenti durante un incontro non avrà un’altra opportunità prima di sei mesi, a volte un anno. «Mi occupo solo una volta al­l’anno dell’assortimento », ha detto un compratore.
  6. È indispensabile essere in perfetta forma. In occasione di una visita, bisogna essere in grado di eseguire una presenta­zione magistrale. Altrimenti, l’opportunità sarà persa e il posto verrà preso da un concorrente.
  7. E necessario presentare un intero assortimento. Non più singoli prodotti, come un tempo. Il compratore vuole farsi subito un’idea precisa dell’ottica globale e delle potenzialità dei prodotti. Niente va lasciato al caso.
  8. Con la logorrea non si arriva più da nessuna parte. Così come è inutile fare gli spiritosi o parlare a vanvera. Il com­pratore non ha né tempo né pazienza per dare ascolto agli imbonitori.

Fate tesoro di questi suggerimenti: i venditori preparati e creativi sapranno sfruttarli per aumentare le opportunità. Le possibilità di successo potranno addirittura raddoppiare, se terrete presenti le raccomandazioni emerse dai colloqui con Armin Linhart e con altri venditori di successo.

Raccomandazioni per affrontare le trattative con i clienti

  1. Convincete il compratore dell’« eccezionalità» della vo­stra offerta. Fategli notare soprattutto i dettagli che, spesso e volentieri, vengono considerati secondari: se non prevede­te tariffe di deposito, se le ordinazioni possono essere diffe­rite entro l’anno, se avete a disposizione un parco veicoli moderno, se le consegne a domicilio sono gratuite, se avete turni di consegna settimanali regolari, se usate un sistema speciale di palette di carico ecc. Ricordate che niente si vende da sé e niente persuade il compratore al vostro posto.
  2. Offrite al compratore un confronto qualitativo tra la vostra offerta e quella della concorrenza. Tenete presente che molti compratori non prendono appunti quando si parla di caratteristiche qualitative. Aiutateli fornendo comparazio­ni di mercato scritte, in cui siano messe in rilievo le diffe­renze.
  3. Nel corso della trattativa, mostrate i vantaggi della vo­stra offerta. Non date per scontato che il compratore abbia in mente il vostro profilo qualitativo. Anche se i vantaggi che offrite sono per voi evidenti, fate in modo che l’interlo­cutore li abbia costantemente sotto gli occhi.
  4. Suggerite al compratore soluzioni nuove e alternative per i suoi problemi. Mostrategli, per esempio, come potreste rendere il rifornimento più veloce, razionale o conveniente, oppure come ottimizzereste il magazzinaggio.
  1. Fornite argomenti validi per la vendita. Convincete il possibile acquirente della migliore qualità dei vostri prodot­ti, che potrà essere usata come argomento dai suoi venditori.
  2. Fate giungere al compratore un’eco del mercato. Ditegli, per esempio, che cosa pensano gli altri clienti della sua azienda e dei suoi prodotti, e qual è il loro successo di I compratori sono sempre molto interessati ad ave­re un feedback di questo tipo. Sono ansiosi di sapere se i loro sforzi per trattare al meglio con i fornitori hanno un riflesso positivo sul mercato. Non perdete l’opportunità di presentare la vostra offerta come un sostegno per il suo successo di mercato.
  3. Riflettete bene prima di porre limitazioni alle consegne. Per esempio, pretendendo prezzi troppo alti per gli articoli poco redditizi, o addirittura rifiutando la fornitura. Tali li­mitazioni suscitano malumore nella maggior parte dei com­pratori e hanno conseguenze negative anche per gli altri articoli.
  1. Tenete conto dell’influenza che i cambiamenti nel pro­cesso produttivo hanno avuto sugli ordini. Oggi l’indu­stria tende a ridurre la produzione, appaltando a fornitori esterni la realizzazione d’interi componenti.
  2. Offrite informazioni di prima mano. I compratori sono sempre più avidi d’informazioni confidenziali. Vogliono sa­pere che aria tira nel settore per non essere colti di sorpresa da fusioni, sostituzioni di personale, crisi finanziarie o svi­luppi imprevisti del mercato, che potrebbero minacciare il loro posto di lavoro e la loro azienda.
  3. Chiedete al compratore un’opinione sulla vostra azienda. Domandategli, per esempio, come vi vede rispetto ai con­correnti, quali sono i vostri punti forti e i punti deboli, che pensa di determinati prodotti, che esperienza ha avuto con i fornitori esteri ecc.
  4. Stendete un profilo sintetico delle caratteristiche della vostra offerta. Mettete in rilievo le qualità principali dei vostri prodotti rispetto a quelli della concorrenza. Fate in modo che emergano anche gli svantaggi, perché i confronti netti sono quelli che rimangono più impressi.
  5. Fate parlare il compratore del suo problema più pres­sante. Chiedetegli qual è il problema o la mansione che lo tiene più occupato. E questo che gli interessa veramente! Se riuscirete a offrirgli una soluzione, non solo assumerete ai suoi occhi il ruolo di consulente, ma farete anche ottimi affari con lui.
  6. Non affrettatevi a proporre soluzioni. Spingete il compra­tore a parlare del suo problema più impellente, ma non proponetegli immediatamente una soluzione. Fategli qual­che domanda per capire che cosa lo preoccupa e quali prov­vedimenti ha già preso. Prima di promettergli una soluzione, consultatevi con la vostra azienda.
  7. Vincolate il compratore. Chiedetegli subito su quale volu­me di ordini potrete contare nel caso in cui siate in grado di offrirgli la soluzione adatta. Dalla risposta capirete fino a che punto è interessato a trovare una soluzione.

Come accrescere le persuasione con la fiducia

fiducia-vendita

  1. Fate attenzione alle parole. Le frasi che formulate diventeranno le vostre leggi. Se, per esempio, vi dite: «Non riu­scirò mai ad avere un appuntamento con quel cliente», I vostra profezia si avvererà. Il mio consiglio è di formular frasi che mirino al vostro obiettivo, per esempio: «Come posso ottenere un appuntamento con quel cliente?»
  2. Credete nelle vostre parole. Abbiate piena fiducia nelle frasi che formulate. Per esempio: «Sono convinto che riu­scirò a far colpo sul cliente grazie al mio slancio e al mio entusiasmo». Chi esprime forti emozioni su qualcosa, l’at­tira a sé. Il mio consiglio è di credere nei vostri desideri e cominciare fin d’ora ad assaporare la gioia che proverete quando si esaudiranno.
  3. Aspettatevi la realizzazione dei vostri desideri. Maggiore sarà l’aspettativa, prima arriverete al risultato sperato. Il mio consiglio è di fare tutto il possibile per accrescere l’aspetta­tiva, per esempio preparandovi a fondo ed elaborando un’of­ferta unica per il cliente.
  4. Dimostrate la vostra fiducia. Per essere efficaci, la fiducia nel successo va dimostrata. Il mio consiglio è di farlo, per esempio, investendo denaro (e tempo libero) nell’aggiorna­mento professionale. Una maggiore competenza è ciò che ci vuole per accrescere la fiducia nel proprio prodotto e nella sua utilità per il cliente.
  5. Anticipate il successo. Coinportatevi come se la realizza­zione dei vostri desideri (il successo) fosse già avvenuta. Il mio consiglio è di vestirvi come una persona di successo, di guidare l’automobile come una persona che merita l’apprez­zamento degli altri, di presentarvi come una persona che ha qualcosa d’importante da dire.
  6. Evitate i dubbi e le paure. Sgombrate la mente dai dubbi e dalle paure, sostituendoli con pensieri sulla realizzazione del vostro obiettivo. Dubbi e paure non sono altro che sfiducia nel proprio successo. Il mio consiglio è questo: ogni volta che essi s’insinuano dentro di voi, immaginate di raggiungere l’obiettivo sperato. Per sconfiggere i dubbi momentanei e rafforzare la fiducia nel successo, formulate affermazioni positive come: «Ce la farò! Io credo nel mio successo».

7   Individuate un obiettivo. Rafforzate la fiducia nel raggiungimento dei vostri obiettivi, individuando con precisione ciò che volete ottenere e in che modo. Il mio consiglio è di prevedere in ogni dettaglio il raggiungimento dell’obiettivo, ma anche tutto ciò che dovete fare per raggiungerlo.

  1. Considerate gli insuccessi «sorprese positive». Aspettate­vi sempre un successo, ma siate preparati anche a eventuali rovesci di fortuna. Il mio consiglio è di non reagire alle difficoltà con disappunto e frustrazione; prendetele piuttosto come « sorprese positive », cioè come lezioni che vi mettono in guardia dalle strade sbagliate, indicandovi la via giusta per raggiungere l’obiettivo.
  2. Accettate le sfide. Non scansate le « situazioni critiche » della vostra professione, come le obiezioni dei clienti o i confronti con la concorrenza. Così facendo, contribuireste soltanto ad accrescere le vostre paure. Vi consiglio, piutto­sto, di chiedervi: «Che posso fare per superare queste sfi­de?»
  3. Aiutate i clienti. Dimostrate di credere nell’utilità del vostro prodotto per il cliente senza pensare ai vantaggi che ne trarrete, ma riflettendo su come potete aiutare il cliente nel migliore dei modi in una data situazione. Mettetevi nei panni del cliente, aiutatelo a trovare la soluzione ottimale ai suoi problemi e gioite con lui una volta che l’avrete individuata.

Nelle situazioni normali non è difficile credere in se stessi. Ma come riuscire a mantenere la fiducia anche quando la lotta con i concorrenti si fa dura? Che fare quando il cliente ci esorta a eseguire la presentazione del nostro prodotto sotto forma di con­fronto diretto con la concorrenza? In sostanza, come possiamo conservare un atteggiamento fiducioso anche nelle situazioni cri­tiche? Anche per questo ho in serbo per voi ottimi suggerimenti.

Affiliazioni, Blog, Guadagnare

Come Creare un sito di Recensioni di Nicchia che ti farà guadagnare 1000€ al mese

Giugno 28, 2016by Christian Salerno (Krikko)5 commenti

Cos’è un sito di recensioni? Come mai i blogger li adorano?

E’ un sito web o un blog in cui tu scrivi articoli riguardanti i tuoi prodotti preferiti, come ad esempio le macchinette per caffè, computer portatili o anche giocattoli.

Uno dei miei blog più efficaci è infatti un sito di recensioni. Se hai mai pensato di scrivere riguardo alle cose che ti piacciono potrebbe essere il momento migliore per iniziare.

Stai per imparare proprio qui come creare ed impostare un sito di recensioni da cui trarre guadagno. Tutti cercano di fare soldi online al giorno d’oggi e questo è solo un modo di farlo. Il segreto sta tutto nello scrivere articoli redditizi che ti generano entrate attraverso i  link di affiliazione.

HO BISOGNO DEL TUO AIUTO: se decidi di creare veramente un sito di recensioni, per favore commenta questo mio post e fammi sapere. Leggere dei tuoi errori o successi potrebbe davvero aiutare anche gli altri e ricorda, ogni link ad un commento è anche un utile back-link.

Guardiamo indietro: i siti di recensione 10 anni fa

Non voglio negarlo, questo tipo di business era molto più semplice da iniziare 10 anni fa.

Il modus operandi base è sempre lo stesso. Creare un sito web che possa fornire recensioni utili all’acquirente prima di acquistare un prodotto. Posizionare il sito fra il compratore e il fornitore e girare a quest’ultimo i clienti mediante link affiliati. Quando il cliente clicca e acquista tu guadagni una certa commissione, piccola o grande che sia.

Come mai i siti di recensioni erano migliori 10 anni fa:

  1. Google era più generoso con i piccoli siti web con contenuti limitati.
  2. Esistevano meno siti di questo genere.
  3. I siti maggiori erano meno dominanti. Mettiamo caso che tu voglia aprire un sito di recensioni per auto usate. Al giorno d’oggi devi misurarti e confrontarti con siti come subito.it, autoscaout24 e altri grandi siti.

Detto questo la porta è ancora aperta però. Basandoci su ricerche e probabilità ci sarà sempre la possibilità di farsi strada ed entrare in qualunque nicchia vogliamo. Potrebbero essere piccole, sta a te quindi trovare e farti strada in una nicchia già battuta.

E per favore… non far recensioni di auto usate 🙂 .

Molto bene, iniziamo! Prima di tutto cerca la tua grande passione.

Primo passo: inizia a pensare alle tue passioni

lavorare-passioni-internet

Ti ritroverai a scrivere moltissimo su un argomento specifico in questo tuo nuovo progetto quindi è meglio che ti piaccia.

Esempio: se sai poco riguardo le macchinette del caffè non andrai molto lontano se creerai un sito su questo argomento. Devi fidarti della tua conoscenza del’argomento. O, alla peggio, devi avere una grande curiosità ed imparare molto. Non devi conoscere tutto ma devi avere una conoscenza molto profonda dell’argomento.

Quando scegli un topic, usa questo veloce esercizio:

  1. Quando non stai lavorando o non sei a scuola, quali sono le 3 cose a cui pensi di più?
  2. Prendine nota
  3. Ora chiediti: quali di queste sono universali (interessano a tutti)? A quali pensano anche altri?
  4. Eliminane una che non è universale.
  5. Ora un’ultima domanda… quali di queste sono redditizie? Ci sono compravendite a riguardo? O più importante, queste compravendite sono fatte online?
  6. Prendi ora l’argomento che è sia universale che redditizio.

Le tue passioni sono fantastiche e ti caratterizzano, ma ciò non significa che siano tutte valide come argomento centrale per un blog.

Nel mio caso io adoro gli sacchi. Adoro tutto ciò che ne parla, tutti i trucchi e le strategie e posso dirvi tutti i più grandi campioni. Ma gli scacchi non sono proprio un ambito dove si più guadagnare.

Io adoro anche i computer e sono un grande fan dei pc portatili. Questo sarebbe sicuramente un argomento più valido su cui fondare un sito.

Secondo passo: trova la tua nicchia

Probabilmente stavi già pensando a questa questione. Ogni nicchia è come una piccola realtà sul web dove altri fanno quello che fai tu. Le nicchie sono utili perché dividono un grande e immenso mondo in piccoli e organizzati gruppi.

Esse definiscono anche i lettori, il numero di visite e gli interessi nei confronti di determinati prodotti. Ecco perché i marketers le adorano. E siamo onesti, se tu stai per creare un sito di recensioni stai per diventare marketer anche tu. È davvero molto importante conoscere la propria nicchia.

Per trovare una buona nicchia inizia con una semplice ricerca su google secondo il metodo visto prima. Esamina poi quali sono classificate nella Google top 10. Sono blogs? Siti maggiori? Ti sembra ci sia spazio per te o non ci siano abbastanza contenuti?

Vediamo ora cosa troviamo cercando in Google “Laptop reviews”:

recensione-pc

Nelle prime 2 posizioni ci sono aziende importanti. Loro probabilmente hanno numerose persone che scrivono centinaia di articoli al giorno. Questi non siamo ne io ne te! Ma guardiamo ora alla posizione 3. Questo è sicuramente un sito di recensioni.

È un blog dedicato alla recensione di tutto ciò che parla di laptop. Cerca anche tu, l’ho trovato proprio ora tramite questa ricerca in Google. Sembra buono vero? Batte anche il più conosciuto pcworld.com!!

Vai, fai qualche ricerca al’interno della tua nicchia e fammi sapere che trovi.

Terzo passo: ricerca il tuo mercato

Questa parte non è divertente come il resto ma è utilissima per creare un blog di recensioni di successo.

Alla fine dovrai conoscere i forum, dove gli annunci valgono il tuo tempo e come creare il giusto tipo di back-links ma per ora concentriamoci sulle keywords.

Ci sono strumenti a pagamento come Market Samurai. Se preferisci usare uno strumento gratuito (chi non lo farebbe), l’Adwords Keyword Tool è davvero utilissimo.

Questo strumento è fantastico per valutare il volume di ricerca e competitività riguardo una certa frase.

Come usare l’Adwords Keyword Tool:

  • Inserisci una frase di 2-4 parole
  • Salta website e categorie
  • Riempi il captcha
  • Osserva il direct hit (la prima frase in blu sotto Keyword) la tua ricerca iniziale potrebbe essere la frase migliore anche se spesso non lo è.
  • Ordina per ricerche mensili globali
  • Ordina per competitività
  • Trova la miglior combinazione di bassa competitività e alto gms

Le keyword utili che troverai saranno ottime da inserire nei titoli dei post, nei permalinks, nei tuoi articoli e nei tags. Parleremo in seguito di keyword e domini.

Quarto passo: scegli un dominio

dominio-internet

Al contrario della ricerca, questa parte è divertente.

Puoi brandizzare un dominio in modo creativo. Puoi essere generico. Puoi anche spendere molti soldi per un dominio premium. Ecco un po’ di informazioni prima che tu vada ad aprire il tuo portafogli.

I 4 migliori tipi di domini per siti di recensioni:

  1. domini ricchi di keyword
  2. domini brandizzabili e stilosi
  3. domini a parola singola (tutti presi o veramente costosi!)
  4. combinazioni di 2 o 3 lettere (tutti presi ora)

Puoi prendere qualunque dominio disponibile! Rendilo interessante, rendilo diverso. Per favore, non crearlo super letterale tipo ”recensionipizzeriemilano.com”.

Mentre questo tipo di dominio ti può dare punti di exact match con le keywords, sarà arduo da brandizzare e potrebbe essere visto di buon occhio dagli spammer.

Se hai un momento ascolta Matt Cutts spiegare le differenze fra i domini ricchi di keyword e domini brandizzati:

Chiaramente non è solo il tuo dominio che determinerà come il tuo sito verrà posizionato. Scegli un dominio con cui ti troverai bene a lungo termine. Se puoi includere qualche keyword in quel dominio non può che fargli bene. Quando un dominio si differenzia veramente è più facile da brandizzare e questo farà tornare le persone così come un buon SEO farebbe.

La via più semplice è prendere il dominio da Bluehost , un servizio affidabile ed estremamente performante.

Quinto passo: decidi da dove arriveranno i €€€

I tuoi soldi devono arrivare da qualche parte. Tu farai da mediatore fra il compratore e il venditore e fornirai quei consigli da esperto necessari.

La cosa buona è che ci sono molti network creati appositamente per la recensione di prodotti:

I Top 5 network di recensioni in cui entrare:

  • Amazon Associates: quello che usano quelli potenti
  • ClickBank: dice di aver guadagnato oltre 2 miliardi dai clienti
  • Commission Junction: ha centinaia di prodotti per categoria e paga in valute differenti.
  • Google Affiliates: paga nel tuo account Adsense
  • Rakuten Linkshare: rappresentano prodotti da Walmart, Barnes e Nobles e AT&T, solo per nominarne alcuni.

Per essere molto chiari, se si sta iniziando una blog di recensioni devi iscriverti a questi network come un editore. Se accettato, potrai mettere link e banner sul tuo nuovo sito. Poi guadagnerai quando qualcuno clicckerà su di essi e si iscriverà o comprerà il prodotto.

I programmi di affiliazione non sono l’unico modo di guadagnare da blog di recensioni. Sono solo i più affidabili metodi di guadagno a lungo termine.

Vediamo esattamente come possiamo guadagnare i nostri 1000€ al mese da un sito di recensioni. Dipende tutto dai tassi di conversione.

Mettiamo che hai scelto di recensire un laptop.

Nel primo anno ottieni 2000 visite, dove solo 50 cliccano sul link. Piuttosto scarso vero? Questa è una conversione del 2.5% ma nel primo mese va bene.

Di quelle 50 persone che hanno cliccato, 1 di loro compra un portatile de 899,99€. Attraverso il tuo link tu ottieni una commissione del 25%. Quella commissione ti frutta 225€.

Lavorando duro l’anno successivo puoi arrivare a 4000 visite. Dalle stesse percentuali guadagnerai 500€ quel mese.

Con quei 500€ puoi fare 1 o 2 cose (o entrambe). Puoi lavorare per raddoppiare il traffico o per raddoppiare il tasso di conversione. Otterrai più traffico raggiungendo più black-link, menzioni sui social e miglior rank su Google. Avrai più conversioni migliorando il design della tua pagina.

Qualunque metodo sceglierai, dal terzo anno dovresti essere sulla strada dei tuoi primi 1000€ derivati dal blog! Non male eh? Ovviamente i numeri possono variare, guadagnerai meno se recensirai macchinette del caffè anziché portatili, e le conversioni potrebbero essere minori allora o più del 2,5%. La scelta sta a te. Leggi anche come guadagnare con le novità tecnologiche.

Sesto passo: costruire il sito o blog

sito statico guadagnare

Potrebbe essere utile capire quale direzione intraprendere nel portare avanti il nostro sito di recensioni, vediamo quindi alcuni siti di recensioni rilevanti prima di iniziare a costruire il nostro.

Tre blog di recensioni molto redditizi:

  • Howtomakemyblog.com che recensisce blog-hosting
  • Blogkindle.com che recensisce Kindles
  • Digital-photography-school.com che recensisce equipaggiamento fotografico

Questi siti stanno facendo tutti un ottimo lavoro a modo loro, probabilmente facendo migliaia di dollari attraverso le affiliazioni. Utilizzano tutti WordPress.

WordPress è di gran lunga il metodo da preferirsi per creare un sito di recensioni rispettabile.

Se vuoi iniziare il tuo percorso su Blogger, Tumblr o WordPress.com, dovresti sapere che potresti incontrare qualche problema entro qualche settimana dall’apertura. Queste piattaforme sono fantastiche per iniziare un blog ma non necessariamente un blog con aspirazione di guadagno a lungo termine. Come mai? Perché le piattaforme gratuite hanno un limite ristretto di ciò che puoi pubblicare, appaiono meno professionali all’utente medio e generalmente hanno un rank più basso.

Così hai aperto il tuo blog e hai quel terribile tema default di WordPress. Dovresti considerare l’idea di ottenere un tema premium da Themeforest. Questo sito offre ottimi temi a basso prezzo e ha una caratteristica che li differenzia: è possibile leggere la recensione di chi ha già acquistato il tema.

Settimo passo: scrivi tre articoli per iniziare

Non ti dirò come farlo, ma sii sicuro di avere almeno tre articoli sui laptop, macchine del caffè, auto o qualunque cosa tu abbia scelto per il tuo sito prima di iniziare a fare marketing.

Come scrivere sta a te ma ci sono tantissime guide a riguardo.

Ottavo passo: lancia il tuo blog di recensioni

Infine lanciarlo finalmente può essere alquanto divertente. Hai scelto la tua nicchia, ottenuto le giuste keyword, ottenuto un fantastico e unico dominio e hai creato un incredibile blog su WordPress. Poi lo lanci e…

Ottieni solo poche visite.

È normale. Ecco cosa puoi fare per incrementare il tuo traffico iniziale e le tue visite:

  • Trovare altri blogger nella tua nicchia che ti nominano
  • Usare il tuo network immediato a casa o a scuola
  • Iscriverti subito sui social! Twitter, Facebook e Google+ ad esempio
  • Inizia a commentare. Ottimi commenti attirano traffico e nuove amicizie
  • Offri favori agli altri bloggers. Recensisci i loro siti… gratis ovviamente.
  • Guest post!

Io spero sinceramente che avrai successo immediato, ma ci vorranno alcuni mesi per far si che tutti questi link e contenuti lavorino a tuo favore.

Conclusioni

Come ho appena detto dopo alcuni mesi il tuo blog di recensioni dovrebbe avere il successo sperato. Sii paziente allora!  I primi mesi saranno difficili ma vedrai che soddisfazione quando i primi guadagni dalle commissioni inizieranno ad arrivare.

Tutto ciò che posso fare è darti quest’ultimo consiglio: sii creativo, sii unico, sii differente nel modo in cui rappresenti i prodotti.

La tua unicità combinata con una conoscenza da esperto è quello che ti farà avere traffico e te lo farà mantenere a lungo in modo che vengano a comprare da te!

In bocca al lupo! Ora, hai qualche domanda?

Guadagnare, Vendere

Per Essere un Venditore Devi Essere Un Vincente

Febbraio 6, 2016by Christian Salerno (Krikko)Nessun commento

Se c’è una cosa che alcuni non hanno ancora capito del mondo del guadagno in generale è che per guadagnare bisogna vendere. Puoi mettere AdSense nel tuo blog, puoi iniziare a guadagnare guardando video, oppure ancora facendo dei sondaggi, ma non ti aspettare di ritrovarti con un Mercedes a casa tua fra qualche anno.

mercedes-benz_classe-a_550

Ricordati che quando apri il Blog lo fai sì con passione, ma il fine ultimo è quello di guadagnare. Il tuo tempo vale denaro perciò devi cercare di farlo fruttare il più possibile. Investi il tuo tempo e le tue risorse in qualcosa che ti permetta di avere quella dannata Mercedes a casa tua (e che ti permette di mantenerla).

Ma cosa bisogna vendere? 

Quello che vogliono i clienti della tua nicchia! Parli di musica? Allora vendi a loro dei dischi, dei libri, delle recensioni, dei biglietti per concerti, dei videocorsi e quant’altro. Qui di seguito lo screenshot dei guadagni degli ultimi due giorni con la vendita di corsi musicali:

screen-guadagni

Possono essere dei prodotti creati da te oppure creati da altri e che tu distribuisci in cambio di percentuali. Dai un’occhiata alla mia pagina in cui parlo di Affiliazioni.

 I guadagni tramite i miei siti non sono gli unici. Ci sono anche altri siti che mi pagano. Uno di questi è Amazon. Cosa faccio? Vendo articoli e prodotti.

entrate-amazon

Bisogna vendere, vendere, vendere. 

Vendere non è una cosa spiacevole o brutta. In Italia il venditore viene visto come quello che insiste per cercare di venderti qualcosa di cui te ne importa davvero poco. Ecco, tu non devi essere quel venditore. Tu devi essere quello che invece cerca di aiutare i clienti offrendo a loro ciò che di meglio c’è sul mercato per quello che stanno cercando.

Prima di essere un venditore però devi essere un vincente. Il Vincente è:

  • Colui che sa vedere opportunità dove gli altri non le vedono;
  • Colui che vive la propria professione con estrema gioia e vocazione;
  • Colui che è consapevole dei propri mezzi e dei propri punti di forza;
  • Colui che si pone puntualmente sfide per tentare di andare oltre ai propri limiti.

Essere un vincente però non significa essere sempre al top di ogni situazione. Non significa essere sempre il primo della classe, non significa essere sempre il miglior venditore dell’anno o altro. L’essere vincenti è uno stato mentale.

“Il Successo è pace interiore: è il frutto della soddisfazione di un individuo consapevole di aver dato il meglio di sé per ottenere il massimo”

Perché i clienti acquistano solo dai vincenti? La ragione è solo una: perché anche loro voglio avere successo. Ti faccio un esempio pratico. Sono stato assunto da non molto dalla Roland, una casa costruttrice di pianoforti digitali. Il mio compito è quello di dimostrare i pianoforti e se possibile cercare di venderne qualcuno.

Per farmi imparare il mestiere mi hanno affiancato al miglior venditore Roland. Un grande maestro e persona che solo a vederla ispira la massima fiducia. Passando diverse giornate a contatto con il migliore è stato lui stesso a dirmi: “Christian, sai perché io vendo così tanto? Perché quando un cliente mi chiede cosa ne penso di quello strumento, io mostro a loro la mia foto mentre accompagno la Pausini o Mengoni con quel pianoforte. Da lì a breve la maggior parte di loro si fiondano ad acquistare quel pianoforte”.

Capito l’importanza di essere un vincente?

Come si fa ad esserlo? Studi recenti hanno dimostrato che:

  • L’entusiasmo rappresenta il criterio decisivo per il successo nelle vendite;
  • il 66% delle vendite nel settore industriale e il 78% in quello del consumo avvengono grazie al fascino e all’entusiasmo che il venditore riesce a trasmettere al cliente (Rolf Berth, Econ, Dusseldorf, 1996, p.219)
  • l’87% delle persone afferma che la prima impressione si trasforma in un giudizio definitivo.

Tutto ciò si trasforma in:

  • Solo il venditore entusiasta e convinto della propria offerta è in grado di convincere il cliente;
  • Soltanto il venditore che è in grado di trasmettere fascino  può vendere davvero qualcosa;
  • Soltanto al venditore che già al primo incontro sa dare un impressione positiva riesce a instaurare un buon rapporto emotivo.
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Guadagnare, Youtube

Come Scaricare Video da Youtube per poi Guadagnarci

Luglio 21, 2015by Christian Salerno (Krikko)2 commenti

Youtube è senza dubbio una delle piattaforme di condivisione di video più forte al mondo. Migliaia di utenti impiegano ore delle proprie giornate per creare video, montarli e infine caricarli sul proprio canale Youtube in cerca di pubblicità. È proprio quello infatti lo scopo di Youtube, cioè quello di dare la possibilità a chiunque di avere visibilità. Ovviamente Youtube non dà la possibilità agli utenti di scaricare video, anche perché ogni video è sì condivisibile su altre piattaforme attraverso l’embed, ma essendoci dei diritti su ogni video non è possibile scaricarlo per poi caricarlo altrove.

Come bisogna fare quindi per scaricare video da Youtube? Ci sono tante soluzioni, e sul post ufficiale di Salvatore Aranzulla puoi trovare delle soluzioni alternative a quella che vedremo oggi. Lui come vedi offre molte possibilità. Io te ne voglio parlare di una sola, dato che la conosco molto bene. È un sito che ti permette di scaricare qualsiasi video (al di sotto dei 30 minuti) e più volte al giorno. Alcuni servizi per esempio non ti permettono di fare più di un tot. download in una giornata. Questo servizio invece è praticamente illimitato. C’è solo da fare attenzioni ad un po’ di spam e pubblicità, ma vedremo per filo e per segno come fare. 

Scaricare video con ClipConverter

Clipconverter è in sito elegante, che permette di scaricare video da youtube gratis in modo semplice ed intuitivo. Andiamo a vedere nel dettaglio come funziona. Non appena aperto il link, ti troverai davanti ad una schermata del genere:

clipconverter-screenshot

Ti ho evidenziato dove inserire l’url del tuo video di Youtube (per esempio https://www.youtube.com/watch?v=HtPb01Mq6R4) e in seguito devi cliccare su continua. Non devi guardare quello che c’è sotto. Quei pulsanti servono per convertire il video in altri formati. Il nostro scopo invece è solo quello di scaricare il video. Quindi procediamo con questi due passi:

  • Inserisci l’url del video
  • Clicca su “Continua“

A questo appunto ti apparirà questa schermata:

clipconverter

In alto ti consente di scegliere il formato di download che preferisci: 720p, 480p, 360p ecc… Ovviamente i formati sono strettamente correlati alla qualità del video. Se un video è stato caricato a massimo 480p, il formato 720p non sarà disponibile. Una volta selezionato il formato, e ti consiglio sempre quello di miglior qualità, fai click su “Inizia”.

terzo step clipconverter

Attendi qualche secondo e poi vedrai che il tuo video è pronto per essere scaricato. Fai bene attenzione a quest’ultimo passaggio. Quando farai click su “Download“, la prima volta ti comparirà una pubblicità che ti porterà in una nuova pagina. Perciò devi ritornare su questa pagina e cliccare per la seconda volta su “Download“. A questo punto potrai notare dal tuo browser l’avvio del download.

Guadagnare con i Video Scaricati

Qui entriamo però in un territorio che sta sul pelo fra la legalità e l’illegalità. Abbiamo già detto che i video caricati su Youtube sono video che sono protetti da diritto d’autore. L’autore è l’unico che può decidere cosa farne dei propri video. Tuttavia ti sarà capitato di certo di vedere Youtuber inserire nei propri video spezzoni di video di altri. Come hanno fatto?  Beh, hanno scaricato il video con clipconverter e in fase di montaggio hanno sovrapposto i video. Ma Youtube non li blocca? Fra poco lo vediamo.

Ma in che modo posso guadagnare con questi video scaricati? Ci puoi guadagnare principalmente in due modi:

  • Mettendoli su Youtube col proprio canale (e guadagnare in base alle visite o i network)
  • Mettendoli su Facebook (e acquisire like e condivisioni)

Guadagnare mettendo sul proprio canale dei video scaricati da Youtube  è decisamente rischioso. Se sei un piccolo canale e inizi a a caricare roba coperta da diritti d’autore, Youtube non ci penserà troppo prima di bloccarti l’account. Se il tuo canale invece è è abbastanza grande e conosciuto, Youtube chiuderà un occhio, e ti segnalerà solamente che c’è una corrispondenza con contenuti di terze parti.

Puoi guadagnare visite mettendo i video degli altri sul tuo account di Facebook. È una strategia molto diffusa, ma eticamente scorretta. Lo Youtuber spende ore del suo tempo per creare un video di qualità. Scaricarlo e postarlo altrove credo che sia un colpo basso. 

A mio modesta avviso, clipconverter funziona per chi ha bisogno di guardarsi dei video su Youtube in luoghi in cui non ha una connessione ad Internet. Per esempio è possibile poi mettere i video scaricati su tablet e smartphone, potendoli guardare così anche fuori sede. Io personalmente farei un uso personale di questo strumento, sempre per un rispetto nei confronti dell’altro.

Google, Google Adsense, Guadagnare

Come calcolare l’investimento e i guadagni del tuo Blog

Luglio 13, 2015by Christian Salerno (Krikko)Nessun commento
calcolare investimenti

Sul web abbiamo diversi strumenti che ci permettono di calcolare il ROI (Redditività dell’investimento), ma in che modo possiamo ottenere i giusti risultati? 

Sul sito Smashinghub è possibile avere la formula attraverso diversi passi che sono riassumibili nel seguente modo. La formula per calcolare il tuo ROI è:

Ricavo – Investimento/ Investimento. Il risultato viene espresso in percentuale.

Investimento

Il primo passo in assoluto è quello di calcolare l’investimento che stai facendo il per il blog. Inizia a calcolare quante ore passi al giorno/settimana a lavorare sul tuo blog (scrivere articoli, gestirlo, rispondere ai commenti, aggiornarlo, implementare funzioni ecc…). Poniamo per esempio che tu o i tuoi dipendenti (articolisti) ci dedichi/dedicate 6 ore alla settimana per tutto questo.

A questo punto devi determinare quanto guadagna ogni articolista per articolo. Supponiamo che l’articolista guadagni €3 per ogni articolo e che pubblica 5 articoli a settimana (totale €15 a settimana). Il tuo investimento mensile è pari a €15, aggiungendo le varie spese come l’hosting, template, plugin professionali, facciamo salire la spesa a €30 mensili e quindi a €360 annuali.

Ricavo

Ora dobbiamo cercare di capire quanti ricavi genera il tuo Blog per giustificare l’investimento.

Innanzi tutto dobbiamo sapere in che modo il nostro Blog ci porta a generare delle entrate. Per esempio tramite Affiliazioni, Google Adsense, vendita di e-book e così via. Supponiamo che il blog faccia €25 al mese di AdSense, Affiliazioni €5 e con i prodotti €50. Per un totale di entrate mensili di €80, e €960 annuali

Calcolare il ROI del Blog

Ora bisogna sottrarre dal costo dell’investimento (€360) i ricavi (€960), ottenendo un valore di €600. Quindi si divide tale valore per il costo dell’investimento ottenendo un ROI annuo pari all’1,6%. più questa percentuale è elevata e maggiori saranno le tue entrate. Con un ROI positivo dopo un anno può essere giustificato un’investimento superiore l’anno successivo.

Quante visite devo portare per guadagnare?

Si tratta di una domanda molto soggettiva. Ci sono dei blog che per come sono stati impostati, hanno una qualità di conversione superiore, e altri che invece hanno pessime conversioni. Che cos’è una conversione? La conversione è il rapporto fra le persone che visitano il tuo sito e le tue entrate. Quante di quelle persone che hanno visitato il tuo sito hanno acquistato qualcosa? Visitando i siti che hanno alti tassi di conversione, potrai riuscire a capire quali sono gli elementi funzionanti.

Ti voglio mostrare ora un blog che ha tassi di conversione altissimi. Il blog in questione è lezioni-chitarra di un mio amico chitarrista.

lezioni-chitarra

Questa che vedi sopra è l’immagine dell’header del sito, ovvero della parte superiore. Che cosa ci troviamo? Beh, salta subito all’occhio ben in evidenza “I corsi” in alto a destra. Lì, ci sono tutti i corsi suddivisi per: “principiante, intermedio, avanzato, insegnante”. In più, c’è un bel link che porta al suo negozio online.

La grafica è semplice, se provi a farci un giro vedrai che non ci sono immagini in flash o animazioni particolari. I video sono ben fatti ma anch’essi sono semplici. Su cosa punta dunque questo blog? Te lo dico io: sulla comunicazione! La comunicazione è tutto! Un altro punto di forza di questo blog sono le recensioni reali dei clienti. Sotto ogni prodotto puoi trovare decine e decine di recensioni (reali) positive. Claudio, autore del blog, mi ha detto che molti acquistano i suoi prodotti ad occhi chiusi solo per i feedback positivi che leggono. Ancora una volta la reputazione online diventa uno dei più grandi baluardi del web.

Non conta quindi il numero di visite ma come riesci a convertire ogni visita. In ogni tuo post, video, pagina… deve esserci un rimando ai tuoi prodotti o servizi. Tutto deve sempre puntare lì. Un post che ha al suo interno solo gli annunci di Google AdSense non è una strategia che può funzionare, e te lo dice uno che con AdSense guadagna abbastanza.

Ti mostro un altro sito, quello del mio socio Antony: Telodicoio. 

screenshot-www.telodicoio.org 2015-06-27 09-04-27

Anche qui si ripresenta la stessa storia: grafica semplice ma sito efficace! Esaminiamo l’header. In alto abbiamo le principali categorie, poi subito un insieme di link AdSense e poi a destra Google Adsense per la ricerca. Un Genio! Se apri poi ogni articolo, ti rendi subito conto che AdSense è la prima risorsa per questo Blog. Vai sui siti che calcolano le visite di altri siti e guarda un po’ i numeroni di questo blog. Ripeto, grafica semplice e fatto su Blogger. Con quei numeri e con quelle conversioni, il mio amico riesce a ricevere a fine mese un sostanziale stipendio, solo lavorando online sul suo blog. Ovviamente Antony, essendo un vulcano di idee (un po’ come me), non sta “fermo” solo con un blog ma ha altri molti progetti con diversi sistemi di monetizzazione che gli permettono di avere un vero e proprio stipendio da impiegato di un’azienda. Con il semplice fatto che lui automatizza tutto. Se il dipendente sta a casa o non viene pagato o viene pagato di meno. Se sta a casa per troppo tempo rischia anche di essere licenziato. Lui no. Lui lavora quando gli pare e piace, come e quando vuole. 

Io voglio che anche per te sia questa la realtà ideale. Se ci riesco io e altri, perché non dovresti riuscirci tu?

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