Partita IVA o non Partita IVA, questo è il problema.

Quando quattro anni fa aprii la Partita IVA ero molto spaventato. Lo ero perché semplicemente nessuno della mia famiglia ne ha mai posseduta una. Mia madre è casalinga, mio padre fa il macchinista (che lavoro stupendo! Da piccolo mi portava con lui nella cabina del conducente del treno. Un’infinità di pulsanti e lucine e da lì e vedevo i binari scorrere sotto il treno), mio fratello lavora come responsabile della qualità in un’azienda che produce elicotteri, un mio zio lavora in posta e l’altro fa il poliziotto (non potete immaginare quanto sia comodo avere uno zio poliziotto 😀 ).

Insomma, nessuno poteva dirmi come muovermi. Soprattutto nessuno mi incoraggiava in questa scelta. Avendo tutti dei lavori come dipendenti mi dicevano “chi te lo fa fare” oppure “ma sei sicuro di riuscirci?“. Devo solamente ringraziare la mia tenacia e la mia determinazione in tutto questo, altrimenti se avessi dato retta a quelle voci, a quest’ora non sarei qui a scrivere questo post. In questo, i miei 18 anni di studio di pianoforte mi sono stati sempre d’aiuto. È lì che il mio carattere si è temprato.

Dovevo sostenere esami, studiare per 3 o 4 ore tutti i giorni, anche quando non ne avevo più voglia. Dovevo sgobbare, testa bassa e non ascoltare nessuno. Dovevo rinunciare a feste di compleanno, a serate al cinema o in discoteca con gli amici. Tranne una volta e me la ricordo ancora… ero andato in questa festa in discoteca. Avevo 19 anni e l’indomani avevo un esame importante al Conservatorio di Como.  Dicono sempre di “svagarti” la sera prima, che non serve a niente restare sui libri fino all’ultimo secondo. Beh, devo dire che avevo seguito il consiglio alla lettera. Andai in discoteca e ci stetti fino alle 4 di notte. Eravamo rimasti in discoteca solo io e pochi di noi fin quando il Dj dalla consolle mise “Perdere l’amore” di Massimo Ranieri con il famoso inizio “e adesso… andate via!” Lì capimmo che forse era ora di smammare. 😀

Insomma tornai a casa alle 5, l’indomani avrei avuto l’esame alle 11.00, avrei giusto riposato qualche oretta e poi sarei andato in Conservatorio. L’esame che dovevo sostenere era il dettato musicale, ovvero una prova sostanzialmente di ascolto. Inutile dirti che mi fischiavano ancora le orecchie e a mala pena riuscii a sentire mia madre quando mi disse “preferisci il latte o una bella spremuta di arancia?”

Morale della favola, mi presentai a quell’esame e presi 4. Ma chiudiamo questa parentesi simpatica e torniamo a noi.

Nessuno dunque poteva indicarmi a chi rivolgermi, come fare, dove andare ma soprattutto quanto avrei pagato. Chi non conosce questo mondo vede la Partita IVA come un grande mostro da combattere. Quando inizi un Business non sei già ricco. Tutto comincia piano piano, un piccolo passo per volta. E quando vedi che ti si potrebbero aprire davanti a te diverse porte, ti rendi conto che è il momento di fare sul serio. Non hai ancora molti soldi in tasca però per farli, aprire la partita IVA è l’unica soluzione.

Così andai da una commercialista che mi spiegò nel giro di 20 minuti come funziona il sistema. A dire il vero non ci avevo capito un granché. Aveva dato molte nozioni per scontato e avevo molti dubbi. Ad ogni domanda che le facevo le mi rispondeva dicendo “ma a quello ci penso io, non si preoccupi”. Non è un preoccuparsi ma piuttosto un essere informato. È come quando vengono a lezione di pianoforte alcuni allievi e mi chiedono “ma poi quale sarà il programma delle prossime lezioni?” Ti immagini se rispondessi con “a quello ci penso io, non ti preoccupare”. Per carità, è l’insegnante che decide dall’alto della sua esperienza, ma è anche giusto allo stesso tempo soddisfare l’esigenze dell’allievo.

Insomma, siccome quella commercialista non mi aveva convinto, feci altri due colloqui con altri due professionisti. Questa volta riuscii ad avere tutte le informazioni di cui avevo bisogno, anche se a caro prezzo. Il primo era un tipo molto serio, sembrava ben informato e sapeva come fare bene il suo lavoro (o così sembrava). Il secondo, che è quello con cui collaboro tutt’ora, era invece un tizio molto più umano e mi faceva sentire a casa mia, pur mostrandomi la sua competenza.

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Nel 2018 è possibile addirittura aprire partita IVA stando comodamente a casa tua. Non c’è bisogno di spostarti o di andare a “caccia” del commercialista più competente e che magari non abiti troppo lontano. Puoi iniziare a regolarizzare la tua attività con qualche click dal tuo computer.

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Written by Christian Salerno (Krikko)
Musicista di professione ma appassionato ed esperto di Internet Marketing. Dal 2009 porto avanti Business online su diverse nicchie e in questo blog condivido la mia esperienza. Fondatore di PensionedaRe.com, il percorso di formazione per l'indipendenza economica.